Da lungo tempo Pechino lavora per rafforzare il legame politico e commerciale con i paesi africani, in larga parte riuscendoci. Ma gli episodi di razzismo ai danni dei cittadini del continente rischiano di minare le relazioni bilaterali. Dalla tesi di Alessia Parisi “Il razzismo verso gli africani in Cina: analisi dei fatti di cronaca e delle esperienze di studenti africani e di origine africana nel Paese”.
La sinofobia che rafforza la Cina e il Partito Comunista Cinese
Hai mai sentito parlare di sinofobia? Sapevi che i cinesi sono “gialli” solo da 200 anni e che le principali etichette che attribuiamo loro sono le stesse che venivano date agli italiani in America? Sapevi che i reati d’odio e le discriminazioni razziali in Italia sono aumentate del 154% dal 2013 e stanno rafforzando la leadership di Pechino? Sfatiamo la paura dei cinesi, dalla storia dei suoi stereotipi ai principali casi che hanno e stanno coinvolgendo media, politica e cronaca nera in Italia e nel mondo.
Sinofobia – Gli eBook di China Files – No. 6
Domenica 1 agosto esce il sesto mini ebook di China Files, questa volta incentrato sulla Sinofobia in crescita in Italia e nel mondo. Il nuovo numero è frutto della collaborazione con il Convitto Nazionale Cicognini di Prato e di un’indagine nazionale sul tema portata avanti con la classe 3* del corso scientifico.
Spartiti rossi – Musica e appropriazione culturale: il caso Vava
La rappresentazione cinese della cultura black ha una storia perigliosa e, specie negli ultimi anni, è figlia della forte presenza cinese nel continente africano. Il presunto omaggio che la mezz’ora al gala del nuovo anno ha voluto rendere ai popoli africani nasconde in realtà quasi più una richiesta di riconoscimento di superiorità su una scala valoriale
Pillole di Cina – Vietato ai cinesi e ai cani
Per sfruttare i giacimenti auriferi scoperti in California nel 1848, serviva mano d’opera a buon mercato, e così venne organizzata la tratta di operai cinesi. Allettati dalla speranza di una vita migliore, sotto il controllo di spietati trafficanti di esseri umani, gli sventurati affrontavano il viaggio in navi definite “inferni galleggianti” in cui morivano a decine. Isaia Iannaccone ci racconta quel capitolo buio della storia sino-americana
“Glazie”, ma anche no
Il caso del libro di testo per le scuole elementari “Leggermente plus” di Giunti (edizioni del Borgo) e della pagina in cui appare la storia di Lee, la bambina cinese che “dice glazie, plego e facciamo plesto” e “non si offende quando la prendiamo in giro”. Su China Files il commento della professoressa Xiaomo Ma dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Atlanta, ultimo capitolo del virus antiasiatico degli Usa
Nel 2020 degli Usa, di fronte a un calo generale del 7% degli hate crimes, quelli nei confronti della comunità asiatica sono cresciuti del 150%. Drammatico sintomo (anche) della retorica del “Chinese virus” di Donald Trump. Ma il fenomeno si è verificato, seppur in misura minore, anche in Italia
Torino, attacco hacker neonazista all’Istituto Confucio. Conversazione con Stefania Stafutti
L’Istituto Confucio di Torino è stato vittima di un attacco hacker neonazista in occasione dell’inaugurazione virtuale di una mostra. Su China Files la testimonianza della direttrice di parte italiana Stefania Stafutti
La “cinesità” che piace alla Cina
Alcuni recenti ‘passi falsi’ a livello culturale mostrano come i brand stiano procedendo lungo una linea sottile a metà tra un’attitudine per così dire ‘post-coloniale’, focalizzata perlopiù sul passato, e un’eccessiva accondiscendenza verso la Cina moderna. Quindi le mosse dei marchi occidentali, da un punto di vista culturale, seppur fatte con le migliori intenzioni, sono recepite come sbagliate, e mettono in mostra un forte gap empatico tra diverse culture.
Elezioni Toscana: La destra della Meloni punta sulla sinofobia
Quanto suonerebbe ridicolo se un manifesto a Pechino alludesse ad un’invasione di Francesco o Giulia dall’Italia? Più o meno quanto trovare sui social toscani una campagna elettorale che titola “Lorenzo Hu Magnifico” per denunciare la popolarità di cognomi cinesi come Hu e Wang, ormai i più diffusi in uno dei quartieri del capoluogo fiorentino (il Q5). E’ questa la carta che il capolista di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, ha deciso di giocarsi per la corsa al Consiglio Regionale, chiedendosi “siamo a Firenze o a Pechino?”
Covid-19, gli ambasciatori africani alla Cina: “Basta discriminazioni”
Episodi di razzismo registrati a Canton. Pechino registra 100 nuovi casi: tutti «importati»
Pillole di Cina – Pericolo giallo-imperiale con gradazione Fiume-Giallo
Basta conoscere un minimo di storia e di antropologia, o magari essersi limitati a sprofondare in poltrona e avere visto un documentario di viaggi in Cina, per sapere che in quel Paese sono presenti cinquantasei etnie differenti. Soltanto chi ignora questa realtà, o qualcuno in malafede potrebbe affermare che la caratteristica morfologica che accomuna una popolazione così varia e numerosa (a metà 2019 stimata a 1.441.800.000 abitanti) sia il colore della pelle che certo non è giallo ma, da nord a sud e da est a ovest del Paese, si manifesta invece con una tavolozza di sfumature cromatiche che testimoniano la varietà e la bellezza della razza umana.
Il web cinese contro Dolce & Gabbana
Nuova figuraccia del duo Dolce & Gabbana sulla scena cinese. Il brand di stilisti che ha fatto della valorizzazione culturale del patrimonio del sud Italia la propria cifra creativa, pare avere seri problemi oltre muraglia.
La muraglia cinese contro i rifugiati
Secondo un sondaggio il 97% degli intervistati sarebbe contrario ad accogliere rifugiati in Cina. Oggi sono pochissimi. Pesano razzismo strisciante e l’idea che i profughi siano causati dall’occidente. Ma la chiusura è parte di una tendenza più ampia che riguarda tutti gli stranieri