In Cina e Asia – Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba in Cina

In Notizie Brevi by Redazione

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in Cina e le reazioni dall’Asia al ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale. Poi, Pechino ritira le sanzioni contro l’azienda di comunicazioni statunitense VisaSat, il Bangladesh resta senza Internet, Modi presenta il primo budget del suo terzo mandato, il presidente Marcos Jr. ribadisce che le Filippine devono far valere i propri diritti sulle acque contese e altro ancora.

Focus Cina – Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba in Cina

Martedì 23 luglio è arrivato in Cina del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Secondo l’annuncio di lunedì della portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, la sua visita durerà fino a venerdì 26 luglio. In un comunicato del ministero degli Esteri di Kiev si legge che il principale argomento di discussione sarà “la ricerca di soluzioni all’aggressione russa e il possibile ruolo della Cina nel raggiungimento di una pace stabile e giusta”. Tra i temi discussi troveranno spazio anche “l’approfondimento del dialogo bilaterale e l’espansione del commercio e della cooperazione economica”, come emerge da un discorso video di Kuleba pubblicato sulla piattaforma cinese Weibo .

Si tratta della prima visita del ministro degli Esteri ucraino dall’inizio della guerra. Il mese scorso una delegazione di alti funzionari ucraini guidata dal vice ministro degli Esteri Andriy Sybiha ha incontrato in Cina l’omologo Sun Weidong, segnando un tentativo reciproco di limitare i danni a pochi giorni dalle forti dichiarazioni di Volodymyr Zelensky: intervenendo allo Shangri-La Dialogue di Singapore, il presidente ucraino aveva accusato Pechino di collaborare con Mosca per “boicottare” la conferenza sulla pace in Svizzera del 15 e 16 giugno. Di recente Zelensky ha comunicato l’intenzione di organizzare un altro vertice entro novembre, esortando i rappresentanti russi a partecipare.

La Cina conferma la volontà di proporsi come paese determinato a promuovere la pace. Come ribadito in più occasioni da Pechino, anche con il sostegno del Brasile che quest’anno presiede il G20, l’idea è quella di una seconda conferenza riconosciuta sia da Kiev che da Mosca. Una posizione, quella della Repubblica popolare, reiteratamente presentata come imparziale e neutrale, malgrado l’intesa politica con Mosca confermata anche dall’ultimo viaggio di Vladimir Putin in Cina (il terzo dall’inizio del conflitto in Ucraina), quando il capo del Cremlino ha approvato la postura cinese elogiando il “ruolo costruttivo della risoluzione della crisi attraverso canali politici e diplomatici” di Pechino. Una vicinanza che secondo Europa e Stati Uniti ha assunto anche la forma di forniture militari a Mosca. Nel mese di maggio, durante il tour in Europa, lo stesso Xi Jinping ha ribadito di non intendere vendere armi letali a nessuna delle due parti, dopo che Wang Yi lo aveva già assicurato al suo omologo Kuleba lo scorso febbraio, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. 

Focus Asia – Ritiro Biden: come hanno reagito i leader dell’Asia-Pacifico

Il ritiro di Biden dalla corsa alle presidenziali negli Stati Uniti, seguito dall’endorsement all’attuale vicepresidente Kamala Harris come sostituta, è stato accolto tiepidamente dai leader dell’Asia Pacifico, inclusi gli alleati di Washington.

Nella regione, solo il primo ministro australiano Anthony Albanese ha reso calorosamente omaggio a Biden con un post su X: “Grazie per la sua leadership e per il suo continuo servizio, presidente Biden”. E ancora: “L’alleanza tra Australia e Stati Uniti non è mai stata così forte, grazie al nostro impegno comune per i valori democratici, la sicurezza internazionale, la prosperità economica e l’azione per il clima per questa e le future generazioni”. Il vice primo ministro Richard Marles ha poi elogiato Biden per aver incoraggiato “progressi significativi” nell’accordo di sicurezza e difesa Aukus.

