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In Cina e Asia – Covid: caos a Shanghai, il governo centrale manda rinforzi

In Notizie Brevi by Sharon De Cet

I titoli di oggi:

  • Covid: caos a Shanghai, il governo centrale manda rinforzi
  • La Cina consente agli USA il pieno accesso agli audit
  • Hong Kong: Carrie Lam non cercherà un secondo mandato
  • Semiconduttori: la Cina ritorna a pieno regime sulla produzione
  • I neolaureati cinesi si allontanano dal tech
  • Pakistan: la Corte suprema rivedrà tutti gli ordini di premier e presidente
  • Sri Lanka: continuano le proteste, il governo blocca i social

La Cina continentale ha riportato ieri ben 13.287 casi locali di Covid-19, il numero più alto da febbraio 2020. Mentre la Cina nord-orientale sembra aver contenuto con successo l’epidemia, nelle altre regioni la curva dell’infezione non ha mostrato segni di declino ed è stata rilevata una nuova mutazione della variante Omicron nella provincia di Jiangsu, nella Cina orientale, vicino a Shanghai, attualmente uno dei focolai più estesi del paese. Nella capitale economica cinese i funzionari sanitari hanno segnalato 438 casi confermati rilevati sabato scorso, con 7.788 casi asintomatici. Segno che per il momento il lockdown in due fasi introdotto la scorsa settimana non è bastato ad arrestare l’infezione. La vicepremier cinese, Sun Chunlan, sabato ha effettuato una visita ufficiale in città per sollevare il morale dei cittadini, sottolineando che il governo manterrà la strategia zero-COVID cercando di preservare il più possibile il normale funzionamento della vita della città. Nelle scorse ore il governo centrale ha mandato in aiuto personale militare e operatori sanitari da varie province del paese per un totale di oltre 12.000 persone.

A fare le spese,< dei nuovi focolai – oltre che probabilmente i leader locali – sarà nuovamente il turismo: il ministero dei trasporti cinese prevede un calo del 20% del traffico stradale e del 55% dei voli durante i tre giorni di vacanza di Qingming, che finiranno questo martedì. Si stima che il numero medio giornaliero di veicoli sulle strade raggiungerà i 39-40 milioni durante le festività, in calo del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo una dichiarazione del ministero di trasporto. Le autorità di tutta la Cina hanno anche implementato misure anti-COVID nei siti di intrattenimento durante le vacanze di Qingming, inclusa la limitazione del numero di turisti e la richiesta di risultati negativi dei test nucleici ai viaggiatori interprovinciali.

La Cina consente agli USA il pieno accesso agli audit

Sabato scorso la Cina ha proposto una revisione delle regole di riservatezza che coinvolgono le quotazioni offshore, rimuovendo un ostacolo legale alla cooperazione sino-statunitense sulla supervisione dell’audit. La bozza ha eliminato il requisito secondo cui gli audit  dovrebbero essere condotti dalle agenzie di regolamentazione cinesi, ha affermato sabato la China Securities Regulatory Commission (CSRC) in una dichiarazione congiunta con altre autorità di regolamentazione.

Il CSRC fornirà assistenza durante il processo attraverso un meccanismo di cooperazione normativa transfrontaliera. Nel frattempo, tutte le società cinesi quotate direttamente o indirettamente all’estero saranno responsabili della corretta gestione delle informazioni riservate e sensibili. Una vera e propria rivoluzione questa, rispetto alle regole del 2009 ancora in vigore, in base alle quali era vietato condividere con entità o individui stranieri o archiviare, elaborare o trasmettere documenti di lavoro relativi al processo di vendita di azioni all’estero contenenti potenziali segreti di Stato o elementi di sicurezza nazionale. Gli emendamenti pongono potenzialmente fine a una disputa decennale con gli Stati Uniti, che hanno fissato al 2024 il limite per espellere le società non conformi dalla Borsa di New York e dal Nasdaq.

L’inversione di tendenza da parte di Pechino mostra dunque la volontà della Cina di bilanciare le preoccupazioni per la sicurezza nazionale con le esigenze di investitori e imprese in un momento in cui l’economia cinese deve affrontare numerose sfide. Ci sono infatti più di 200 società cinesi quotate negli Stati Uniti, per una capitalizzazione di mercato combinata di $ 2,1 trilioni a maggio 2021. La minaccia del delisting e le repressioni normative della Cina hanno stimolato un sell off dell’indice Nasdaq Golden Dragon China, che ha perso circa la metà del suo valore nell’ultimo anno.

Semiconduttori: la Cina ritorna a pieno regime sulla produzione

Le principali fonderie di chip della Cina – SMIC e Hua Hong Semiconductors si stanno espandendo a piene capacità, aiutate da ricavi e profitti record degli ultimi mesi. La SMIC, la più grande fabbrica cinese, ha dichiarato che la sua spesa in conto capitale nel 2022 sarà di circa 5 miliardi di dollari da utilizzare per tre nuove sedi a Pechino, Shenzhen e Shanghai, nonché per l’espansione degli impianti esistenti. Il fatturato della società, che ha sede a Shanghai, è salito a 35,6 miliardi di yuan nel 2021, un aumento del 30% su base annua, mentre il suo utile netto è aumentato del 147% a un record di 10,7 miliardi di yuan, secondo il rapporto annuale pubblicato mercoledì.

