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Pillole di Cina – Tu chiamala se vuoi, anestesia

In Cina, Cultura, Pillole di Cina by Isaia Iannaccone

Attualmente, l’agopuntura è il trattamento terapeutico più diffuso in tutti gli ospedali cinesi, esso è frequentemente associato a quello farmaceutico o ad altre tecniche, e i vari sistemi sembrano collaborare egregiamente e potenziarsi a vicenda a vantaggio dei pazienti. L’agopuntura può qualcosa contro il coronavirus?

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Pillole di Cina – Oppio e quaterne

In Cina, Economia, Politica e Società, Pillole di Cina by Isaia Iannaccone

Sull’oppio, un’accesa diatriba furoreggiava dal Cinquecento tra erboristi, medici, fisici, accademici. La questione che li animava si può sintetizzare con la domanda: l’oppio fa bene o fa male? Quella dissertazione, che coinvolse tra le altre la città di Napoli, ricorda molto da vicino un’altra trattazione che dell’oppio si fece nel XVI in Cina: parliamo del Bencao Gangmu 本草纲目 (Compendio di materia medica) redatto da Li Shizhen 李时珍 (1518-1593), erborista medico e naturalista cinese

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Pillole di Cina – Si fa presto a dire Wuhan!

In Cina, Cultura, Pillole di Cina by Isaia Iannaccone

Tra il 1910 e il 1911, il malcontento e il risentimento della popolazione – costituita da operai, barcaioli, soldati politicizzati e disoccupati – si espressero in manifestazioni contro la corte imperiale Qing che continuava a vendere concessioni ferroviarie agli stranieri, a decretare insopportabili tasse, a imporre alle donne Cinesi (ma non alle Manciù) la tradizione dei piedi fasciati. Non è dunque un caso se fu proprio ad Hankou – una delle tre città che formavano vecchia Wuhan -che scioperi e boicottaggi diedero l’inizio alla rivoluzione repubblicana. L’affascinante storia della città cinese tristemente nota all’estero per il coronavirus

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Pillole di Cina – Pericolo giallo-imperiale con gradazione Fiume-Giallo

In Cina, Cultura, Pillole di Cina by Isaia Iannaccone

Basta conoscere un minimo di storia e di antropologia, o magari essersi limitati a sprofondare in poltrona e avere visto un documentario di viaggi in Cina, per sapere che in quel Paese sono presenti cinquantasei etnie differenti. Soltanto chi ignora questa realtà, o qualcuno in malafede potrebbe affermare che la caratteristica morfologica che accomuna una popolazione così varia e numerosa (a metà 2019 stimata a 1.441.800.000 abitanti) sia il colore della pelle che certo non è giallo ma, da nord a sud e da est a ovest del Paese, si manifesta invece con una tavolozza di sfumature cromatiche che testimoniano la varietà e la bellezza della razza umana.  

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Pillole di Cina – Mannaggia ai demoni delle epidemie!

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Nell’antichità, i cinesi credevano che l’epidemia venisse diffusa dagli spiriti malefici e capricciosi di defunti vendicativi. E secoli dopo, intorno al IV d.C., quando la religione popolare si era sufficientemente nutrita di un miscuglio di taoismo, buddismo e confucianesimo, la nascita e la diffusione del morbo ebbero un’interpretazione che ci ricorda i momenti bui della nostra Storia: erano il giusto castigo collettivo inviato dalle divinità all’umanità peccatrice

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Pillole di Cina – Caro Papa ti scrivo. Firmato: il Khan Oceanico.

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Che la religione sia l’oppio dei popoli l’hanno affermato molti teorici del comunismo; si sa anche che nei regimi totalitari la libertà religiosa e di pensiero è sempre vista come un pericolo di anarchia sociale, ed è dunque repressa in modo più o meno palese. Ma in realtà il difficile dialogo tra Santa Sede e Autorità cinesi non è iniziato il 1° Ottobre 1949 con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese e l’avvento al potere del Partito Comunista, bensì ha radici molto, molto lontane. Per l’esattezza, nel 1245.

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Pillole di Cina – Quella svampitella di Cappuccetto Rosso, Napoli e i lupi cinesi

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Dal 14 novembre 2019 e fino al 31 marzo 2020, in piazza del Municipio, a pochi passi dal maestoso Maschio Angioino, con il Vesuvio sullo sfondo, una muta di un centinaio di lupi di ferro a grandezza naturale, dal peso di circa 280 kg ciascuno, assedia il palazzo del Comune difeso da un’altra statua, un guerriero con tanto di spada sguainata. Non è l’abituale assedio vociante e scalmanato nel quale si scandiscono slogan e si esibiscono cartelli con rivendicazioni di diritti o servizi, come spesso si vedono fare gli umani in quella piazza; no, i lupi di ferro sono silenti, immobili in eleganti e feroci pose naturali, e costituiscono un’istallazione di Liu Ruowang, un artista cinese molto noto in tutto il mondo per le sue sensazionali sculture seriali.

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Pillole di Cina – Dazi amari

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Prima dell’unificazione del 221 a.C., in Cina antica esistevano dei diritti di dogana; i pochi documenti di epoca Zhou 周 (sec. XI a.C.-256 a.C.) che ne parlano citano una tassa del 2% ad valorem per tutte le merci, e alcuni affermano che le dogane erano ben organizzate mentre altri che fossero un sistema indisciplinato, disordinato e aleatorio. I confuciani, anticipando di duemila anni Adam Smith, predicavano il libero mercato senza bisogno di intervento pubblico, ossia diffondevano il precetto secondo cui la dogana doveva controllare le merci ma non esigere dazi

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Pillole di Cina – Dai, ritocchiamoci un selfie!

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Se si potesse assegnare un Oscar per il ritocco fotografico, sicuramente lo vincerebbe un cinese. Il gigante asiatico vanta infatti un Photoshop ante litteram che però, non riguardavano soltanto l’abbellimento di persone comuni, ma anche l’iscrizione sul libro nero di personaggi diventati scomodi e dunque da eliminare.

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Pillole di Cina – Vade retro, Satana!

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Nelle antiche fonti cinesi si trovano poche notizie sulla Grande Muraglia, per di più viziate da problemi linguistici. Le prime descrizioni realistiche giunsero in Europa con le cronache dei missionari gesuiti (a partire dal secolo XVII). Ma è solo nel settembre del 1984 che Deng Xiaoping 邓小平 rese la Grande Muraglia emblema della Cina contemporanea.

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Pillole di Cina – Le zattere del Mar Cinese Meridionale

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Per rivendicare le Spratly e le Paracelso, il governo cinese ha esibito in sede di disputa internazionale, undici antichi documenti che proverebbero che attorno al 210 a. C., la dinastia Han avrebbe costruito un avamposto amministrativo sull’isola di Hainan la cui sfera d’influenza si spingeva fino agli arcipelaghi menzionati. Ma tutt’oggi nuove mappe continuano a spuntare, negando le pretese cinesi

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Pillole di Cina – Gli Africani? Aiutiamoli a casa loro!  

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Al di là delle cifre snocciolate dagli esperti, l’idea che aleggia nei report e nei saggi del settore, è che l’allarmismo occidentale per la presenza dei Cinesi in Africa non derivi soltanto dalla competizione economico-politica, ma che ci sia anche una componente “emotiva”, una sorta di ius primae noctis africana di cui l’Occidente si arroga il diritto. Come dire: che ci azzeccano i Cinesi in Africa? Ebbene, cari Occidentali, i Cinesi ci azzeccano, eccome, in Africa, visto che anch’essi l’hanno frequentata con una certa regolarità sin dall’antichità.