Cinarriamo, Storie tra identità e alterità – pubblicato da Orientalia editrice – ha come obiettivo quello di dare voce alla narrazione dell’elaborazione identitaria dei sino-italiani nati o cresciuti in Italia, attraverso la stesura di racconti reali o di fantasia che successivamente sono stati selezionati da una giuria di qualità composta da esperti, sinologi, conoscitori del mondo cinese. In questo estratto selezionato per China FIles, con il racconto 2083, Alessandro Zhu ci parla di una realtà fantascientifica – in pieno trend con il recupero del genere sia in Cina che in Italia – proponendo uno spunto di riflessione sul rapporto tra nazionalità ed identità in un futuro non troppo lontano. In tutti i racconti emerge con forza l’urgenza degli autori a voler uscire dall’angolo della rappresentazione stereotipata che li vuole chiusi nella comunità cinese, e si rivela esplicitamente la necessità di avviare nalmente una narrazione più corretta e verosimile che ne sveli le reali sensibilità di nuovi cittadini d’origine cinese e che ne riconosca le e ettive capacità d’influenza nel contesto socio-culturale italiano.
Pillole di Cina – Dai, ritocchiamoci un selfie!
Se si potesse assegnare un Oscar per il ritocco fotografico, sicuramente lo vincerebbe un cinese. Il gigante asiatico vanta infatti un Photoshop ante litteram che però, non riguardavano soltanto l’abbellimento di persone comuni, ma anche l’iscrizione sul libro nero di personaggi diventati scomodi e dunque da eliminare.
Pingyao e le nuove frontiere del cinema
L’antica cittadina di Pingyao, nel nord-ovest della Cina, che si è appena conclusa la terza edizione (10-19 ottobre) del festival del cinema fondato dal regista cinese Jia Zhangke. Con la stimolante direzione artistica di Marco Muller, questo piccolo festival ha consolidato la sua posizione in Cina, distinguendosi nel presentare un cinema d’autore proveniente da tutto il mondo, privilegiando i paesi «emergenti», opere prime e seconde di giovani cineasti cinesi e in generale film che qui sarebbe molto difficile vedere in sala
Pillole di Cina – Vade retro, Satana!
Nelle antiche fonti cinesi si trovano poche notizie sulla Grande Muraglia, per di più viziate da problemi linguistici. Le prime descrizioni realistiche giunsero in Europa con le cronache dei missionari gesuiti (a partire dal secolo XVII). Ma è solo nel settembre del 1984 che Deng Xiaoping 邓小平 rese la Grande Muraglia emblema della Cina contemporanea.
Pillole di Cina – Le zattere del Mar Cinese Meridionale
Per rivendicare le Spratly e le Paracelso, il governo cinese ha esibito in sede di disputa internazionale, undici antichi documenti che proverebbero che attorno al 210 a. C., la dinastia Han avrebbe costruito un avamposto amministrativo sull’isola di Hainan la cui sfera d’influenza si spingeva fino agli arcipelaghi menzionati. Ma tutt’oggi nuove mappe continuano a spuntare, negando le pretese cinesi
Pillole di Cina – Gli Africani? Aiutiamoli a casa loro!
Al di là delle cifre snocciolate dagli esperti, l’idea che aleggia nei report e nei saggi del settore, è che l’allarmismo occidentale per la presenza dei Cinesi in Africa non derivi soltanto dalla competizione economico-politica, ma che ci sia anche una componente “emotiva”, una sorta di ius primae noctis africana di cui l’Occidente si arroga il diritto. Come dire: che ci azzeccano i Cinesi in Africa? Ebbene, cari Occidentali, i Cinesi ci azzeccano, eccome, in Africa, visto che anch’essi l’hanno frequentata con una certa regolarità sin dall’antichità.
Relazioni culturali Italia-Cina e Via della Seta
Sul Quotidiano del Popolo del 7 luglio un articolo della italianista Yang Lin (Università di Nankai) parla dei diari di viaggio in Cina di Cassola Fortini e Parise, i primi due nella delegazione culturale capeggiata da Piero Calamandrei nel 1955 (Foto). Si ricostruiscono le premesse culturali delle relazioni diplomatiche di cui nel 2020 si festeggerà il 50mo anniversario
Pillole di Cina – No vax! Si vax! Lei come la pensa, signor primo ministro Wang Dan?
