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In Cina e Asia – Cina, Xi ordina la più grande riorganizzazione dell’esercito dal 2015

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina, Xi ordina la più grande riorganizzazione dell’esercito dal 2015
  • Blinken in Cina mentre gli Usa minacciano sanzioni per il supporto a Mosca
  • Congresso Usa, approvati ban a Tik Tok e fondi difesa a Taiwan
  • Cina, dopo dieci anni torna il Western Pacific Naval Symposium con Russia e Usa partecipanti
  • Eletto il nuovo Consiglio Direttivo della Camera di Commercio Italiana in Cina
  • Olimpiadi, nuotatori positivi all’antidoping ancora in gara: l’indagine del NYT
Cina, Xi ordina la più grande riorganizzazione dell’esercito dal 2015

Il presidente cinese Xi Jinping – che è anche il presidente della Commissione militare centrale (CMC), l’organo che controlla l’esercito – ha ordinato una nuova grande riorganizzazione delle forze armate, scrive Xinhua. Le Forze di supporto strategico, create nel 2015 per migliorare le capacità nella guerra spaziale e informatica dell’Esercito popolare di liberazione cinese (PLA), sono state rimpiazzate da tre nuove unità specializzate rispettivamente nel ramo delle informazioni, dello spazio e del cyberspazio. Tutte sotto il controllo diretto della CMC. Una delle tre unità, le Forze di supporto dell’informazione, avrà il compito di raccogliere informazioni tecniche e di fornire supporto di intelligence ai vertici regionali del PLA. Si tratta della più grande riorganizzazione dell’esercito dal 2015. Come riportato dal Financial Times, il nuovo comandante delle Forze di supporto dell’informazione è il generale Bi Yi, che sostituisce Ju Qiansheng, finito secondo alcuni nello scandalo che lo scorso anno ha riguardato il PLA.

Blinken in Cina mentre gli Usa minacciano sanzioni per il supporto a Mosca

Gli Stati Uniti sono pronti ad adottare misure punitive nei confronti della Cina se Pechino continuerà a esportare beni dual use in Russia, riferendosi a tutte le tecnologie cinesi impiegate da Mosca nel corso della guerra in Ucraina. Questo è quello che dirà il segretario di Stato americano Antony Blinken al ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, e agli altri funzionari che incontrerà durante la sua visita nella Repubblica popolare, in programma dal 24 al 26 aprile (con tappe a Pechino e Shanghai). Lo riporta il Financial Times. Secondo il quotidiano britannico, Blinken non specificherà quali misure Washington ha in mente, ma è possibile che la Casa Bianca stia valutando di sanzionare alcune istituzioni finanziarie cinesi e altri enti. L’amministrazione Biden ha inoltre chiesto ai paesi europei di unirsi agli Stati Uniti nel fare pressioni su Pechino.

Intanto venerdì la Cina ha deciso di imporre tariffe del 43,5% sulle importazioni dagli Stati Uniti di acido propionico, sostanza chimica utilizzata in vari settori, dall’industria agroalimentare a quella medica. Il provvedimento è arrivato a seguito del risultato di un’indagine che ha rivelato come due aziende americane stessero esportando acido propionico in Cina a prezzi ribassati, danneggiando le società cinesi del settore tramite pratiche di dumping.

Congresso Usa, approvati ban a Tik Tok e fondi difesa a Taiwan

Sabato 20 aprile la Camera dei Rappresentati degli Stati Uniti ha approvato una bozza di legge che – se approvata dal Senato – imporrebbe la vendita della app Tik Tok da parte della proprietaria cinese ByteDance, pena il divieto di operare nel paese. La proposta, approvata con 360 voti favorevoli e 58 contrari nel quadro di un pacchetto di aiuti a Israele e l’Ucraina, concede all’azienda cinese fino a un anno per eseguire la richiesta. ByteDance ha commentato dicendo che “è un peccato che la Camera dei rappresentanti stia utilizzando la copertura di un’importante assistenza estera e umanitaria per inceppare ancora una volta un disegno di legge sul divieto”. Il governo cinese ha segnalato a sua volta che non consentirà la vendita forzata della società, mentre la stessa Tik Tok afferma di non essere tenuta a cedere forzatamente i dati raccolti al Partito comunista cinese.

Sempre sabato Washington ha incluso Taiwan tra i paesi che riceveranno parte dei 95 miliardi di dollari previsti dal pacchetto di aiuti approvato al Congresso, e i funzionari dei due paesi si sono incontrati domenica per discutere dell’utilizzo di tali fondi. Dal 2022 Taipei lamenta i rallentamenti nella fornitura di armi promesse dagli Stati uniti, ma in occasione della decisione di sabato il governo taiwanese ha dichiarato che la manovra rappresenta una dichiarazione della solidità “come una roccia” delle relazioni con gli Usa.

