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Shanghai e zero Covid: Voices of April, il video cinese che critica la strategia di Xi

In Cina, Economia, Politica e Società by Redazione

“Il virus non uccide, la fame si”. E’ una delle frasi di Voices of April (四月之声), video pubblicato su WeChat da un account di nome “Cary” la sera del 22 aprile e diventato subito virale. Si tratta di una raccolta di frammenti audio tratti da conversazioni registrate a Shanghai durante il ferreo lockdown che dalla fine di marzo ha costretto gli abitanti della megalopoli cinese nelle proprie abitazioni con limitato accesso ai beni essenziali

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Hong Kong, la sicurezza nazionale arriva anche al cinema

In Asia Orientale, Cina, Cultura by Lorenzo Lamperti

Il concetto di sicurezza nazionale è ormai entrato in tutti i gangli della vita politica, civile e culturale di Hong Kong. Compreso il cinema. Il quattordicesimo piano quinquennale 2021-2025 della Repubblica Popolare contiene nuove linee guida anche per l’industria cinematografica. In particolare, si chiede la produzione di un maggior numero di opere patriottiche, che sostengano “valori corretti” e “trasmettano lo spirito rivoluzionario”. L’articolo di Lorenzo Lamperti pubblicato in collaborazione con Gariwo

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La giornalista Zhang Zhan è in fin di vita. Immortalò il dramma di Wuhan

In Uncategorized by Alessandra Colarizi

Per tre mesi l’attivista testimoniò sui social network la gestione dell’epidemia a Wuhan. Poi il 14 maggio 2020 sparì nel nulla e dal 28 dicembre 2020 sta scontando una condanna a quattro anni di carcere per aver diffuso “informazioni false”. Da allora rifiuta di assumere cibo, venendo alimentata a forza attraverso una cannula nasale che le ha provocato ferite alla gola e allo stomaco. Ormai scesa sotto i 40 chili, potrebbe non farcela a superare l’inverno, come ha spiegato alcuni giorni fa il fratello su Twitter. L’articolo di Alessandra Colarizi pubblicato in collaborazione con Gariwo

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Infografica: Il modello della censura cinese

In Cina, Economia, Politica e Società, Infografiche by Gian Luca Atzori

La Cina vanta l’impianto censorio più sviluppato della storia, con oltre 2 milioni di poliziotti del web che affiancano gli elaborati algoritmi alla base della Grande Muraglia Digitale. Non ogni criticismo è represso, generalmente il sistema Consente il dissenso personale ma impedisce l’espressione collettiva. tuttavia, dal 2012, sotto la guida del presidente Xi, l’approccio e’ divenuto più autoritario, imponendo una linea maggiormente espansiva sul piano internazionale e, secondo Freedom House, ogni anno più restrittiva per gli utenti internet. Lo stesso viene segnalato da RSF, per il quale la Cina risulta in 177° posizione su 180 nazioni nella classifica sulla libertà di stampa 2019.

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Sovranismi digitali – Gli eBook di China Files – No. 2

In Cina, eBook, Innovazione e Business by Redazione

È uscito il secondo mini e-book tematico a cura della redazione di China Files. Tema: i sovranismi digitali. Come funziona il sistema cinese? Quali sono le regole della dialettica virtuale tra Stato e utenti? Come è riuscito il Partito a controllare lo spazio digitale oltre a quello fisico? E in che modo la fascinazione per questo modello si è espansa o si sta espandendo nel resto dell’Asia?

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L’influenza del governo cinese sui media europei

In Cina, Cultura, Economia, Politica e Società, Relazioni Internazionali by Gian Luca Atzori

Secondo uno studio del 2018 realizzato dalla Merics di Berlino, gli accordi tra China Daily, quotidiano del partito in lingua inglese, e i principali media internazionali ed europei stanno erodendo la libertà di stampa e la deontologia professionale con contenuti “pubbliredazionali”, ovvero pubblicità commerciali o propagandistiche mascherate da articoli giornalistici

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Hong Kong: è sui dati lo scontro tra Pechino e i big tech

In Cina, Economia, Politica e Società by Alessandra Colarizi

I grandi colossi tecnologici si trovano davanti a un dilemma: abbandonare il mercato hongkonghese vuol dire – chi più e chi meno – rinunciare a una fetta consistente del business asiatico. Restare, accettando le nuove condizioni liberticide, invece, rischia di scatenare l’ira di Washington, dove la controversa legge è bersaglio di critiche bipartisan.