Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

Cina e Tibet, uno scontro aperto da oltre mezzo secolo. Duterte a Pechino: «bye-bye Usa». L’altopiano globalizzato. L’India è in stato di guerra contro il Pakistan, senza la guerra. Il nostro consueto punto quotidiano con le news e i temi da Cina e Asia. Buona lettura e buona serata.

Cina e Tibet, uno scontro aperto da oltre mezzo secolo di Alessandra Colarizi 

Combattere l’influenza del Dalai Lama continua ad essere una priorità per le politiche etniche della regione autonoma del Tibet. A pochi giorni dall’assunzione dell’incarico, il nuovo capo del partito locale Wu Yingjie lo scorso 30 settembre ha ribadito la linea dura adottata da Pechino nei confronti di Tenzin Gyatso, fin dalla «liberazione pacifica» del Tibet. «Dobbiamo mostrare a fondo la natura reazionaria del XIV Dalai Lama, reprimere le attività separatiste e sovversive, e sforzarci di eliminare alla radice gli elementi nocivi che danneggiano l’unità etnica».

In Cina e Asia – Duterte a Pechino: «bye-bye Usa» di Redazione

I titoli di oggi della nostra rassegna:

– Duterte in Cina dice «addio» agli Usa
– Fallito un nuovo test balistico nordcoreano
– Marcello Lippi verso la panchina della nazionale di calcio cinese
– Maharashtra, oltre 700 bambini indigeni morti nelle scuole-ashram
– Corea del Sud, la protesta «nera» per i diritti delle donne 

L’altopiano globalizzato di Gabriele Battaglia

Nell’ex Grande Tibet, la foto del Dalai Lama compare un po’ ovunque, soprattutto nei templi. Per vedere come avvenga l’assimilazione della cultura tibetana, nel segno del mercato e della globalizzazione, bisogna quindi spostarsi fuori dai complessi monastici, tra costruzioni, infrastrutture e gap culturale-linguistico.

L’India è in stato di guerra contro il Pakistan, senza la guerra di Matteo Miavaldi 

A giudicare dalla copertura mediatica degli affari indo-pakistani sembra che i due paesi siano sull’orlo di una resa dei conti finale, un grandissimo spettacolo pirobellico che galvanizza e mostrifica la stragrande maggioranza dei media locali. Un racconto assurdo e fittizio – India e Pakistan non-stanno-andando-in-guerra! – ma che viene incentivato assecondando l’esuberanza machista di una parte della popolazione indiana, che da due anni e mezzo trova rappresentazione speculare nel governo ultranazionalista di Narendra Modi. Con effetti devastanti per l’anima democratica del paese.