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In Cina e Asia – Cina, Xi Jinping chiede la modernizzazione del sistema industriale

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina, Xi Jinping chiede la modernizzazione del sistema industriale
  • Cina, il nuovo smartphone di Samsung sceglie Ernie Bot
  • Stati Uniti contro le aziende tech cinesi che aiutano il PLA
  • AUKUS, passi in avanti per l’adesione della Nuova Zelanda
Cina, Xi Jinping chiede la modernizzazione del sistema industriale

Il 31 gennaio, nel corso della prima sessione annuale del Politburo, Xi Jinping ha sottolineato l’importanza di promuovere l’innovazione tecnologica e la resilienza delle catene di approvvigionamento della Repubblica popolare. Come riportato dal South China Morning Post, il segretario generale del Partito comunista cinese ha chiesto al massimo organo decisionale del partito di spingere per la modernizzazione del sistema industriale, così da accelerare il percorso del paese verso l’autosufficienza tecnologica. Secondo il Global Times, ciò significa che molte più risorse verranno incanalate verso i settori ad alta tecnologia, ovvero quelli che (tramite innovazione e progressi scientifici) permetteranno lo sviluppo delle “Nuove forze produttive”, fondamentali per la crescita economica di lungo periodo.

A seguito di un viaggio nello Shaanxi, terminato il 30 gennaio, anche il premier Li Qiang ha chiesto alle imprese più avanzate del settore manifatturiero – come quelle dei chip e dell’automotive – di aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo. Intanto, 31 regioni a livello provinciale su 33 hanno fissato un obiettivo di crescita di Pil per il 2024 superiore al 5%. Molte puntano proprio sull’innovazione, promettendo investimenti su 6G, tecnologie quantistiche e robotica.

Cina, il nuovo smartphone di Samsung sceglie Ernie Bot

Il colosso di internet cinese Baidu ha comunicato che il nuovo smartphone Galaxy S24 di Samsung presenta funzionalità di intelligenza artificiale integrata di Ernie Bot: il chatbot sviluppato nel 2023 da Baidu, sarà il motore della funzione “circle to search”, che permette agli utenti di avviare una ricerca su di una parola o un’immagine disegnando un cerchio attorno ad essa (e che nei mercati fuori dalla Cina è gestita da Google). Chen Zifan, vice-presidente di Baidu, ha dichiarato che le funzionalità IA del prodotto includeranno la traduzione da voce a testo e la capacità di riassumere contenuti di vario genere.

Stati Uniti contro le aziende tech cinesi che aiutano il PLA

Il 31 gennaio il Pentagono ha pubblicato un aggiornamento della cosiddetta Sezione 1260H, la black list che annovera aziende cinesi che secondo Stati Uniti e alleati costituiscono potenziali minacce alla sicurezza nazionale. Tra le società contro cui Washington ha puntato il dito, con l’accusa di aiutare le forze armate cinesi, figurano la Yangtze Memory Technologies Co. (produttore cinese di chip di memoria), il fornitore di apparecchiature per la produzione di chip Advanced Micro-Fabrication Equipment Inc. e l’azienda di riconoscimento facciale Megvii, con sede a Pechino. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, la mossa di Washington “viola i principi della concorrenza di mercato [..] e mina la fiducia delle imprese stranieri”, oltre ad essere potenzialmente nociva per gli stessi Usa.

AUKUS, passi in avanti per l’adesione della Nuova Zelanda

La Nuova Zelanda potrebbe aderire al secondo pilastro dell’AUKUS, l’accordo di sicurezza che lega Australia, Regno Unito e Stati Uniti. Come riportato da Bloomberg, l’Australia manderà alcuni suoi funzionari in Nuova Zelanda per discutere dell’eventuale adesione di Wellington alla sezione del patto che riguarda la cooperazione in aree strategiche, come intelligenza artificiale e tecnologia quantistica (il primo pilastro è quello che prevede la vendita di sottomarini a propulsione nucleare a Canberra). La decisione è stata presa il 1° febbraio durante un incontro a Melbourne tra i ministri degli Esteri e della Difesa australiani e neozelandesi, nel quale i due paesi di sono impegnati anche a una maggiore collaborazione in termini di sicurezza. Intanto, 50 esponenti di spicco dell’establishment australiano hanno chiesto al governo di Anthony Albanese di mediare tra Cina e Stati Uniti per ridurre le tensioni tra le due grandi potenze ed evitare una potenziale guerra.

A cura di Vittoria Mazzieri e Francesco Mattogno