Secondo Associated Press, tutti i grandi marchi – da Volkswagen a BMW – hanno accettato di condividere con il governo cinese informazioni sensibili sui veicoli elettrici pur di accedere agli incentivi statali
I ghiacciai cinesi, “un campanello d’allarme per il mondo”
Dagli anni ’50 del secolo scorso a oggi, in Cina, oltre l’82% dei ghiacciai si è ritirato. L’allarme di Greenpeace alla vigilia del vertice di Katowice sui cambiamenti climatici
Il G20 attraverso gli occhi della stampa cinese
Aspettando il prossimo meeting tra Trump e Xi Jinping, la stampa cinese si concentra sulle criticità internazionali senza mai nominare il presidente americano. Ma, in tempi di rallentamento economico, la cautela ha anche finalità interne.
Dalla Cina i primi esseri umani geneticamente modificati
He Jiankui ha annunciato in un video su Youtube la nascita delle gemelle “Lulu” e “Nana” nell’ambito di un esperimento per permettere alle coppie affette da HIV di avere un bambino immune al virus. Ma, mentre la sua università prende le distanze dichiarandosi all’oscuro di tutto, molti colleghi sottolineano le implicazioni etiche e le autorità indagano
L’Asia verso la legalizzazione per scopi terapeutici
Mentre Thailandia e Malaysia concorrono al titolo di primo paese asiatico a legalizzare la cannabis per scopi medici, altri paesi storicamente proibizionisti strizzano l’occhio a una progressiva apertura. Il motivo è semplice. Secondo Grandview Research, nel 2025 il mercato della marijuana per scopi medici è destinato a raggiungere i 55,8 miliardi di dollari, pari a un terzo di tutto il commercio legale.
La resistenza delle librerie cinesi
Quando nel 2003 Qidian.com (China Reading) lanciò il primo portale cinese di lettura online a pagamento, solo pochi ne avevano intuito la natura rivoluzionaria. A distanza di quindici anni il mercato cinese delle pubblicazioni in rete ha raggiunto un valore di 9 miliardi di dollari. La domanda sorge spontanea: con oltre 10 milioni di titoli a portata di click, chi avrà mai più la voglia di entrare in libreria?
Morti nel fuoco
In principio fu il monaco buddhista vietnamita Thich Quang Duc a scegliere la morte nel fuoco per protestare contro il regime del Sud, l’11 giugno 1963. Da allora l’autoimmolazione come forma di rimostranza pacifica ha preso piede in diverse parti del mondo, dagli Stati Uniti (dove tra gli anni ’60 e ’70 si sono registrati diversi casi in opposizione all’intervento americano in Vietnam), al blocco sovietico dove l’estremo gesto veniva associato alla resistenza buddhista contro l’imperialismo americano. Tuttavia, nel corso degli anni l’Asia è rimasta in testa alla classifica per via del ruolo ricoperto dal concetto di “vittima” nella tradizione hindu e buddhista, e per le diffuse frizioni etniche e religiose nel continente
L’hukou e il controllo sociale
Se l’ineguaglianza sociale in Cina continua a crescere è anche per colpa dell’hukou, il sistema di registrazione famigliare che classifica ogni individuo, fin dalla nascita, sulla base di una serie di parametri. Quasi mai però si parla di un aspetto meno noto del sistema. Da quando alla fine degli anni ’80 il database nazionale degli hukou è stato digitalizzato, il ministero della Sicurezza pubblica, i suoi uffici a livello locale e le stazioni di polizia – che lo amministrano – ne hanno cominciato a sfruttare le potenzialità occulte per mantenere il controllo sugli “elementi target”.
In Cina divorziare è “controrivoluzionario”
Secondo un recente rapporto della Corte suprema del popolo, il 70% delle circa 3 milioni di dispute matrimoniali sono state avviate dalle mogli, di cui il 70% per incompatibilità di coppia.
Giappone, morire in solitudine
Nuove esigenze lavorative hanno stravolto il concetto di famiglia allargata. E se ne va quel supporto assistenziale un tempo fornito tra le mura di casa dalle generazioni successive. Non solo in vita ma anche dopo la morte
Pechino riabilita il commercio di ossa di tigri e corni di rinoceronti
Il Consiglio di Stato di Pechino ha stabilito che l’impiego delle specie protette è tollerato purché abbia “scopi medici” e coinvolga esemplari cresciuti in cattività. Secondo gli animalisti, bracconieri e i contrabbandieri potranno sfruttare l’allentamento dei divieti per occultare le loro attività
Diritti umani: l’Onu boccia la Cina
E’ la terza volta che la Cina si sottopone alla Universal Periodic Review (UPR), meccanismo di revisione con cadenza quinquennale volto ad accertare lo stato dei diritti umani in ognuno dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite. Quest’anno, Tibet e Xinjiang hanno dominato l’agenda.
Il calo dei consumi fa traballare il patto sociale
I consumi perdono quota ma per la leadership al potere in gioco c’è molto più della stabilità economica. A rischio è il patto implicito con cui all’indomani del massacro di Tian’anmen Pechino ha promesso alla popolazione benessere in cambio di lealtà politica
Qualcuno salvi il cinese
Si chiama Yaowen Jiaozi ed è il peggior incubo degli scrittori cinesi. Questo perché il settimanale letterario ha una missione ben precisa: combattere gli errori di scrittura più frequenti sulla base delle segnalazioni dei lettori. A finire nel mirino persino il premio nobel Mo Yan. Nonostante la crisi della carta stampata, Yaowen Jiaozi si tiene a galla da oltre 20 anni con ritmi di 200mila iscritti paganti, di cui molti a loro volta impiegati nel settore dell’editoria.
Il Tianxia e il sogno imperiale di Xi Jinping
A pochi mesi dalle accuse in cui il segretario alla difesa Usa Mattis ha parlato di un nuovo “sistema tributario” in Asia, lo stesso presidente cinese Xi Jinping in occasione del quinto anniversario della Belt and Road ha rispolverato un concetto d’epoca imperiale che implica una sottomissione degli stati satellite regionali: quello di Tianxia (tutto ciò che è sotto il Cielo). Come spiega in un recente studio del Merics Didi Kirsten Tatlow, il partito comunista sta attingendo alle norme di epoca imperiale per consolidare la propria legittimità, compreso il concetto di jimi (“premi e punizioni”) utilizzato nella gestione delle relazioni con i paesi “vassalli”. In quest’ottica va letta tutta la campagna di rivalutazione della tradizione cinese lanciata da Xi appena assunto il mandato (“Celeste”).