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In Cina e Asia – Xi accoglie gli imprenditori americani

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Xi accoglie gli imprenditori americani
  • La Cina denuncia gli Usa all’OMC: “Sussidi discriminatori”
  • Cina, condannati dirigenti sportivi accusati di corruzione
  • Pakistan, ancora attacchi intorno ad asset cinesi
  • Thailandia verso l’approvazione del matrimonio gay
  • Malaysia, i figli di Mahatir confermano giro di indagini sul padre

Il presidente cinese, Xi Jinping, ha ricevuto oggi dirigenti e accademici dagli Stati Uniti presso la Grande sala del popolo di Pechino. Secondo i media statali, all’incontro hanno partecipato, tra gli altri, l’amministratore delegato della compagnia assicurativa statunitense Chubb, Evan Greenberg; il presidente del Comitato nazionale per le relazioni Usa-Cina, Stephen Orlins; e il presidente del Consiglio imprenditoriale Usa-Cina, Craig Allen. Il meeting – che segue a stretto giro il China Development Forum – sembra faccia il paio con la cena tenuta da Xi a San Francisco lo scorso novembre con i dirigenti delle più importanti aziende statunitensi, tra cui Tesla, Apple e Blackstone. Ragione per cui, secondo il Financial Times, non hanno partecipato le aziende europee presenti in Cina per il Forum. L’accoglienza del presidente cinese agli ospiti stranieri si discosta dalla tradizione che in passato ha visto il premier interfacciarsi con gli imprenditori in visita. Intanto, mentre a Hainan è in corso il Boao Forum, sempre oggi è atteso un bilaterale tra Xi e il premier olandese Mark Rutte. Con ogni probabilità, i colloqui verteranno sul settore dei semiconduttori, sottoposto dai Paesi Bassi a restrizioni su richiesta degli Stati Uniti.

La Cina denuncia gli Usa all’OMC: “Sussidi discriminatori”

Washington sta escludendo deliberatamente la Cina dal mercato dei veicoli elettrici “con il pretesto di ‘rispondere al cambiamento climatico’ e ‘proteggere l’ambiente'”. Martedì 26 marzo il ministero del Commercio cinese ha annunciato con una nota la decisione di denunciare gli Stati Uniti presso l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Al centro dell’accusa rientra l’Inflation Reduction Act che prevede, al suo interno, l’esclusione di alcuni componenti o prodotti in arrivo da paesi quali la Cina. Il documento era nato per contenere l’inflazione e dare slancio alle industrie nazionali obbligando, per esempio, ad utilizzare batterie almeno al 50% assemblate negli Usa o con componenti locali. I limiti di accesso ai sussidi imposti dalla nuova legge hanno attirato anche le denunce della Corea del Sud, dove si sta cercando di dare altrettanto slancio all’industria della mobilità elettrica.

Sempre nella giornata di martedì il Financial Times ha pubblicato un’analisi dell’industria automotive cinese, segnalando come al boom dell’elettrico faccia da contraltare a un crollo della produzione di veicoli a motore. Oggi il 30% dei veicoli prodotti in Cina sono elettrici, ma dietro al successo delle auto elettriche si nasconderebbe un calo del 37% sui veicoli tradizionali dal 2017 con tutto ciò che esso comporta per l’occupazione e la stabilità dei mercati.

Intanto, sempre ieri, l’OMC ha bocciato alcune delle misure tariffarie adottate negli ultimi anni dall’Australia in risposta ad analoghe barriere commerciali introdotte dalla Cina. L’organizzazione ha criticato soprattutto il modo in cui Canberra ha condotto le sue indagini, in particolare il sistema con cui ha confrontato i prezzi delle merci vendute sul mercato interno in Cina e i loro prezzi all’estero.

Cina, condannati dirigenti sportivi accusati di corruzione

Diversi alti funzionari sportivi cinesi sono stati incarcerati per corruzione nell’ambito di una maxi inchiesta iniziata nel 2022. Oltre alla condanna all’ergastolo per corruzione comminata a Chen Xuyuan, ex presidente della Federcalcio cinese (CFA), le autorità giudiziarie della provincia dello Hubei hanno annunciato martedì pene per altri quattro ex amministratori sportivi: 14 anni di carcere all’ex vice segretario generale esecutivo della CFA Chen Yongliang; 13 anni a Yu Hongchen, ex presidente dell’Associazione cinese di atletica leggera; otto anni a Dong Zheng, ex direttore generale della CFA Super League; e 30 mesi a Liu Lei, ex direttore del Wuhan Football Management Center. Tra gli indagati figurano anche il viceministro dello sport Du Zhaocai, arrestato lo scorso ottobre, e Li Tie, ex allenatore della nazionale di calcio maschile, accusato di diversi capi d’accusa ad agosto e ancora in attesa di processo. Il caso di Chen, raccontato in un documentario della CCTV, viene considerato particolarmente grave data la “quantità particolarmente elevate” di tangenti per un valore di oltre 81 milioni di yuan (11,2 milioni di dollari) accettate tra il 2010 e l’anno scorso.

Pakistan, ancora attacchi intorno ad asset cinesi

Non si ferma l’ondata di violenze che stanno colpendo diverse aree del Pakistan nelle ultime settimane. L’ultimo aggiornamento arriva dalla provincia di Khyber Pakhtunkhwa, dove sei persone sono morte mentre viaggiavano in auto. Il gruppo era composto da cinque ingegneri cinesi che lavoravano ala costruzione della diga di Dasu, e un autista pachistano. Il giorno precedente un attacco terroristico è avvenuto invece contro la base navale di Turbat, nel Pakistan sud-occidentale. Si tratta del secondo attacco a una struttura militare. L’area è anch’essa – come la diga – strategica nel contesto delle relazioni tra Islamabad e Pechino lungo il corridoio economico Cina-Pakistan, uno dei progetti simbolo della Belt and Road Initiative.

Thailandia verso l’approvazione del matrimonio gay

Il 27 marzo la Camera Bassa del Parlamento tailandese ha approvato un disegno di legge sull’uguaglianza dei matrimoni, un passo fondamentale che presto dovrebbe rendere la Thailandia il primo paese del Sud-Est asiatico (e il terzo in Asia) a legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso. La bozza richiede l’approvazione del Senato e l’avallo del re prima di diventare ufficialmente legge. L’iter ci si attende verrà portato a termine entro la fine dell’anno.

Malaysia, i figli di Mahatir confermano giro di indagini sul padre

Mahatir Mohamad, due volte ex premier della Malaysia, è tra i principali indiziati nel contesto di un’importante indagine che coinvolge documenti aziendali offshore. Lo hanno dichiarato i due figli maggiori del politico, Mokhzani e Mirzan, rivelando alcuni dettagli sull’inchiesta in corso da diversi mesi sotto l’egida della Commissione anticorruzione malese (MACC). Nell’intervista i figli dello statista 98enne hanno affermato di essere stati contattati a loro volta per fornire dettagli e documentazione utile a testimoniare lo stato patrimoniale dei Mahatir negli ultimi quarant’anni.

A cura di Sabrina Moles e Alessandra Colarizi