Una “reazione neutrale”, secondo il quotidiano Asahi Shimbun, quella del primo ministro giapponese Fumio Kishida (il primo a commentare la notizia). Kishida ha preferito non entrare nel merito della scelta del candidato democratico di lasciare il passo a Harris alle elezioni di novembre. “Capisco che il presidente Biden abbia preso la sua decisione sulla base di quello che riteneva essere il miglior giudizio politico”. Per poi aggiungere: “L’alleanza tra Giappone e Stati Uniti è la pietra miliare della diplomazia e della sicurezza della nostra nazione. Seguiremo da vicino i suoi sviluppi futuri”.

Un messaggio simile è arrivato anche da Seul. “Il sostegno all’alleanza Corea-Usa è bipartisan negli Stati Uniti e il nostro governo continuerà a lavorare a stretto contatto con Washington per continuare a sviluppare l’alleanza strategica globale tra i nostri due paesi” ha dichiarato un alto funzionario dell’ufficio presidenziale al Korea Joon Ang Daily. “La fiducia nell’alleanza Corea-Stati Uniti, basata su fondamenta istituzionali, rimarrà salda”.

Nessun commento ufficiale da Pechino. La portavoce del ministro degli Esteri Mao Ning ha risposto alle domande dell’agenzia di stampa turca Anadolu Ajansı dicendo che “le elezioni americane sono una questione interna degli Stati Uniti” su cui la Cina non intende esprimersi.

Hamas-Fatah, firmato a Pechino un accordo tra le fazioni palestinesi
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha salutato l’intesa tra 14 diverse fazioni palestinesi sull’istituzione di un “governo di riconciliazione nazionale ad interim” a Gaza, nella fase successiva alla guerra. La cosiddetta Dichiarazione di Pechino è stata firmata dai diversi rappresentanti giunti nella capitale cinese, comprese le delegazioni di Hamas e Fatah. Tutta da verificare la tenuta dell’accordo, ma si tratta comunque di un importante punto diplomatico a favore della Cina.
Pechino ritira le sanzioni contro cinque aziende Usa

Lunedì 22 luglio Pechino ha annunciato di voler rimuovere le sanzioni nei confronti di ViaSat, l’azienda di comunicazione statunitense sanzionata dal governo cinese a gennaio di quest’anno, assieme ad altre quattro società attive nella difesa, per il presunto coinvolgimento nella vendita di armi a Taiwan. Il governo non ha fornito ulteriori dettagli per questo inedito cambio di rotta, limitandosi a dire che “la situazione è cambiata”. Prima delle sanzioni, ViaSat gestiva diverse filiali che si occupano di attività legate alla Cina e contava tra i clienti l’emittente statale China Central Television

La Cina vuole attrarre scienziati stranieri con nuove norme sulla residenza

Pechino intende modificare le norme sull’immigrazione per migliorare i sistemi di reclutamento di nuovi talenti dall’estero. Tra le altre, c’è l’idea di offrire la residenza permamente per attrarre più scienziati stranieri. La proposta è apparsa nella risoluzione pubblicata dopo il terzo plenum del Partito comunista cinese, e fa seguito all’invito del presidente Xi di aumentare il personale qualificato e realizzare l’obiettivo nazionale di uno “sviluppo di alta qualità”.

La Cina vuole aumentare l’età pensionabile in modo “volontario” e “graduale”

La leadership cinese intende intende aumentare l’età pensionabile in modo “volontario e flessibile”. È quanto emerge da un documento pubblicato domenica 21 luglio dall’agenzia di stampa statale Xinhua, che menziona tra le altre misure quelle per contrastare le conseguenze del rapido invecchiamento della popolazione. Da tempo la leadership suggerisce di aumentare l’età pensionabile, ad oggi fissata a 60 anni per gli uomini, 55 per le donne che fanno lavori da “colletto bianco” e 50 per le operaie. Ma la misura potrebbe essere accolta in maniera diversa a seconda del tipo di impiego. Il documento prevede anche un miglior coordinamento tra i governi locali per lo sviluppo della “silver economy”.

