Legami e distanze in un itinerario che dalla Cina arriva fino al Giappone. Le edizioni O barra O portano in Italia due volumi importanti, di Victor Segalen e Albert Londres. Tra archeologia, arte e giornalismo d’inchiesta, le fasi imperiali e contraddittorie di entrambi i Paesi
La Cina cyborg del Bookworm Festival
Tripla intervista a Peng Simeng, Zhang Ran e Bao Shu, scrittori cinesi che si stanno imponendo anche in Italia. Rivoluzione e distopia per i tre giovani autori che hanno scelto uno dei generi più in voga nel Paese
Il retroscena delle tariffe
Gli Stati Uniti hanno mantenuto la parola. Dalla mezzanotte di venerdì le tariffe su 200 miliardi di dollari di made in China sono aumentate dal 10 al 25%. Il vicepremier Liu He è a Washington per ricucire lo strappo.
Pietre di parole contro Confucio
4 maggio 1919. Un secolo fa era il confucianesimo l’icona da abbattere. Si trattava di un’impresa immane nella quale si impegnarono i nomi migliori di quella che era l’«intellighenzia» dell’epoca
L’informazione a domicilio in Giappone
Il muro dell’informazione. Intervista a Shinichiro Kumagai, direttore della rivista mensile di politica internazionale Sekai (Il Mondo), sul mercato editoriale in Giappone
Han Song: “lo sci-fi è come il rock”
Un incontro con Han Song, prolifico scrittore di fantascienza quasi sconosciuto in Italia. «È la forma di letteratura più libera. È ribelle, come la musica rock, che pure in questo paese è stata spesso vietata»
I cartoni e il caos maoista
La campagna dei cento fiori avviò un breve interludio liberale delle arti e delle scienze, represso appena un anno dopo all’insorgere di un’inattesa contestazione di massa contro l’operato del partito comunista. E’ sullo sfondo di quella fugace vivacità culturale che si è sviluppata la prima fase d’oro dell’industria dell’animazione “made in China”. Ma solo poche delle decine di migliaia di schizzi realizzati dai grafici dell’epoca sopravvissero alla furia devastatrice delle Guardie Rosse
La resistenza delle librerie cinesi
Quando nel 2003 Qidian.com (China Reading) lanciò il primo portale cinese di lettura online a pagamento, solo pochi ne avevano intuito la natura rivoluzionaria. A distanza di quindici anni il mercato cinese delle pubblicazioni in rete ha raggiunto un valore di 9 miliardi di dollari. La domanda sorge spontanea: con oltre 10 milioni di titoli a portata di click, chi avrà mai più la voglia di entrare in libreria?
L’orrore dell’inquinamento e il potere taumaturgico delle parole
Un incontro con lo scrittore cinese Qiu Xiaolong, autore del fortunato «L’ultimo respiro del drago», edito per Marsilio
L’inafferrabilità del Celeste Impero
A proposito del libro «Oltre la grande muraglia» di Alberto Bradanini. Esistono tratti distintivi che permettono alla Cina di essere laica e flessibile di fronte agli eventi della storia? Non c’è stato alcun allargamento della democrazia nel paese, come conseguenza del progresso economico
Giallo a Edo
Solo pochi decenni separano l’epoca in cui Kido scrive delle investigazioni di Hanshici dall’era di Edo in cui sono ambientate le vicende, ma per il lettore contemporaneo dell’autore il tempo trascorso sembrava molto di più tanto era cambiata la città. Questo fu uno degli effetti narrativi che contribuì al successo dell’opera e ne marca l’originalità rispetto all’opera di Doyle a cui si ispira.
Qualcuno salvi il cinese
Si chiama Yaowen Jiaozi ed è il peggior incubo degli scrittori cinesi. Questo perché il settimanale letterario ha una missione ben precisa: combattere gli errori di scrittura più frequenti sulla base delle segnalazioni dei lettori. A finire nel mirino persino il premio nobel Mo Yan. Nonostante la crisi della carta stampata, Yaowen Jiaozi si tiene a galla da oltre 20 anni con ritmi di 200mila iscritti paganti, di cui molti a loro volta impiegati nel settore dell’editoria.
Diplomazia a colpi di reperti
Da quando la Cina ha scoperto la cultura della conservazione dei beni storico-artistici il settore è diventato immediatamente laboratorio d’incontro tra il gigante asiatico e il resto del mondo. La tradizione archeologica in Cina si fa risalire al 1921, quando lo svizzero Johan Gunnar Andersson sbalordì la Repubblica popolare ipotizzando che la civiltà cinese avesse origini più occidentali di quanto non si credesse allora. La scoperta stuzzicò la fantasia degli accademici cinesi e da quel momento fino all’istituzione del governo comunista gli studi archeologici furono terreno di proficui scambi con l’estero
Globalizzazione in versi
Quest’anno al festival della poesia di Berlino organizzato dalla Haus für Poesie, accanto ai più noti Ai Weiwei e Yang Lian, a tenere alta la bandiera cinese c’era anche Zheng Xiaoqiong, nata negli anni ’80 nel Sichuan e diventata una lavoratrice migrante nel 2001. Per anni ha lavorato nella culla del manifatturiero cinese, il delta del Fiume delle Perle, documentando in versi le dure condizioni di vita dei mingong ai margini della legalità
Le dita agili del Vietnam
Le Nimble Fingers protagoniste del documentario di Parsifal Reparato, che si aggiudica il premio per il miglior documentario di media lunghezza al Golden Tree International Documentary Film Festival di Francoforte, sono le dita agili delle donne operaie del Vietnam, e di molti altri paesi asiatici. Il documentario sarà proiettato anche in occasione del festival Terra di Tutti di Bologna il prossimo 12 Ottobre.