La ricetta del successo? La forte domanda, in particolare da parte delle case automobilistiche e dei produttori di elettrodomestici, e la spinta a livello nazionale per migliorare l’autosufficienza in tecnologie strategiche per contrastare le crescenti tensioni con Washington. Gli Stati Uniti hanno infatti aggiunto SMIC alla loro Entity List nel dicembre 2020 per motivi di sicurezza nazionale, richiedendo ai fornitori statunitensi di ottenere una licenza prima di spedire qualsiasi attrezzatura avanzata a SMIC.
Ma le ambizioni cinesi non si fermano a livello nazionale:  la Cina ha anche acquistato la Newport Wafer Fab, il più grande impianto di semiconduttori del Regno Unito. Ad acquisire l’azienda britannica è stata Nexperia, una sussidiaria olandese della società tecnologica cinese Wingtech. L’acquisizione è stata scrutinata dal consigliere per la sicurezza nazionale britannico Lovegrove,  che ha introdotto una clausola per consentire ai ministri di intervenire utilizzando i nuovi poteri introdotti dal neonato National Security and Investment Act del Regno Unito, se necessario. I ministri hanno concluso che non è necessario agire, poiché le tecnologie della Newport sarebbero già esistenti in Cina, ma insistono sul fatto che il caso continuerà a essere monitorato.

Mentre il deal è stato criticato sia dai Tories che dai Laburisti, altri 10 accordi che coinvolgono vari paesi sono attualmente in fase di revisione ai sensi del National Security and Investment Act. Separatamente, i ministri hanno ordinato all’organismo di controllo della concorrenza di condurre una revisione della sicurezza nazionale sull’acquisizione di Perpetuus, un produttore di grafene, da parte di un acquirente legato alla Cina.

I neolaureati cinesi si allontanano dal tech

Sempre meno giovani neolaureati cinesi sono attratti dal settore tecnologico. Secondo un rapporto annuale sul lavoro pubblicato dal sito cinese 51 job.com, i nuovi annunci di lavoro nel settore “internet/e-commerce” sono sempre stati in cima alla lista negli ultimi cinque anni, ma quest’anno la categoria è scesa al numero 4 della classifica. Le cause? Il rigido controllo governativo sulle big tech e le tensioni con gli Stati Uniti, che, uniti al ritmo di lavoro estenuante conosciuto come “9-9-6” hanno danneggiato la reputazione di cui il settore tech godeva a livello nazionale. La contrazione del numero di nuove assunzioni arriva in un momento in cui la Cina prevede 10 milioni di neolaureati quest’estate, oltre ai tanti lavoratori esperti che già si ritrovano nel mercato alla ricerca di un lavoro.

Hong Kong: Carrie Lam non cercherà un secondo mandato

Carrie Lam non si candiderà per un secondo mandato. La Chief Executive lo ha annunciato stamattina in conferenza stampa, chiarendo che dietro la scelta “C’è solo una considerazione ed è la famiglia. La famiglia è la mia prima priorità. [Mio marito e i miei figli] pensano che sia ora che io torni a casa”. Il suo incarico scadrà il 30 giugno. Le elezioni si terranno l’8 maggio e sono le prime dall’introduzione della riforma che permette la partecipazione di soli “patrioti”. Al momento non ci sono candidati conclamati, sebbene nelle ultime ore sia circolato con insistenza il nome del Segretario capo John Lee, numero due dell’esecutivo con lunga esperienza nel settore della sicurezza. Un’expertise ritenuta dal governo centrale importante dopo le proteste degli ultimi anni.

Pakistan: la Corte suprema rivedrà tutti gli ordini di premier e presidente

La Corte suprema del Pakistan rivedrà “tutti gli ordini e tutte le azioni” del primo ministro Imran Khan e del presidente Arif Alvi. Lo ha annunciato il giudice capo Umar Ata Bandial dopo che ieri il capo dello Stato, su suggerimento di Khan, ha sciolto le camere e convocato nuove elezioni entro 90 giorni. La decisione è stata assunta dopo che il vice presidente dell’Assemblea nazionale, Qasim Suri, ha rifiutato di far votare una mozione di sfiducia presentata dall’opposizione che, con ogni probabilità, avrebbe provocato la caduta del governo di Imran Khan, considerato il principale alleato della Cina e della Russia nella regione.

Sri Lanka: continuano le proteste, il governo blocca i social

Persiste il malcontento in Sri Lanka, dove migliaia di persone si sono riunite nel fine settimana per protestare contro il governo del Presidente Gotabaya Rajapaksa e del suo fratello maggiore, il primo ministro Mahinda Rajapaksa. In risposta alle proteste, organizzate principalmente sui social media attraverso l’hashtag #GoHomeGota, le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza ed un coprifuoco di 36 ore in tutto il Paese per 22 milioni di persone. Personale militare armato e carri armati si sono poi riversati nelle strade di Colombo per fermare qualsiasi rivolta. Anche così, un folto gruppo di studenti dell’Università di Peradeniya, nello Sri Lanka centrale, ha sfidato le misure e ha condotto una manifestazione, prima che la polizia disperdesse la folla con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Ci sono state segnalazioni di proteste minori anche in altre parti del paese, tra cui Colombo, nonché di violenze e torture su diversi giornalisti che tentavano di riportare informazioni fuori dal palazzo presidenziale.

Il presidente Rajapaksa, salito al potere nel novembre 2019, ha compiuto una serie di mosse che gli sono presto costate il favore dell’opinione pubblica: il suo governo ha vietato i fertilizzanti chimici, consentendo solo i tipi organici, una decisione che ha gravemente colpito i raccolti e la sicurezza alimentare del paese, che ha visto anche una crescita spropositata del debito pubblico e del tasso di inflazione che a febbraio ha raggiunto il 17,5%, in aumento rispetto al 6,2% di settembre 2021.
Il coprifuoco dovrebbe durare fino ad oggi, ma non è ancora chiaro se sarà esteso.

A cura di Sharon De Cet; ha collaborato Alessandra Colarizi