In Cina e Asia — Cina-Giappone: riparte la diplomazia

In Uncategorized by Redazione

La nostra rassegna quotidiana


Cina-Giappone: riparte la diplomazia, ma i rapporti rimangono freddi

Il ministro degli Esteri giapponese Taro Kono si è recato in visita diplomatica a Pechino dove ha incontrato il suo omologo Wang Yi, il premier Li Keqiang e il consigliere di stato Yang Jiechi. Kono è il primo ministro degli esteri giapponese impegnato in una visita ufficiale in Cina negli ultimi due anni. Scopo della visita riaprire la stagione dei summit bilaterali ad alti livelli e favorire il riavvicinamento. I due paesi, infatti, ha dichiarato Kono, “hanno una grande responsabilità nel salvaguardare la stabilità e la prosperità dell’Asia e di tutto il mondo”. Pur apprezzando il gesto del capo della diplomazia di Tokyo, il primo ministro cinese ha affermato che i rapporti tra i due paesi sono ancora “freddi”. Sulla stessa linea anche il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi, che però ha sottolineato la necessità per Cina e Giappone di lavorare insieme. Pesano ancora le questioni territoriali sulle isole Senkaku-Diaoyu e le posizioni negazioniste di alcuni membri del governo di Tokyo. La visita di Kono in Cina arriva comunque a pochi giorni da un discorso programmatico del premier nipponico Shinzo Abe che riaffermava la volontà di promuovere le relazioni con Pechino.

Cina, la crescita economica rallenta: ”Attenzione ai cigni neri e ai rinoceronti grigi”

L’avvertimento arriva dalle colonne del quotidiano della capitale, il Beijing Daily: la Cina deve mettersi in guardia da eventi imprevisti (i cosiddetti black swans, cigni neri) e minacce sottovalutate (i cosiddetti grey rhino, rinoceronti grigi). A lanciarlo è Fan Hengshan vicesegretario della commissione per lo sviluppo nazionale e le riforme, l’organo incaricato della pianificazione economica del paese di mezzo. A preoccupare sono soprattutto la stabilità dei mercati finanziari e la gestione dei debiti delle pubbliche ammistrazioni. Se il governo cinese non dovesse trovare le contromisure adatte, il rischio si estenderebbe a tutta la regione. Secondo Fan, comunque, evitando ogni possibile rischio, quest’anno la crescita economica cinese dovrebbe attestarsi intorno al 6,5–6,7 per cento, in calo rispetto al 2017.

Scontenti del sistema sanitario nazionale, i cinesi si affidano a medici americani

“I medici sono come le auto: se ti cura sei fortunato, se muori era destino”. Il detto è sempre più diffuso in Cina, dove cresce la sfiducia nei confronti del sistema sanitario nazionale e cresce invece la voglia di cercare alternative. Così alcuni giovani imprenditori hanno trovato una nuova idea di business: mettere in contatto le famiglie di persone con gravi patologie con medici stranieri — per lo più statunitensi — per ricevere un secondo consulto in videoconferenza. Il target di questo servizio sono soprattutto le famiglie della cosiddetta classe media, poco convinte dai medici locali che offrirebbero una guida confusa e poco chiara. La disaffezione dei cinesi nei confronti del sistema sanitario è emersa nel 2014 in seguito ad alcuni casi di aggressione ai medici. Dal 2009 il governo ha cercato di investire maggiormente nel settore e lanciare delle riforme strutturali. I critici però sostengono che rimangano problemi di accesso ai servizi.