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In Cina e Asia –  Quasi ultimato primo porto a gestione cinese del Sud America

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Quasi ultimato primo porto a gestione cinese del Sud America
  • Cina, Russia primo fornitore di petrolio greggio nel 2023
  • Giamaica, Wang Yi conclude il tour promettendo il rafforzamento delle relazioni
  • Cina, 13 morti nell’incendio di un istituto privato
  • Cina, un laboratorio di ricerca simula attacchi contro portaerei americane con l’ausilio di armi spaziali
Quasi ultimato primo porto a gestione cinese del Sud America

La Belt and Road Initiative arriva in Sud America. È previsto entro la fine dell’anno il completamento dei lavori al porto di Chancay in Perù, che “mira a trasformare il paese in un hub commerciale e portuale strategico tra il Sud America e l’Asia”, come ha spiegato il ministro del Commercio peruviano Juan Mathews Salazar. Con un valore di 3,5 miliardi di dollari, secondo gli analisti, il nuovo scalo marittimo (iniziato nel 2011) faciliterà l’accesso della Cina alle abbondanti risorse naturali presenti nel continente.

Cina, Russia primo fornitore di petrolio greggio nel 2023

La Russia è diventata il primo fornitore di petrolio della Cina. Come riportato da Reuters, con 107,2 milioni di tonnellate di greggio vendute nel 2023 (equivalenti a 2,14 milioni di barili al giorno) Mosca ha scavalcato l’Arabia Saudita, secondo fornitore di Pechino con 85,96 milioni di tonnellate (-1,8%). Nel 2023 la Cina ha acquistato la cifra record di 563,99 milioni di tonnellate di petrolio greggio, di cui è il maggior importatore globale. Rispetto al 2022 sono anche aumentate dell’81% le spedizioni dagli Stati Uniti.

Giamaica, Wang Yi conclude il tour promettendo il rafforzamento delle relazioni

Sabato 21 gennaio il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha concluso in Giamaica il suo primo tour internazionale del 2024. Qui  incontrando l’omologo Andrew Holness, Wang ha incassato il sostegno di Kingston al principio dell'”unica Cina“. A pochi giorni dal risultato delle elezioni a Taiwan, Pechino si è premurato di verificare la solidarietà dei paesi amici, come conferma la decisione di Nauru di abbandonare le relazioni diplomatiche con Taipei.

Cina, 13 morti nell’incendio di un istituto privato

Tredici morti e un ferito, tutti studenti. Questo il bilancio riportato dai media cinesi sul caso dell’incendio scoppiato nella notte di venerdì 19 gennaio in un collegio privato a Yincai, nella provincia orientale dello Henan. L’istituto ospita una scuola materna e una primaria. Ora sono aperte le indagini, riporta Channel News Asia, per “identificare quanto prima la causa dell’incendio”. Il direttore dell’istituto si trova in stato di fermo, mentre sta sollevando diverse polemiche la notizia che di notte le porte e le finestre dei dormitori venivano chiuse rendendo impossibile la fuga in caso di emergenza.

Cina, un laboratorio di ricerca simula attacchi contro portaerei americane con l’ausilio di armi spaziali

Un laboratorio di ricerca di Chengdu, di proprietà dell’azienda statale China Electronics Technology Group Corporation, ha simulato al computer un attacco dell’Esercito popolare di liberazione cinese contro un gruppo di portaerei americane. I ricercatori, riporta il South China Morning Post, hanno valutato l’efficacia dell’impiego combinato di missili ipersonici anti-nave e di armi spaziali, cioè di un sistema di satelliti dotati di armi elettromagnetiche in grado di oscurare i radar delle portaerei nemiche. La simulazione ha dimostrato che le navi americane non sarebbero in grado di rilevare i missili per tempo e che quindi verrebbero distrutte. Cina, Stati Uniti e Russia stanno lavorando da tempo allo sviluppo di armi spaziali, ritenute uno strumento di fondamentale importanza per le potenziali guerre del futuro.

A cura di Sabrina Moles e Francesco Mattogno