In Cina e Asia — Silenzio stampa sul debito dei colossi cinesi

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La nostra rassegna quotidiana


Pressioni sui media per filtrare le informazioni su grandi aziende indebitate

I media cinesi devono ridurre lo spazio dedicato ai problemi finanziari delle grandi aziende nazionali. Secondo quanto rivelato dal quotidiano di Hong Kong South China Morning Post ai media cinesi — in particolare quelli gestiti direttamente dallo stato — sarebbero arrivati precisi ordini per filtrare informazioni potenzialmente dannose per la stabilità finanziaria di alcune aziende come Dalian Wanda e HNA. Le due aziende, colossi del settore immobiliare e dei servizi, sono coinvolte in queste settimane da vendite per ripagare i debiti. Questo ha ovviamente interessato i valori delle loro azioni. Una tegola pesante per l’amninistrazione Xi Jinping interessato a mantenere sotto controllo i livelli di debito delle aziende e amministrazioni pubbliche.

Nuovo accordo sul Tpp

Undici Nazioni firmatarie del trans pacific partnership, l’accordo di libero scambio tra le due sponde del Pacifico, hanno trovato un accordo per proseguire con il patto, dopo aver risolto alcune divergenze. La firma sul nuovo documento sarà apposta l’8 marzo prossimo in Cile.

Il Giappone è tra i paesi che più hanno spinto per arrivare a un accordo dopo che l’amministrazione Trump ha abbandonato la partnership a inizio 2017. Sono in particolare le agevolazioni sulle esportazioni a suscitare l’interesse di Tokyo. E ora il ministro responsabile Toshimitsu Motegi si impegna a riaprire le trattative con Washington.

Nuovi fondi alle baleniere, la caccia ai cetacei continua

Nonostante le condanne internazionali, l’agenzia per la pesca ha chiesto al governo giapponese fondi (circa 900mila euro) per rinnovare la Nisshin Maru, la nave ammiraglia della flotta delle baleniere nipponica. Inizialmente sarà prevista una fase di studio per valutare se prolungare la vita della nave o acquistarne una nuova. Tokyo ha firmato una convenzione per una moratoria sulla caccia alle balene. Il paese, però, sfrutta delle lacune delle convenzioni internazionali per proseguire la caccia ai cetacei sotto forma di ricerca scientifica. Le associazioni di tutela dell’ambiente accusano infatti Tokyo di usare la ricerca scientifica come copertura per la caccia commerciale.