Taiwan Files – Ipac a Roma, Wu in Ue, Tsai alla Cnn, Tsmc-Oppo

In Asia Orientale, Taiwan Files by Lorenzo Lamperti

Da Taipei (e dintorni). Le ultime notizie su quello che il The Economist ha recentemente definito il “posto più pericoloso del mondo”. A cura di Lorenzo Lamperti

Settimana piena di spunti e molto intensa sul fronte taiwanese. Intensa tanto da essere turbolenta, visto che subito dopo la scorsa puntata di Taiwan Files si è verificato un terremoto piuttosto forte. Non si tratta certo di un fenomeno inusuale, solo negli ultimi tre mesi ci sono state una decina di scosse avvertite a Taipei, ma nessuna è stata percepita come quella di domenica 24 ottobre. Comunque, nessun danno segnalato e nemmeno scene di panico, visto che qui si è piuttosto abituati a terremoti di diverse tipologie.

Il fronte si è intanto espanso anche in Europa, dove sta completando il suo lungo tour il ministro degli Esteri Joseph Wu. Non è frequente che un ministro degli Esteri taiwanese si rechi in visita ufficiale in Europa, dove l’unico paese a riconoscere Taipei è Città del Vaticano. A proposito di Vaticano, il Corriere della Sera ha parlato di presunte pressioni cinesi per rompere i rapporti con Taiwan. Pressioni alle quali Bergoglio starebbe resistendo, intanto il governo di Taipei fa sapere che nulla è cambiato nelle relazioni con la Santa Sede.

Tornando alle visite europee del ministro taiwanese, l’ultima volta era accaduto nel 2019, quando Wu era intervenuto durante un summit per la democrazia organizzato a Copenaghen.  Wu è stato in Slovacchia, Repubblica Ceca e Lituania. Tre paesi delle cintura nord-centro-orientale dell’Europa che di recente hanno raffreddato i rapporti con la Repubblica Popolare Cinese, un po’ per disillusione e un po’ per pressione esterna.

In Repubblica Ceca Wu ha incontrato il sindaco della capitale, Zdenek Hrib, e il presidente del Senato, Milos Vystrcil (in compagnia del quale si è fatto ritrarre sorseggiando una birra), che aveva guidato una delegazione ceca a Taiwan l’anno scorso. E ha firmato una serie di accordi di cooperazione bilaterale su sicurezza digitale, industria spaziale e ingegneria di precisione. Durante la tappa in Lituania, i rappresentanti di Taipei hanno regalato al governo locale 10 droni per svolgere operazioni di sicurezza alle frontiere e 400 coperte da distribuire ai rifugiati nel paese baltico. Vilnius ha annunciato l’apertura di un ufficio di rappresentanza a Taipei all’inizio del 2022.

La reazione di Pechino, ça va sans dire, è stata negativa.  Anche perché si prepara la visita di una delegazione di europarlamentari a Taiwan per la prossima settimana. Tra questi ci dovrebbe essere anche Marco Dreosto della Lega, scrive Gabriele Carrer. “Non avere scambi ufficiali in alcuna forma con le autorità di Taiwan è parte essenziale dell’adesione al principio della unica Cina”, dice Pechino. L’ambasciata di Pechino a Parigi ha invece rimproverato i quotidiani francesi e nello specifico Le Figarò chiedendo di non sostenere i “separatisti” dopo un articolo di Sebastian Falletti in cui si accusava la Cina di voler scatenare una “terza guerra mondiale”.

Ma intanto Wu conclude il suo tour direttamente a Bruxelles. Focus Taiwan, che pubblica in inglese una selezione delle agenzie della Central News Agency taiwanese, scrive a tal proposito che un portavoce dell’Ue, di fronte a una richiesta sull’agenda della visita, ha risposto: “Siamo a conoscenza della visita. Ci possono essere incontri informali a livello non politico. Questo non è qualcosa che possiamo commentare”. Nello stesso articolo, si legge di come Wu abbia invitato l’Ue a muoversi per negoziare un accordo bilaterale sugli investimenti.

