Poiché la SCO ha ampliato la sua portata geografica allontanandosi dal vicinato congiunto di Cina e Russia e il peso della Russia è emerso come danneggiato dal vertice di Samarcanda, l’incontro di quest’anno potrebbe anche essere etichettato come il “sogno cinese” dei vertici SCO. Di Giulia Sciorati, pubblicato in collaborazione con 9DASHLINE
Cinastan – Proteste in Uzbekistan: la narrazione cinese sulla disinformazione di attori esterni
Le proteste in Uzbekistan di luglio riaccendono i riflettori sull’instabilità sociale delle repubbliche centrasiatiche. Pechino osserva il vicinato, ma il discorso ufficiale sulla regione arriva da Mosca
Kazakistan, le proteste oltre la crisi dei prezzi sul carburante
Nel paese più grande e stabile delle repubbliche centrasiatiche sembra crollare l’impalcatura di certezze dell’era post-Nazarbayev. Una prospettiva sul malcontento che attraversa la società
Cinastan – La presenza militare cinese in Asia Centrale
Sebbene la presenza militare cinese in Asia Centrale abbia trovato degli sbocchi alternativi, rimane ancorata alle esercitazioni militari congiunte come strumento principe di impegno. Ciò comporta che la gestione e il finanziamento di avamposti in Tagikistan non sia da interpretare come un tentativo per Pechino di ricoprire quel ruolo di garante della sicurezza regionale che era stato degli Stati Uniti, ma risponda, invece, a considerazioni interne relative alla sicurezza e alla stabilità del paese. La nuova puntata della rubrica sulla presenza cinese in Asia Centrale a cura di Giulia Sciorati
Cina, una base in Tagikistan con sguardo sull’Afghanistan
Il parlamento di Dushanbe approva la costruzione di una nuova postazione che sarà controllata da Pechino. La presenza militare cinese, seppur non ufficiale, non è una novità ma ha subito un’accelerazione dopo la presa di potere dei talebani in Afghanistan. L’occasione è anche un ulteriore risposta ad Aukus e Quad dopo il test sul missile ipersonico
Cinastan – Elezioni in Uzbekistan: un pluralismo zoppicante sulla strada delle riforme
In questa puntata speciale della rubrica sull’Asia Centrale Giulia Sciorati spiega quali sono i retroscena delle presidenziali nel paese centrasiatico, tra un panorama politico ancora autocratico e le ambiziose riforme del presidente Mirziyoyev, che si aggiudica il secondo mandato
Khorasan, ecco la galassia jihadista sotterranea
Cosa sappiamo veramente sullo Stato islamico nella provincia del Khorasan (Iskp), costola orientale del califfato di Raqqa nata sei anni fa sulla frontiera afgano pachistana?
Le variabili cinesi dell’equazione afgana
L’occupazione talebana di Kabul è davvero una vittoria cinese? Sì, se ci limitiamo a valutare le implicazioni ideologiche. Forse, se il metro di paragone sono gli interessi economici. No, se ci affidiamo alla reazione dell’opinione pubblica cinese. La questione afgana è un’equazione dalle molte variabili.
Usa, Afghanistan, Cina: scacchi contro weiqi nella nuova guerra dell’oppio
Oggi, numerosi dei principali regimi e movimenti islamici fondamentalisti sono una diretta conseguenza dell’azione occidentale in Asia. Quando la Nato e l’Isaf invadevano, bombardavano e occupavano l’Afghanistan, la Cina sfruttava la stabilità creata ad alto costo dagli occidentali per accerchiare la regione, progettare nuove infrastrutture per la Nuova Via della Seta e accrescere le propria sfera di influenza.
Il crepuscolo dell’esercito afgano
Come è stata possibile l’ascesa così rapida dei Talebani? Cattiva direzione, corruzione, numeri fantasma o anche cattivi maestri? E le forze dei Talebani quanto sono forti? Lo storico Breccia: ‘i militari sapevano come sarebbe andata’
Cinastan 3 – Quale Cina nell’Afghanistan post-statunitense?
La strategia per l’Afghanistan di Pechino si prefigge quindi di creare le condizioni affinché la futura classe politica afghana non si isoli politicamente dal vicino asiatico, seppur evitando che la Cina sia coinvolta direttamente come fornitore di sicurezza. La terza puntata di “Cinastan”, la rubrica di Giulia Sciorati sull’Asia centrale
I Talebani, la carta interna ed estera di Pechino
L’avvio del ritiro delle truppe Usa ha dato la spinta finale alla nuova riconfigurazione afghana. La Cina ha più motivi per negoziare con i talebani, considerati i futuri detentori delle chiavi economiche e politiche del paese
Cinastan – L’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione 20 anni dopo
Agli albori della SCO, Cina e Russia erano affiancate in quello che allora prendeva il nome di “Shanghai Five” (五国 wǔ guó, i “cinque paesi”) esclusivamente dalle ex-repubbliche sovietiche dell’Asia Centrale che condividevano un confine con la Cina. Poi, qualcosa è cambiato. La seconda puntata della rubrica sull’Asia centrale a cura di Giulia Sciorati (Università di Trento e ISPI)
Cinastan – La corsa centrasiatica all’acqua e il ruolo della Cina
Il nodo della sicurezza idrica nei complicati rapporti tra Kirghizistan e Tagikistan e gli investimenti cinesi “a valle”. Stretta nell’identità di duplice vicinato strategico russo e cinese, l’Asia centrale vede oggi più che mai i propri dossier interni intersecarsi con le questioni di più ampio respiro della politica internazionale. Inizia un appuntamento fisso con le dinamiche regionali a cura di Giulia Sciorati (Università di Trento e ISPI)
Taiwan e supercomputer, Biden non molla la presa
La “deliberata ambiguità” sta diventando sempre meno ambigua. Il principio che dal 1979 definisce meglio di qualunque altro l’approccio strategico degli Stati Uniti ai rapporti con la Repubblica di Cina, ergo Taiwan, è in fase di mutamento.