Quando il suo primogenito morì a causa del vaiolo, per evitare altri contagi in famiglia, il primo ministro Wang Dan fece chiamare un alchimista della comunità taoista del Monte Emei. Fu questo saggio taoista, durante la dinastia Song, a rivelare e mettere in pratica la prima vaccinazione mai prima documentata in altre civiltà
Karma Hostel
“Karma Hostel” è la storia di un giovane italiano che, deluso dal proprio Paese, emigra in Cina. A Houhai, un paesino di pescatori cantonesi sull’isola tropicale di Hainan, apre un ostello per surfisti. Così inizia un’avventura dalle spiagge tropicali del Sud alle montagne del Sichuan fino alla poetica decadenza di Pechino e Chongqing. Tra tifoni, onde tropicali e voli alla De Quincey, De Luca mostra, con uno stile avvolgente, una Cina underground psichedelica e ribelle. Una sanguigna denuncia sociale, ecologica, antropologica, di un mondo avvelenato in cui Occidente e Oriente si specchiano l’uno nell’altro. China Files ve ne regala uno stralcio per gentile concessione dell’editore
I cannibali di Mao
“Come mai la Cina, fino a ieri produttore di mercanzia a basso costo, oggi domina il mercato high-tech mondiale, si impone come attore globale, assume il controllo economico e finanziario di intere nazioni ed è in grado di “richiamare all’ordine” persino gli Stati Uniti d’America? In questo libro Marco Lupis ci spiega l’origine del nuovo potere globale cinese, quali sono le sue radici e dove ci sta portando. Lo fa cominciando da quell’alba umida e rovente del 1995 quando – giovane reporter poco più che trentenne – atterrava per la prima volta nella sua vita nel vecchio aeroporto Kai Tak di Hong Kong, lembo di terra in Cina, allora ancora saldamente colonia di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra, e aveva inizio così quella che lui stesso ha definito: “Una vera storia d’amore, vissuta non con un’altra persona, ma con un continente, l’Asia, e con un popolo in particolare: i cinesi”. China Files ve ne propone un estratto per gentile concessione dell’editore
Pillole di Cina – Hong Kong un porto profumato…di oppio
Nel 1810, quando con l’aiuto di funzionari corrotti ormai l’oppio entrava a fiumi in Cina venduto da contrabbandieri cinesi e mercanti senza scrupoli inglesi, malesi e americani, e fiorivano dappertutto le fumerie, un editto imperiale decretava: «L’oppio è un pericolo. Per debellarne il traffico, nella primavera del 1839 fu inviato a Canton l’incorruttibile Lin Zexu, come commissario imperiale
Il sipario di giada
Tra fantasia ed eventi storici effettivamente accaduti, personaggi reali e d’invenzione, “Il sipario di giada” – secondo romanzo della trilogia di Isaia Iannaccone dedicata ai missionari gesuiti nel Celeste Impero – ricostruisce il caso de La Cecchina in Cina, simbolo estremo del desiderio di dialogo fra civiltà, raffinato, onirico e poetico emblema di umanità, arte e diplomazia, dolente testimone di un tragico evento che si stava allora preparando contro i protagonisti di tale avventura: la soppressione della Compagnia di Gesù. China Files ve ne rigala uno stralcio per gentile concessione della Libreria Editrice Orientalia
Pillole di Cina – Vermi e spionaggio
La seta è stata da sempre un prodotto cinese, e la sua tecnologia è rimasta segreta per quasi tre millenni, protetta da leggi severissime che condannavano a morte chi l’avesse divulgata e anche chi avesse esportato i bachi e il gelso fuori dai confini del Paese. In quella che oggi definiamo “bilancia dei pagamenti” la seta fu per la Cina una vera benedizione commerciale, e fu questo il motivo principale che spinse a mantenere nascosto e inaccessibile tutto ciò che ruotava attorno ad essa
Pillole di Cina – Bottiglie e rivoluzione
Bottigliette messe a testa in giù. Niente di più pacifico: semplici, innocue, banali, piccole bottiglie. Questa “l’arma” utilizzata dai manifestanti durante le proteste dell’89
Le Vie della Seta in salotto
Il richiamo all’antica via della seta é sempre presente nella narrazione che Pechino propone del proprio progetto economico e politico. La One Belt One Road è oggi presentata come la Nuova via della seta, a rassicurare i più timorosi. In tutto questo parlare di nuova via della seta, c’è anche chi l’ha ripercorsa per immagini, riproducendola grazie alla tradizionale tecnica degli artisti della seta cinesi.