E qui arriva una parte interessante. Sì, perché per giorni si è diffusa con insistenza la voce che Wu sarebbe arrivato a Roma per l’incontro organizzato dall’Alleanza Interparlamentare sulla Cina. L’ipotesi è stata sostenuta da Politico e a seguire anche da altri media, taiwanesi compresi. Gli stessi che fino a qualche giorno prima avevano sempre chiarito che Wu si sarebbe collegato solo in videoconferenza con l’evento organizzato nella capitale italiana alla vigilia del G20. Sentite più fonti, l’opzione in realtà non sarebbe mai esistita, tanto che il ministero non avrebbe fatto nessuna comunicazione o richiesta in tal senso, come solitamente fa per prassi in casi simili. Anche Finbarr Bermingham del South China Morning Post si era mostrato sorpreso della possibilità che Wu arrivasse fisicamente a Roma, anche perché tra le altre cose nello stesso giorno era presente nella stessa città il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, il quale prenderà parte al G20 in rappresentanza della Repubblica Popolare con Xi Jinping collegato in modo virtuale. E alla fine, in effetti, Wu ha parlato in videoconferenza (qui il video dell’evento).

 

TSAI CONFERMA LA PRESENZA DI MILITARI USA A TAIWAN E LA CHIAREZZA STRATEGICA

“Non sono così tanti come si pensa”. Tsai Ing-wen è diventata la prima presidente di Taiwan a confermare la presenza militare statunitense sull’isola dal 1979 in un’intervista alla Cnn. Lo fa senza magnificarne il numero, tanto che verrebbe da pensare che si tratti di un implicito messaggio a Pechino per “rassicurare” sulla limitata quantità di una presenza che ormai era già stata confermata da tutti, Stati Uniti compresi. Ma le sue parole aggiunte alle recenti dichiarazioni di Joe Biden sull’impegno alla difesa dell’isola rende più chiara la tradizionale “ambiguità strategica” che sembra almeno in parte superata dai fatti. Tsai ha dichiarato che in caso di attacco Taiwan si difenderebbe “il più a lungo possibile”, ma si è anche detta “fiduciosa” sull’aiuto di Stati Uniti, coi quali esiste “una vasta gamma di cooperazioni” che aumenta le capacità di difesa. E ha anche ribadito l’apertura al dialogo con Xi Jinping, invitandolo a “farsi un’idea migliore della situazione a Taiwan. E, ovviamente, noi faremmo di più per capire la situazione in Cina”. Difficile che ciò accada, vista la discrepanza delle rispettive precondizioni.

Il portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan di Pechino ha garantito “tolleranza zero” con gli “indipendentisti”, mentre il ministero della Difesa ha avvertito Washington che “contrattaccherà” di fronte ai legami militari americani con Taipei, definendo la “riunificazione” un “compito storico”. Il Global Times ha avvertito che Tsai pagherà le conseguenze per aver “oltrepassato una linea rossa”. Cgtn, intanto, ricorda la guerra civile.

L’episodio è comunque significativo per la dinamica di rapporti che si è creata tra Taipei e Washington. Le pressioni militari cinesi da una parte e le manovre sempre più evidenti degli Stati Uniti dall’altra, sommate alla vicenda afgana (ne avevo scritto qui ad agosto), stanno rendendo la tradizionale “ambiguità strategica” un po’ scomoda. Anche perché tra ban di export tecnologici e appoggi espliciti, le leve diplomatiche non ufficiali a disposizione di Taipei nei confronti di Pechino stanno diminuendo. E dunque è necessaria un’ambiguità un po’ meno ambigua, che come abbiamo raccontato la scorsa settimana anche Biden sembra disponibile a fornire.

Il 25 ottobre, in occasione del 50esimo anniversario della sua fuoruscita dall’Onu, Antony Blinken si è espresso in maniera più che mai esplicita sulla possibilità di consentire a Taipei una “significativa partecipazione” nelle Nazioni Unite e in altri consessi internazionali. Al suo debutto ufficiale nel ruolo di rappresentante Usa a Taipei, Sandra Oudkirk ha ribadito l’impegno americano.