Cina, licenziato professore universitario accusato di molestie sessuali

Un’università cinese ha licenziato un docente, dopo quella che è stata definita una “rara accusa pubblica” di molestie sessuali pubblicata sui social da una studentessa. La donna si era laureata da poco presso la Renmin University of China. Ha pubblicato alcune registrazioni sulla piattaforma Weibo, come prova dei maltrattamenti fisici e verbali subiti dal suo supervisore, un ex vice preside ed ex rappresentante del Partito Comunista presso l’istituto di Pechino.

Il ministro degli Esteri bielorusso in Corea del nord

Il ministro degli Esteri bielorusso, Maxim Ryzhenkov, è in visita in Corea del Nord da martedì 23 a venerdì 26 luglio, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Korean Central News Agency. Oggetto dell’incontro con l’omologo nordcoreano Choe Son Hui, secondo gli osservatori, è la prospettiva di un rafforzamento della cooperazione trilaterale con la Russia. Ryzhenkov è il primo ministro degli Esteri bielorusso a recarsi in Corea del Nord.

Corea del Sud, arrestato il fondatore del colosso Kakao

I procuratori sudcoreani hanno arrestato il fondatore del gigante tecnologico Kakao Corp. per presunte manipolazioni del prezzo delle azioni durante l’acquisizione di un’importante agenzia K-pop da parte della sua società lo scorso anno. L’arresto di Kim è avvenuto dopo che la Corte distrettuale meridionale di Seul ha citato il timore che potesse fuggire o distruggere le prove.

FIlippine, terzo discorso sullo stato della Nazione per Marcos Jr.

Lunedì 22 luglio il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha pronunciato il suo terzo discorso sullo Stato della Nazione alla Camera dei Rappresentanti di Manila. Marcos Jr., sullo sfondo di un crescente malcontento popolare per l’inflazione e la lenta crescita dei salari, ha evidenziato che le Filippine “non possono cedere” e devono far valere i propri diritti “in modo equo e pacifico” nel Mar cinese meridionale, a distanza di poche ore dall’accordo siglato con Pechino su un atollo conteso. Tra le altre dichiarazioni, il divieto totale degli operatori di gioco d’azzardo offshore.

India: prima sfida per il nuovo governo di coalizione di Modi

Martedì 23 luglio, il governo di coalizione del primo ministro indiano Narendra Modi presenta il primo bilancio federale dopo la vittoria elettorale dello scorso giugno, che ha visto il partito del premier, il Bharatiya Janata (BJP), non riuscire a raggiungere la maggioranza in parlamento. Per la prima volta Modi deve scendere a compromessi con gli alleati della coalizione, il Telugu Desam dell’Andhra Pradesh meridionale e il Janata Dal (United) del Bihar settentrionale, che chiedono miliardi di dollari di finanziamenti per i loro stati. Ma il budget presentato dal governo dovrà anche tenere conto del picco del livello di disuguaglianza economica e della crisi occupazionale che pesa maggiormente sulla popolazione a basso reddito. Secondo gli analisti, in questo terzo mandato Modi potrebbe focalizzarsi proprio sui bisogni di quella percentuale di abitanti (il 60% del totale) impiegata nel settore agricolo.

Bangladesh senza internet per quasi una settimana

In Bangladesh la sentenza della Corte Suprema che ha rivisto le quote di assunzione riservate ai veterani di guerra non ha scoraggiato i manifestanti dall’avanzare richieste al governo di Sheikh Hasina. I leader studenteschi hanno detto che non intendono fermarsi prima che il coprifuoco venga revocato e tutti i compagni arrestati siano rilasciati. Martedì 23 luglio, infatti, è il sesto giorno senza internet in tutto il Bangladesh. La misura aveva fatto seguito alla decisione del governo di stabilire un coprifuoco con l’ordine di sparare a vista per reprimere le proteste che hanno visti coinvolti soprattutto giovani studenti e polizia. Ad oggi si contano più di 160 morti.