Il bozzolo giunge a ben dieci anni di distanza dall’ultimo romanzo di Zhang Yueran ed è stato inserito dalla rivista Asia weekly tra i dieci migliori romanzi del 2016. Secondo il capo redattore della rivista Harvest Cheng Yongxin 程永新 (n. 1958), l’opera è in grado di far cambiare l’impressione che si è sempre avuta sugli scrittori nati negli anni Ottanta in quanto nuova riflessione sulla storia contemporanea che simboleggia il valore e la nuova direzione della scrittura balinghou.
La «democrazia peer to peer» di Audrey Tang
Audrey Tang, ministra per il digitale di Taiwan, è stata ospite, in collegamento video, alla John Cabot University di Roma
Hong Kong in recessione, le parole di Xi Jinping e la conferma di una seconda vittima
Mentre per la prima volta negli ultimi dieci anni Hong Kong entra in recessione economica, è giunta la notizia della seconda vittima del clima di tensione che si è creato nell’ex colonia britannica
Le enormi difficoltà di Wu Lei (e dell’Espanyol) in Liga
Da Wu Lei questa stagione ci si aspettava un salto di qualità in Spagna che ancora non è arrivato. Espanyol in zona retrocessione mentre l’ex Shanghai Sipg è fermo a zero gol in Liga dopo 13 turni
Sinosfere – La politica del futuro della modernità cinese
Nato con la missione di erigere la “nuova” Cina, il Partito Comunista dal futuro è sempre stato ossessionato, proprio perché è sempre stato dalla sua capacità – o meno – di tradurre in realtà le proprie grandiose immagini della Cina futura che è sempre dipesa la legittimazione della sua leadership e quindi la sua sopravvivenza. Ma tale ossessione non è un semplice retaggio comunista, un’eredità per così dire dell’utopismo marxista-leninista. Ci sono degli schemi ricorrenti, nel modo in cui il Partito immagina il futuro, i quali a loro volta hanno una storia che precede l’esistenza del Partito stesso
La proprietà intellettuale nell’industria alimentare cinese
Nel 2011 la Cina è divenuta il maggiore mercato mondiale del Food&Beverages superando gli Stati Uniti. Ma il settore alimentare è altamente regolato dalla legge cinese, ed è caratterizzato da numerosi tranelli che le aziende estere debbono superare prima di introdurre sul mercato i loro prodotti.
Il tramonto dell’Occidente digitale? (Prima parte)
Gli Stati Uniti hanno deciso di mettere sotto scacco le techno-corporation della Silicon Valley. Hanno deciso di farlo con una delle armi più potenti che il sistema possiede: l’antitrust. Nei prossimi mesi le indagini arriveranno a un esito e questo esito potrebbe essere funesto oppure no, letale oppure no. Solo allora capiremo se gli Stati Uniti considerano le techno-corporation un problema o una risorsa. Capiremo inoltre se il sistema americano ha la capacità di valutare le techno-corporation in maniera unitaria circa gli interessi e la sicurezza nazionale e quindi di proiezione strategica verso l’esterno. Capiremo infine se da queste indagini risulterà un nuovo assetto, problematico per gli Stati Uniti e vantaggioso per la Cina, dello spazio digitale e dei suoi protagonisti. La prima parte di un lungo viaggio nei meandri della “digital war”
Lunedì di follia a Hong Kong
Un poliziotto spara a un ragazzo, manifestanti incendiano una persona dopo un alterco
Sinologie – Zhang Yueran, non solo una balinghou
Zhang Yueran è un’autrice contemporanea che, a dispetto della sua età, può già vantare due decenni di carriera letteraria. La scrittrice ha mosso i suoi primi passi nell’arena letteraria come giovane talento della sua generazione, quella degli scrittori post anni Ottanta: i balinghou. Ma la sua carriera, tuttavia, non rimane limitata alla scrittura giovanile e negli anni a seguire spazia dal noir al romanzo storico
Cina e Italia, aperture e vantaggi reciproci. Parla l’ambasciatore Li Junhua
L’intervento dell’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia. Il Ministro degli Esteri Di Maio ha presenziato alla fiera e ha avuto modo di presentare l’altissimo livello del Made in Italy direttamente al Presidente Xi Jinping. Sono state più di 160 le aziende italiane ad essere andate a «incontrare l’Expo» provenienti da settori come la manifattura high-end, la moda e il fashion, l’arredamento, il sanitario e l’healthcare e l’agroalimentare
Cartellino Rosso – La forza della politica: alla Cina il nuovo Mondiale per Club nel 2021
Lo scorso 24 ottobre la Fifa, tramite comunicato ufficiale, ha assegnato l’edizione del nuovo Mondiale per Club a 24 squadre alla Cina a seguito della riunione del concilio che si è tenuta a Shanghai
La sete del Dragone
Sebbene, storicamente i vini europei siano stati più costosi di quelli dei loro concorrenti cinesi a causa delle tasse d’importazione e dei costi di trasporto, i prezzi si stanno ora allineando. Rimossa questa barriera, la semplice verità è che le marche di vino europee stanno soffrendo danni irreparabili alla reputazione dei loro prodotti presso i consumatori cinesi, a causa dei dilaganti atti di contraffazione
Sinosfere – Tradizione e legittimazione politica nella Cina di Xi Jinping
Le dottrine di governo elaborate durante la dinastia Zhou (1045-256 a.C.) sono state la costante fonte d’ispirazione e di legittimazione politica a cui hanno attinto re, imperatori, ministri e amministratori pubblici per oltre due millenni. Non deve quindi sorprendere se quei principi siano oggi tornati in auge.
La Repubblica popolare dello smartphone
Oggi in Cina senza uno smartphone, un QR Code e un’app diventa complicato anche solo trovare un taxi o comprare una bibita a un distributore automatico. Con il risultato che, secondo la società Aurora Mobile, nel 2018 il Regno di Mezzo è arrivato a contare per il 50% dei 194 miliardi di app scaricate a livello mondiale
Pillole di Cina – Dazi amari
Prima dell’unificazione del 221 a.C., in Cina antica esistevano dei diritti di dogana; i pochi documenti di epoca Zhou 周 (sec. XI a.C.-256 a.C.) che ne parlano citano una tassa del 2% ad valorem per tutte le merci, e alcuni affermano che le dogane erano ben organizzate mentre altri che fossero un sistema indisciplinato, disordinato e aleatorio. I confuciani, anticipando di duemila anni Adam Smith, predicavano il libero mercato senza bisogno di intervento pubblico, ossia diffondevano il precetto secondo cui la dogana doveva controllare le merci ma non esigere dazi