Intanto, dopo l’annuncio in tal senso del “nuovo” Guomindang di Eric Chu, anche il New Power Party ha aperto un ufficio di rappresentanza negli Stati Uniti.

Per approfondire sui rapporti Taiwan-Usa-Cina: mercoledì 27 ottobre sono tornato a “Nessun luogo è lontano” su Radio 24, dove è intervenuto anche Andrea Sing-Ying Lee, capo dell’ufficio di rappresentanza di Taipei in Italia. 

MOVIMENTI MILITARI E STRATEGIA

Nuovo accordo tra Taipei e Washington sui missili Patriot. Intanto l’esercito popolare di liberazione continua le sue manovre, con elicotteri d’attacco e di trasporto che si sono affacciati per la prima volta non lontani da Taiwan e le incursioni aeree nello spazio di identificazione di difesa aerea taiwanese che sono arrivate a 680 nel 2021.

I media cinesi intanto alimentano la tesi della presunta impreparazione e scarsa prontezza di combattere delle truppe taiwanesi, con il ministro della Difesa di Taipei Chiu Kuo-cheng che ha negato che il morale dei soldati sia basso, dopo un’analisi in tal senso del Wall Street Journal.

Due spunti interessanti a livello strategico. Il primo arriva dal South China Morning Post, che spiega perché gli aerei militari cinesi preferiscono volare nella zona sud occidentale di Taiwan. Il secondo arriva invece dal Cnas, che prende in esame un’ipotesi di cui abbiamo parlato più volte anche qui, vale a dire quella in cui l’esercito cinese potrebbe prendere possesso di un’isola taiwanese minore operando una sorta di stress test sulle reazioni non solo di Taipei ma anche di Stati Uniti e Giappone.

SEMICONDUTTORI: I COLOSSI DEI CHIP AMBASCIATORI DEI RAPPORTI INTRASTRETTO

Con l’interruzione del dialogo politico intrastretto, il ruolo di “ambasciatori” è ricaduto sui colossi tecnologici. Esempio recente sui vaccini. La distribuzione dei sieri BioNTech-Pfizer è detenuta in esclusiva dalla Fosun Pharma di Shanghai anche per Hong Kong e Taiwan. Nel momento di maggiore bisogno di dosi, il governo di Taipei ha sfruttato la non ufficiale ambasciata di Foxconn e Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc). I due giganti taiwanesi, entrambi molto presenti nella Repubblica Popolare, hanno concluso un accordo con Fosun per l’acquisto di 10 milioni di vaccini.

Ancora più recente l’accordo, anticipato dal Nikkei Asia, tra Tsmc e Oppo. La produttrice di smartphone cinese con sede a Dongguan sta sviluppando una propria linea di chip per produrre in casa ed evitare così le turbolenze esterne in un settore sempre più cruciale. Lo farà grazie alle tecnologie di Tsmc, che dovrebbe condividere il processo produttivo a tre nanometri. Un’operazione che consentirebbe anche un abbattimento dei costi del 50% coi chip di nuova generazione che sarebbero installati negli smartphone in uscita tra 2023 e 2024.

In assenza di scambi politici ufficiali intrastretto, l‘industria dei semiconduttori è una leva importante a disposizione di Taipei nei confronti di Pechino. Non a caso più volte è stata sottolineata la necessità della pace per garantire le forniture. Significativo che Tsmc possa mettere a disposizione di Oppo, che insieme a Xiaomi è in grande ascesa dopo i problemi di Huawei (in una dinamica simile a quella avvenuta in precedenza tra Huawei e ZTE), una tecnologia in grado di far produrre chip più avanzati rispetto a quelli a 5 nanometri che si produrranno nello stabilimento che dovrebbe entrare in funzione nel 2024 in Arizona. Il tutto mentre, per ora, Tsmc resiste alle richieste di Washington sulla trasmissione di informazioni sensibili su clienti e produzione, ufficialmente dovute alla carenza globale di chip e potenzialmente mirate a ridurre la dipendenza da Taipei e costruire una produzione onshore che Morris Chang (fondatore di Tsmc) ha definito “impossibile“.

