Nel 2013, in Kazakistan, l’attuale presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping ha dato il via ad un’iniziativa che sta cambiando la visione globale sulla Cina: la Nuova Via della Seta, nota in inglese come Belt and Road Initiative. Il suo scopo è quello di creare una rete di connessioni economiche, commerciali e politiche tra i Paesi che partecipano al progetto. Questa dissertazione vuole dare una panoramica generale sul modus operandi dei Paesi, dei governi e delle istituzioni che partecipano alla Nuova Via della Seta, approfondendo le motivazioni di tale iniziativa e ciò che l’ha resa possibile
Italia, Cina e via della seta
Non basta il MoU: Germania e Francia fanno affari di ogni genere senza aver firmato alcuna intesa. Governo e mondo delle imprese dovrebbero identificare le (poche) imprese italiane in grado di avventurarsi su grandi progetti nei paesi centro-asiatici. Il pensiero dell’ex ambasciatore Alberto Bradanini
Se la Cambogia diventa una provincia cinese
Le basi della discordia -. Le relazioni tra Cina e Cambogia sono sempre più strette. E secondo i media americani da questa vicinanza potrebbe nascere la prima base militare in Asia
La Cina in Africa oltre gli stereotipi
Uno studio della Soas smentisce molti dei luoghi comuni sulla presunta cattiva condotta degli investitori cinesi in Africa. Sopratutto quando si parla di salari e discriminazioni contro i lavoratori locali.
Le Las Vegas nel deserto non vanno più di moda
Un tempo tappa di passaggio lungo l’antica via della seta, nonostante la morfologia ostile, Lanzhou continua ricoprire un ruolo di primo piano nei transtiti tra l’Est e l’estremo Occidente della Cina. Ma sono serviti circa 6000 operai e oltre 3000 escavatori per rendere la zona, un tempo costellata da centinaia di rilievi montuosi e villaggi, adatta allo scopo
Le Nuove Vie della Seta – Lo snodo Uzbeko
L’Uzbekistan ha un ruolo centrale nei piani di sviluppo della Nuova Via della Seta. Dal paese transitano gli snodi ferroviari per raggiungere l’Europa e l’ex Repubblica Sovietica custodisce nella sua storia passata, l’apparato narrativo cui Pechino attinge per propagandare il proprio disegno politico. Filippo Lubrano, giornalista e fondatore di Asialize – società di consulenza per i mercati asiatici – ci racconta del paese e dei rapporti con la Cina.
L’Artico come il Mar cinese?
In un recente commento in merito alle ambizioni territoriali di Pechino sull’Artico, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha attaccato duramente la posizione cinese in una delle zone più calde del momento. “Esistono solamente stati che sia affacciano sull’Artico e stati che non vi si affacciano.” Le parole di Pompeo, pronunciate alla vigilia della riunione del Consiglio Artico, rappresentano un chiaro avvertimento contro le attività di Pechino nella regione ricca di risorse.
Le Nuove Vie della Seta – La formula cinese dello sviluppo
Continua la nostra indagine multidisciplinare sulla Nuova Via della Seta con l’intervista a Linda Calabrese, Research Fellow all’Overseas Development Institute (ODI), uno dei maggiori think tank indipendenti inglesi, dove si occupa di sviluppo internazionale e aiuti umanitari con particolare riferimento alla Cina. A Linda ho chiesto di parlarmi del modello di sviluppo economico e di aiuto umanitario che la Cina sta applicando nei paesi che sono entrati nell’orbita dei progetti, specie in Africa.
Belt and Road: In vista del forum, aumentano i partner
Ci sarà anche l’Italia. Il volume degli scambi di beni tra la Cina e i paesi e le regioni lungo la nuova via della Seta avrebbe superato i seimila miliardi di dollari nel periodo compreso tra il 2013 e il 2018
Le Nuove Via della Seta – Come cambia la Geografia
Concentrarsi sulle sole dimensioni economiche e geopolitiche della Nuova Via della Seta, rischia di essere limitante e di non restituire la complessità di questo imponente progetto. Per indagare sui risvolti più inediti e sulle dimensioni meno esplorate, coinvolte nella Nuova Via della Seta, inauguriamo una serie di interviste ad accademici ed esperti in diverse discipline e campi di lavoro. La prima intervista è al Professor Dino Gavinelli, ordinario di geografia presso il Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Interculturali dell’Università degli Studi di Milano.
Cartellino Rosso – La Via della Seta del calcio
In occasione degli accordi firmati dal governo italiano e quello cinese per la cooperazione sulla One Belt One Road, anche il calcio entra nella via della Seta con la collaborazione siglata fra la Figc e la China Media Group per i prossimi tre anni.
Belt and Road: E ora l’Italia deve fare i conti con la realtà
Ripartito il presidente Xi Jinping, i nostri problemi restano. E il «nazionalismo» franco-tedesco che domina l’Ue non aiuta
Sustanalitycs – La Nuova Via della Seta, una bomba ad orologeria per il pianeta?
Il cuore economico della Nuova Via della Seta è costituito dagli imponenti investimenti in infrastrutture per il trasporto, le telecomunicazioni, l’energia che si snoderanno attraverso 70 paesi in 3 continenti. Può tutto questo avvenire preservando il precario equilibrio ambientale del nostro pianeta e senza contravvenire ai limiti imposti dall’accordo di Parigi che mira a contenere l’aumento medio della temperatura globale entro i 2 °C e possibilmente nella soglia di 1,5 °C rispetto al periodo preindustriale? Molti analisti pensano di no e lanciano l’allarme.
Nuovi scenari geopolitici tra Italia e Cina
La Cina ha quasi sempre mire anche di natura geopolitica che possono spaziare dal soft power ad accordi-teste di ponte per ottenere poi asset dai paesi con i quali tratta. Gli investimenti attraverso prestiti possono comportare un rischio, per economie già indebitate
Una “Nuova Era” per Italia e Cina
“Ripercorrendo la storia degli ultimi 50 anni è evidente come i rapporti sino-italiani abbiano radici profonde e abbiano già ottenuto numerosi risultati. Guardando alla nuova era, la cooperazione sino-italiana ha un futuro roseo e prospettive di sviluppo ampie”. Dall’editoriale a firma del presidente Xi Jinping pubblicato sul Corriere alla vigilia della visita di stato a Roma