Cina, dopo dieci anni torna il Western Pacific Naval Symposium con Russia e Usa partecipanti

Tra domenica 21 e mercoledì 24 aprile la città costiera di Qingdao ospita la 19° edizione del Western Pacific Naval Symposium (WPNS), un incontro che vedrà al tavolo dei relatori anche il capo della Marina russa Alexander Moiseev e il comandante della flotta del Pacifico statunitense Stephen Koehler. Da 30 anni il WPNS costituisce una piattaforma di incontro tra i leader delle forze navali di 20 paesi e ha lo scopo di promuovere il dialogo sulla sicurezza marittima nella regione. Il tema è coerente con la tradizionale formula della diplomazia cinese sotti Xi Jinping, “Oceano con un destino condiviso” ed è stato presentato dai leader della Marina cinese come “il meccanismo di cooperazione per la cooperazione navale multilaterale nella regione che ha prodotto il maggior numero di risultati e ha il maggior potenziale”. Nel frattempo, sono numerose le iniziative di cooperazione marittima avviate dagli Usa in un quadro di crescente instabilità nel Mar cinese meridionale, tra cui l’appena annunciata esercitazione congiunta Usa-Filippine al di fuori delle acque territoriali.

Eletto il nuovo Consiglio Direttivo della Camera di Commercio Italiana in Cina

Il 19 aprile la Camera di Commercio Italiana in Cina (CCIC) ha rinnovato il Consiglio Direttivo e il Collegio dei Probiviri per il biennio 2024-2026. Il nuovo presidente è Lorenzo Riccardi di RsA Asia. L’ambasciatore italiano in Cina, Massimo Ambrosetti, è presidente onorario. Dopo l’annuncio della composizione delle nuove cariche sociali, il neo-eletto presidente Riccardi ha ringraziato i soci e sottolineato l’importanza di promuovere ogni settore economico per esprimere al meglio le tante qualità del Made in Italy.

Olimpiadi, nuotatori cinesi positivi all’antidoping ancora in gara: l’indagine del NYT

Ventitré nuotatori cinesi sarebbero risultati positivi a una sostanza vietata dalle normative antidoping internazionali ma avrebbero continuato a competere fino a oggi, alcuni ottenendo l’oro alle Olimpiadi di Tokyo del 2021. Secondo un’analisi del New York Times risulta che alcuni tra i nomi più noti del nuoto cinese erano risultati positivi al test antidoping sette mesi prima dell’inizio delle Olimpiadi, ma il fatto sarebbe stato insabbiato dalla autorità della Repubblica popolare. Anziché essere sospesi o segnalati in attesa di ulteriori indagini, gli atleti hanno continuato a competere, alcuni dei quali avrebbero ottenuto l’oro alle Olimpiadi e vinto altre gare internazionali. Basandosi documenti e mail riservate, nonché su un report dell’agenzia antidoping internazionale WADA, i giornalisti del NYT hanno segnalato un caso di violazione delle norme internazionali che vede Pechino protagonista – non per la prima volta – di uno scandalo legato all’uso di sostanze per migliorare la performance degli sportivi cinesi. Non si è fatta attendere la smentita di Pechino e del WADA che ha definito le accuse “completamente false”.

Elezioni Isole Salomone, il primo ministro uscente Sogavare mantiene il seggio

Il 17 aprile si è votato per rinnovare le assemblee provinciali e i 50 deputati del parlamento delle Isole Salomone, paese del Pacifico meridionale che conta 760 mila abitanti e 900 isole. Nonostante serva ancora un po’ di tempo per avere tutti i risultati definitivi, è già certo che il primo ministro uscente Manasseh Sogavare abbia mantenuto il suo seggio a Choiseul orientale: compatibilmente con i risultati del suo partito (Proprietà, Unità e Responsabilità), Sogavare potrebbe essere confermato alla guida del paese. Si tratterebbe di una buona notizia per la Cina, visto che negli ultimi anni il premier ha rafforzato le relazioni bilaterali tra Honiara e Pechino. Meno buona per la Repubblica popolare è la sconfitta del capo del governo locale dell’isola di Malaita, Martin Fini, che non è stato rieletto: ora al suo posto la provincia potrebbe tornare a essere guidata da Daniel Suidani, da sempre scettico nei confronti di Pechino. Intanto sabato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi si è recato in Papua Nuova Guinea, dove ha criticato l’utilizzo strumentale dei paesi del Pacifico da parte delle “grandi potenze” e avviato delle trattative per una maggiore cooperazione commerciale e di polizia tra i due paesi.

A cura di Sabrina Moles e Francesco Mattogno