Per approfondire ho scritto di Tsmc, Oppo e diplomazia dei semiconduttori su Il Manifesto

Sul tema vaccini avevo invece scritto nel dettaglio ad agosto per ISPI

ITALIA A TAIWAN

Enel X e Gogoro favoriranno l’integrazione di energia rinnovabile nelle reti elettriche a Taiwan, utilizzando la piattaforma VPP di Enel X e la piattaforma di scambio delle batterie della Rete Gogoro. Il progetto è stato ideato per supportare la rete elettrica locale gestita dall’azienda pubblica Taiwan Power Company (TPC). L’annuncio è stato fatto durante una conferenza stampa ospitata da TPC a Taipei.

La notizia è stata data dalla pagina Facebook dell’Ufficio Italiano di Promozione Economica, Commerciale e Culturale a Taipei, che nella ricorrenza del 700mo anniversario della morte di Dante Alighieri ha ricordato alcune alcune iniziative che legano Taiwan alla commemorazione del grande poeta italiano: la pubblicazione in questi giorni da parte di Locus Publishing di una speciale edizione commemorativa della Divina Commedia corredata dalle illustrazioni di Lorenzo Mattotti, Milton Glaser e Gustave Doré; la ristrutturazione da parte di LDC Hotels&Resorts, nel centro di Firenze di Palazzo Portinari Salviati, edificio storico legato alla famiglia di Beatrice Portinari, la musa ispiratrice del poema dantesco. Il capo delegazione Davide Giglio ha insignito Nelson Chang, amministratore delegato di LDC Hotels&Resorts, e Rex How, fondatore di Locus Publishing, rispettivamente delle onorificenze di Grande Ufficiale e di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, il più antico ordine di merito della Repubblica Italiana.

A proposito di italiani a Taiwan, segnalo il canale youTube di Davide Biale, un bassista che vive sull’isola e sforna video di grande qualità: divertenti, incalzanti e sempre con ottima musica (compresa la sua). Qui un episodio della sua serie “Bass around the world” dedicato proprio a Taiwan.

 

ALTRE NOTIZIE E SEGNALAZIONI

L’economia di Taiwan, dipendente dalle esportazioni, dovrebbe essersi espansa ad un ritmo più lento nel terzo trimestre, anche se supportata dalla crescita delle esportazioni e da una sana domanda globale di semiconduttori. Il prodotto interno lordo (PIL) si sarebbe espanso del 4% nel periodo luglio-settembre rispetto a un anno fa, secondo Reuters, dopo che era cresciuto del 7,43% anno su anno nel secondo trimestre.

Lo Yuan Esecutivo ha approvato giovedì un aumento salariale del 4% per i lavoratori del settore pubblico che entrerà in vigore dal prossimo anno.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha incluso il vaccino taiwanese anti Covid-19 sviluppato da Medigen Vaccine Biologics Corp. nelle sue prove di fase III.

Stefano Pelaggi racconta la storia di Taiwan in un podcast a più puntate, pubblicato su Spreaker.

John Oliver ha dedicato una ventina di minuti del suo Last Week Tonight a Taiwan.

Di Lorenzo Lamperti

Le puntate precedenti di Taiwan Files

La chiarezza di Biden, rapporti con l’Ue, semiconduttori

Incendio a Kaohsiung, 10/10, strategia militare (e non), Harvard

Aerei, marines, feste nazionali e incroci diplomatici

Eric Chu, movimenti militari, rapporti con l’Ue e chip

Elezioni Guomindang, CPTPP, francesi a Taipei

Moon Festival, wargames, Pacifico, chip e spazio

Super tifoni, venti militari, brezze elettorali e aliti di storia

Sicurezza, budget militare, Europa, M5s e fantasmi