mar cinese meridionale

In Cina e Asia – Mar cinese meridionale: collisione tra navi cinesi e filippine 

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Mar cinese meridionale: collisione tra navi cinesi e filippine 
  • La Cina accoglie i ministri degli Esteri di Argentina, Perù e Bolivia
  • Cina, il ministero della Sicurezza dello Stato ribadisce la lotta contro l’indipendenza di Taiwan
  • Cina, inaugurata la più grande portacontainer elettrica del mondo
  • Un team Usa aiuta i paesi a contrastare le tattiche di “coercizione” di Pechino
  • Mar cinese orientale, confronto tra la guardia costiera cinese e giapponese a largo delle Senkaku

Il 30 aprile le Filippine hanno accusato la guardia costiera cinese di aver utilizzato idranti in un’area contesa del mar Cinese meridionale, danneggiando una delle sue navi. L’ultimo episodio dopo mesi di tensioni è avvenuto a 65 chilometri dalla secca di Scarborough, una delle aree contese tra Pechino e Manila che nel 2012 è stata occupata da navi militari cinesi. Secondo un funzionario dell’Ufficio filippino per la pesca e le risorse acquatiche (BFAR), durante il confronto di stamattina le imbarcazioni cinesi hanno fatto uso di cannoni ad acqua otto volte, colpendo in quattro occasioni la nave della BFAR, la BRP Datu Bankaw, e provocando due collisioni. Nell’impatto la nave della BFAR ha riportato danni alle ringhiere. Le autorità di Pechino hanno definito “l’intrusione” filippina intorno alla secca “illegale”.

La Cina accoglie i ministri degli Esteri di Argentina, Perù e Bolivia

Domenica 28 aprile è cominciata la visita di quattro giorni in Cina della ministra degli Esteri argentina, Diana Mondino. La trasferta arriva a qualche mese dall’insediamento del nuovo presidente argentino Javier Milei, politico populista e liberista di estrema destra che ha fin da subito preso una serie di decisioni (come il passo indietro del paese dall’ingresso nei BRICS) che hanno incrinato le relazioni diplomatiche tra Buenos Aires e Pechino. Secondo diversi osservatori, contattati dal South China Morning Post, lo scopo della visita di Mondino è dunque quello di stabilizzare i rapporti in un momento di difficoltà economica dell’Argentina. Il principale obiettivo della ministra (accompagnata da vari imprenditori e funzionari del comparto finanziario) è convincere la Cina a prorogare un accordo per lo scambio di valute tra le banche centrali dei due paesi, in scadenza a giugno, che aiuterebbe Buenos Aires ad aumentare le proprie riserve di valuta estera.

Oltre a Mondino, in questi giorni la Cina ha accolto anche i ministri degli Esteri di Bolivia e Perù, rispettivamente Celinda Sosa Lunda e Javier González-Olaechea Franco. Entrambi hanno incontrato la controparte Wang Yi, che ha in programma un bilaterale anche con Mondino.

Cina, il ministero della Sicurezza dello Stato ribadisce la lotta contro l’indipendenza di Taiwan

Lunedì 29 aprile il ministro della Sicurezza dello Stato, Chen Yixin, ha dichiarato che il dicastero (ovvero la principale agenzia di intelligence cinese) “lotterà contro ogni azione volta all’indipendenza di Taiwan, contrasterà le interferenze di forze straniere e punirà le spie taiwanesi” che si adoperano per l’indipendenza. Lo ha scritto in un articolo pubblicato sullo Study Times, il quotidiano della Scuola Centrale del Pcc. Come riportato dal South China Morning Post, si tratta del secondo articolo di questo tipo pubblicato dall’inizio del 2024, questa volta arrivato a poche settimana di distanza dall’insediamento alla presidenza di Taiwan di William Lai, previsto per il prossimo 20 maggio. Chen ha poi chiesto ai servizi segreti di “contribuire alla riunificazione della Cina”, ribadendo l’impegno del ministero nel contrastare potenziali “rivoluzioni colorate” e altri rischi ideologici, oltre che terrorismo, spionaggio e minacce alla sicurezza “non tradizionali”. Il termine comprende le sfide di biosicurezza, cybersicurezza e legate all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Un team Usa aiuta i paesi a contrastare le tattiche di “coercizione” di Pechino

Washington sta offrendo consulenza agli altri paesi per contrastare le ritorsioni economiche cinesi. Lo ha riferito Bloomberg, secondo cui negli ultimi anni più di una decina di nazioni in Asia, Africa, America Latina ed Europa si sono rivolte a un gruppo di otto persone interno al Dipartimento di Stato Usa, conosciuto informalmente come l’“azienda”, che opera a tutti gli effetti come una società di consulenza offrendo indicazioni su come mitigare le pressioni economiche della Cina. Fonti di Bloomberg riportano che il team, con a capo Melanie Hart, coordinatrice delle politiche cinesi nell’ufficio del sottosegretario per la crescita economica e l’ambiente, ha anche condotto esercitazioni pratiche per individuare soluzioni a possibili “tattiche coercitive” da parte di Pechino. La creazione di una prima squadra interna al Dipartimento di Stato Usa risale al 2021, in occasione della contesa politica che ha visto Pechino esercitare pressioni sulla Lituania dopo che il paese ha aperto un ufficio di rappresentanza di Taipei a Vilnius

Mar cinese orientale, confronto tra la guardia costiera cinese e giapponese a largo delle Senkaku

Sabato 27 aprile si è verificato un confronto tra alcune navi della guardia costiera cinese e giapponese a largo delle isole Senkaku, un piccolo arcipelago disabitato amministrato dal Giappone ma rivendicato dalla Cina che si trova nel mar Cinese orientale. Non è del tutto chiaro cosa sia successo. L’ambasciata cinese in Giappone ha parlato di non specificate misure di contrasto alle “violazioni e provocazioni” giapponesi, facendo riferimento a una missione di ispezione della guardia costiera di Tokyo con a bordo alcuni deputati del parlamento giapponese, tra cui l’ex ministra della Difesa, Tomomi Inada. Si è trattato della prima missione di questo tipo dal 2013. Secondo NHK, dopo essere stata approcciata la nave della guardia costiera giapponese avrebbe cercato di respingere le imbarcazioni cinesi. A seguito dell’incidente Pechino ha chiesto a Tokyo di “gestire le controversie tramite il dialogo per evitare un’escalation”.

Cina, inaugurata la più grande portacontainer elettrica del mondo

La più grande nave portacontainer elettrica del mondo, di produzione cinese, fornirà un servizio settimanale per collegare le città di Shanghai e Nanchino, come riportato dall’emittente statale cinese CCTV. Il Greenwater 01, del gruppo China Ocean Shipping Group (Cosco), è alimentato interamente a batteria e può risparmiare 3900 kg di carburante per ogni 100 miglia nautiche percorse, riducendo le emissioni di anidride carbonica di 12,4 tonnellate. La portacontainer ha svolto il viaggio inaugurale nella giornata di lunedì 29 aprile. Nel suo account WeChat, Cosco ha evidenziato i record mondiali raggiunti in riferimento a lunghezza, larghezza (rispettivamente 120 e 24 metri) e capacità di trasporto, oltre che alla potenza della batteria (oltre 50 mila kilowattora). Il gruppo navale ha anche dichiarato che il viaggio “ha stabilito un nuovo punto di riferimento per la trasformazione del settore marittimo”, citando anche il contributo per gli obiettivi fissati da Pechino, che intende raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060. 

A cura di Vittoria Mazzieri e Francesco Mattogno