“Lanciamo un appello urgente a tutte le organizzazioni internazionali e ai paesi interessati ai diritti umani affinché intervengano immediatamente per salvarci da questo tragico destino prima che sia troppo tardi”. E’ quanto recita una lettera aperta diffusa a inizio gennaio da 43 uiguri detenuti in Thailandia da oltre dieci anni e che il governo di Paetongtarn Shinawatra sembra sul punto di restituire alla Cina. I 43 firmatari sono gli ultimi prigionieri uiguri di Suan Plu, il più grande centro per la detenzione degli immigrati irregolari della Thailandia; altri cinque stanno scontando la pena in un carcere di Bangkok per un tentativo di fuga, fallito nel 2019.
La corte europea dei diritti dell’uomo ferma estradizione in Cina
Il 6 ottobre la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha bloccato un procedimento di estradizione avviato dalla Cina nei confronti di Liu Hongtao, cittadino taiwanese accusato di aver ordito una frode internazionale ai danni di cittadini cinesi mentre si trovava in Spagna. Definita “storica”, la sentenza crea un precedente essendo il primo caso di estradizione verso la Repubblica popolare a raggiungere il tribunale di Strasburgo.
Hong Kong: ritirata formalmente la legge sull’estradizione, Carrie Lam rischia il posto
Il ritiro della discussa legge era una delle «cinque richieste» dei manifestanti. Pechino smentisce di lavorare a un piano che prevede le dimissioni della chief executive Carrie Lam
Confusione a stelle strisce tra i manifestanti di Hong Kong
Pur non rappresentando tutta la varia e diversa composizione dei manifestanti (per fortuna), il fatto – dettato, dicono alcuni manifestanti, dalla disperazione e dall’ingenuità – costituisce un elemento su cui soffermarsi
Hong Kong: il ritiro della legge sull’estradizione apre nuove scenari
Scelta tardiva ma che risponde alla prima richiesta dei manifestanti. Solo che da giugno le proteste sono diventate ben altra cosa e le richieste sono ormai molte di più
Notte di violenza a Hong Kong. La polizia carica anche in metro
Ennesimo week end di proteste. Manifestazione non autorizzata ma in migliaia hanno sfidato il divieto. Sempre più difficile arrivare a un compromesso
“Be water, my friend”
“Be water, my friend” è una frase resa celebre dalla star del kung fu Bruce Lee in un episodio della serie televisiva americana anni ’70 Longstreet. Negli ultimi giorni, l’espressione è stata mutuata dai manifestanti di Hong Kong per descrivere la natura flessibile e decentralizzata del movimento anti-estradizione, che da inizio giugno scuote le strade del centro finanziario. Per il suo potere evocativo, “Be water, my friend” è il titolo che abbiamo scelto per introdurre un corposo sommario di quanto da noi prodotto negli ultimi mesi di proteste. Qui troverete tutto quanto c’è da sapere sulle contestazioni in corso a Hong Kong. Buona lettura!
Hong Kong: per Pechino le «proteste sono terrorismo»
I media cinesi mostrano assembramenti di truppe a Shenzhen. Voli annullati nell’ex colonia britannica fino a stamattina per i sit-in organizzati in aeroporto. Week end di scontri: la polizia ha usato gas lacrimogeni contro i manifestanti
Cina e Usa, scambio di accuse su Hong Kong
I manifestanti proseguono nella loro protesta: al via tre giorni di sit-in all’aeroporto. L’ambasciata cinese a Roma convoca i giornalisti per spiegargli cosa sta succedendo a Hong Kong
Speciale Hong Kong: La protesta autonoma e senza leader
Per contrastare il controllo di Pechino, i manifestanti hanno utilizzato nuove tecniche organizzative
Speciale Hong Kong: Fenomenologia di una protesta
Le proteste contro la legge sull’estradizione sono ormai trascese nella difesa a oltranza dell’autonomia dell’ex colonia britannica
Hong Kong: Pechino sta con la polizia
Prima presa di posizione ufficiale di Pechino: «I cittadini denuncino i crimini dei radicali». Domenica nuova protesta di massa: ora si manifesta contro la violenza degli agenti
La Cina rompe il silenzio su Hong Kong
L’assalto dei manifestanti al parlamento per Pechino è un «atto illegale grave, che mina lo stato di diritto e l’ordine sociale». La strada si fa in salita per la chief executive dell’ex colonia Carrie Lam
Hong Kong si radicalizza per commemorare l’handover
Hong kong ha celebrato il 22esimo anniversario dall’handover blindata. Fin dalle prime luci dell’alba la tensione è sfociata in scontri tra polizia e manifestanti mentre l’establishment festeggiava il ritorno alla mainland barricato dentro il Convention and Exhibition Centre
A Hong Kong non bastano le scuse
Le scuse del governo non bastano. I manifestanti chiedono le dimissioni di Carrie Lam, il ritiro della proposta di legge e un’indagine per appurare l’operato della polizia durante gli scontri del 12 giugno.
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