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In Cina e Asia – A Pechino primo incontro del Comitato trilaterale con Iran e Arabia Saudita

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • La Cina ospita il primo incontro del Comitato trilaterale con Iran e Arabia Saudita
  • Alto funzionario nordcoreano a Pechino 
  • Giochi di potere nel Pcc: cresce l’importanza del Comitato permanente del politburo
  • Temu ha fatto causa a Shein negli Stati Uniti
  • Micro-serie made in China ma con volti occidentali grazie all’IA
  • Giappone e Malesia firmano partenariato strategico globale

“Il Medio Oriente non può più essere un’arena geopolitica delle grandi potenze”. Lo ha dichiarato venerdì il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a margine dell’incontro con i viceministri degli Esteri saudita e iraniano, Waleed Elkhereiji e Ali Bagheri Kani. Venerdì si è infatti tenuto a Pechino il primo meeting del Comitato trilaterale tra Cina, Arabia Saudita e Iran, il meccanismo di dialogo creato per supportare il processo di normalizzazione tra Riad e Teheran a seguito dello storico accordo di marzo per il ripristino delle relazioni bilaterali tra i due paesi. Come riportato dal Global Times, Arabia Saudita e Iran si sono impegnate a implementare pienamente quanto deciso a marzo: si è parlato di riapertura delle rispettive ambasciate e di future visite reciproche dei ministri degli Esteri. Oltre che spingere per una maggiore cooperazione tra Riad e Teheran, durante l’incontro Wang ha ribadito che la Cina “è da sempre al fianco dei paesi arabi e islamici” e che supporta l’instaurazione di un loro fronte unito per chiedere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

Alto funzionario nordcoreano a Pechino

Lunedì il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha tenuto rari colloqui con il vice ministro degli Esteri nordcoreano, Pak Myong Ho, per discutere le “comuni preoccupazioni”. L’incontro, avvenuto a Pechino, ha coinciso con un nuovo test missilistico al Nord, il primo da luglio a coinvolgere un missile balistico intercontinentale a combustibile solido. Si tratta della prima visita in Cina di un alto funzionario di Pyongyang dal 2019. Solo pochi giorni prima, visitando la provincia del Guanxi di ritorno dal Vietnam, Xi Jinping ha sottolineato la necessità di coltivare buoni rapporti di vicinato per far fronte a un “ambiente esterno sempre più complesso, grave e incerto”. Secondo gli esperti la ripresa dei contatti tra i vertici di Pyongyang e Pechino va letta alla luce della crescente triangolazione tra Usa, Corea del Sud e Giappone. Il tutto proprio mentre Washington e Seul si apprestano a definire linee guida sulla cooperazione nucleare nei prossimi mesi.

Giochi di potere nel Pcc: cresce l’importanza del Comitato permanente del politburo

Xi Jinping è meno vicino ai membri del Comitato centrale di quanto non fosse durante il suo secondo mandato alla guida del Partito comunista cinese e della Repubblica popolare. Una nuova analisi del South China Morning Post evidenzia (qui l’infografica completa) le complesse interconnessioni tra il Segretario Pcc e i suoi colleghi, rivelando come il presidente debba ora fare più affidamento sui membri del Comitato permanente del politburo – il gotha del potere in Cina – per mantenere la presa sui quadri del Comitato centrale. Uno dei motivi è – ha detto al Scmp un ricercatore dell’Università di Pechino – che molte delle élite politiche conosciute personalmente da Xi stanno raggiungendo o hanno superato l’età pensionabile. Per cui è naturale che il leader preferisca fare affidamento sugli altri sei del Comitato permanente del Politburo che sono mediamente più giovani.

Temu ha fatto causa a Shein negli Stati Uniti

La piattaforma di e-commerce cinese Temu ha fatto causa a Shein, grande azienda cinese del fast fashion. Come riportato dal Guardian, nel documento di 100 pagine presentato la scorsa settimana da WhaleCo – la società con cui Temu opera negli Stati Uniti – al tribunale distrettuale di Washington si legge che Shein avrebbe imbastito una campagna di “intimidazione di stampo mafioso” per impedire ai propri fornitori e collaboratori di fare affari anche con Temu. Si parla di “interferenze illegali”, come minacce e maltrattamenti, e persino di casi in cui alcuni fornitori sarebbero stati imprigionati negli uffici di Shein per diverse ore. Per Temu tutto farebbe parte di un “piano disperato per eliminare la concorrenza”, mentre il marchio di fast fashion ha definito la denuncia “priva di fondamento”. Non è il primo attrito legale tra le due aziende: a ottobre Temu e Shein avevano lasciato cadere delle altre accuse reciproche di concorrenza sleale firmando una sorta di tregua, che sembrerebbe essere già terminata.

Giappone e Malesia firmano partenariato strategico globale

Domenica si è concluso a Tokyo un meeting di tre giorni tra il Giappone e i paesi dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (Asean). Oltre a ospitare il summit multilaterale tra i leader, nel corso del weekend il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha incontrato tutti i capi di governo del gruppo in una serie di vertici bilaterali (assenti solo i rappresentanti della giunta militare del Myanmar, mentre erano presenti quelli di Timor Leste che è in procinto di entrare nell’Asean). Come riportato da Reuters, uno dei colloqui più importanti è stato quello tra Kishida e il primo ministro malese Anwar Ibrahim. Giappone e Malesia hanno infatti elevato le proprie relazioni bilaterali al rango di partenariato strategico globale, mentre sabato i ministri degli Esteri dei due paesi hanno firmato un accordo per inserire Kuala Lumpur all’interno del programma di Assistenza ufficiale alla sicurezza (Osa) di Tokyo. Così, sottolinea Agenzia Nova, il Giappone fornirà 400 milioni di yen (2,5 milioni di euro) in droni e imbarcazioni per operazioni di salvataggio e rifornimento alla Malesia, allo scopo di rafforzare la sicurezza marittima del paese del Sud-Est asiatico.

La Malesia è uno degli Stati che ha delle contese aperte con la Cina nel Mar cinese meridionale. Tra loro ci sono anche le Filippine (che fanno sempre parte del programma Osa giapponese). Sabato il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha detto ai media giapponesi di star lavorando per risolvere i problemi legati alle nuove esplorazioni di gas naturale nel Mar cinese meridionale, ma che le discussioni con Pechino hanno prodotto “ben pochi progressi”. “Nell’ultimo anno le tensioni nell’area sono aumentate invece di diminuire”, ha concluso Marcos.

Micro-serie made in China ma con volti occidentali grazie all’IA

La Repubblica popolare potrebbe essere la nuova fabbrica di serie tv attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale tale da battere Hollywood. Lo spiega il South China Morning Post, che racconta l’ascesa delle cosidette “micro-serie”, storie a episodi di breve durata ma dalla trama avvincente. Molte di queste che raffigurano attori e scenari apparentemente occidentali sarebbero infatti prodotte in Cina, dove l’utilizzo dell’Ia permette di cambiare i connotati degli attori e trasformare un volto asiatico in uno occidentale.

L’intelligenza artificiale sta portando anche alla creazione e alla diffusione su larga scala di contenuti pro-Cina e anti-Usa sulle principali piattaforme social e video, come YouTube. La ricerca dell’Australian Strategic Policy Institute rivela una mole impressionante di prodotti audiovisivi non necessariamente perfetti ma che promuovono la propaganda cinese nel mondo, approfittando delle tecnologie che oggi riescono facilmente a riprodurre la voce umana e a tradurre i contenuti nelle lingue locali.

A cura di Sabrina Moles e Francesco Mattogno