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In Cina e Asia – il Partito rafforza la presa su tech e finanza

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Il Partito rafforza la presa su tech e finanza 
  • Xi in Russia dal 20 marzo
  • Gli Stati Uniti chiedono a ByteDance di vendere TikTok
  • Baidu presenta la sua risposta a ChatGPT, ma le azioni scendono del 6,4%
  • Yoon primo presidente sudcoreano a Tokyo in 12 anni

“Il Partito continua a fagocitare lo Stato”, come ha scritto nelle scorse ore Bill Bishop. Secondo un piano di ristrutturazione reso noto ieri, il Pcc assorbirà funzioni prima a carico del Consiglio di Stato. Misure che coinvolgeranno due “settori chiave” per Pechino, quello tecnologico e quello finanziario. La Commissione centrale per la finanza avrà il compito di rafforzare il controllo del Partito su un settore che ad oggi vale oltre 60 mila miliardi di dollari, e assorbirà la Commissione per la stabilità finanziaria e lo sviluppo del Consiglio di Stato. La Commissione centrale per la tecnologia permetterà una presa più salda del Partito sullo sviluppo tech del paese, e farà fede al ministero della Scienza e della Tecnologia come referente amministrativo. Come riportato dalla Xinhua, la riforma permetterà l’“ottimizzazione” e il “miglioramento della efficienza” delle istituzioni. Il piano prevede anche la creazione di un Ufficio centrale per gli affari di Hong Kong e Macao, che sostituirà un ufficio statale equivalente, e di un Dipartimento del lavoro sociale del Comitato centrale del Pcc. Verrà anche ripristinata la Commissione centrale per il lavoro finanziario, organo creato nel 1998 per garantire che i funzionari di vari livelli si attenessero alle linee guida emanate dall’alto, poi sciolto nel 2003.

Xi in Russia dal 20 marzo

Xi Jinping sarà a Mosca dal 20 al 22 marzo. Lo hanno confermato poco fa il Cremlino e il ministero degli Esteri cinese, secondo i quali la visita servirà a “discutere questioni di attualità sull’ulteriore sviluppo di relazioni di partenariato globali e cooperazione strategica tra Russia e Cina”. È prevista la firma di “importanti documenti bilaterali”, forse inerenti allo sviluppo di nuove sinergie tra il progetto cinese Belt and Road e l’unione economica eurasiatica, l’iniziativa lanciata da Mosca nel 2015 con il coinvolgimento di Bielorussia, Kazakistan, Russia, Armenia e Kirghizistan. In preparazione della visita (ma forse anche di una possibile telefonata con Zelensky), nella giornata di ieri il ministro degli esteri cinese Qin Gang ha parlato con l’omologo ucraino Dmytro Kuleba, il quale ha ringraziato la Cina per gli appelli al dialogo ma ha anche rimarcato la necessità di trovare una soluzione alla crisi che preveda un ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Ergo un ritiro della Russia dai territori occupati.

Gli Stati Uniti chiedono a ByteDance di vendere TikTok

Gli Stati Uniti hanno imposto (di nuovo) un ultimatum a ByteDance. La casa madre di TikTok dovrà vendere l’app, altrimenti l’amministrazione americana ne vieterà l’utilizzo sul suolo statunitense: è la stessa richiesta che era stata formulata dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump un paio di anni fa. Come riportato dal South China Morning Post, la Cina ha esortato Washington a non “abusare del proprio potere” e a smetterla di diffondere “false informazioni” sui pericoli per la sicurezza dei dati di chi utilizza TikTok. Nel 2020 l’accordo per la cessione di parte dell’app non andò in porto per l’intervento di Pechino, che dichiarò che fosse necessaria l’approvazione del governo per l’esportazione degli algoritmi nazionali. Secondo diversi analisti, la richiesta americana verrà respinta anche questa volta.

Baidu presenta la sua risposta a ChatGPT, ma le azioni scendono del 6,4%

Giovedì Baidu, colosso del web cinese, ha presentato a Pechino la propria risposta a ChatGPT, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale lanciato dall’organizzazione americana OpenAI. Il servizio di Baidu si chiama Ernie Bot, e per il momento è stato rilasciato in versione beta solo ad alcuni utenti selezionati. L’evento di presentazione è durato circa mezz’ora, durante la quale il fondatore e CEO dell’azienda, Li Yanhong, ha parlato delle funzionalità di Ernie Bot senza però mostrarlo in azione dal vivo (è stata proiettata solo una registrazione del bot all’opera). Come riportato dal South China Morning Post, la delusione degli investitori ha portato le azioni di Baidu a chiudere la giornata al – 6,4%. “Non posso dire che Ernie Bot sia perfetto”, ha dichiarato Li, aggiungendo poi che quello di Baidu “non è uno strumento per la competizione tra Cina e Stati Uniti”. Mentre ChatGPT riesce a rispondere alle domande in molte lingue, compreso il cinese, Ernie Bot è a un buon livello per il cinese ma non per l’inglese. In attesa dei miglioramenti, Baidu prevede di implementarlo in una serie di suoi servizi: sul motore di ricerca, nell’assistente vocale Xiadu, nell’unità di guida autonoma Apollo e all’interno della piattaforma video iQiyi.

Yoon primo presidente sudcoreano a Tokyo in 12 anni

Sono ripresi i dialoghi commerciali bilaterali tra Corea del Sud e Giappone. Le relazioni si erano raffreddate in particolare dopo la decisione della Corte suprema sudcoreana, nel 2018, di imporre il sequestro dei beni di due conglomerati giapponesi. Ma le tensioni tra i due paesi risalgono soprattutto al tempo dell’occupazione giapponese: Seul ha avanzato l’ultima proposta per chiedere un risarcimento per i coreani costretti a lavorare per le aziende giapponesi prima del 1945. Tokyo dice di non voler essere ostaggio della “diplomazia delle scuse” e che le rivendicazioni sono state risolte del tutto in base al trattato di normalizzazione delle relazioni del 1965. A facilitare il riavvicinamento, tuttavia, è la visita di queste ore di Yoon Suk-yeol in Giappone, la prima di un presidente sudcoreano nel paese in 12 anni. Ma anche la necessità di cooperazione a fronte dell’ultimo lancio missilistico nordcoreano avvenuto a poche ora dalla partenza di Yoon. Kishida si è detto felice di poter “iniziare un nuovo capitolo” nella costruzione di una “relazione lungimirante con la Corea del Sud”, proprio nei giorni in cui “i fiori di ciliegio iniziano a sbocciare a Tokyo”. La distensione è stata ben accolta dagli Stati Uniti, loro alleato su questioni relative alla sicurezza. Critiche sono arrivate invece da Pechino: il paese “si oppone al tentativo di alcuni paesi di formare circoli esclusivi”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin.

La vista di Yoon a Tokyo ha coinciso con l’annuncio della revoca dei controlli alle esportazioni giapponesi verso la Corea del Sud di tre materiali necessari alla produzione di display per gli smartphone e di semiconduttori. I controlli erano stati introdotti nel 2019 a seguito di alcune storiche controversie legali tra i due paesi legate alla seconda guerra mondiale. In cambio, Seul ritirerà la denuncia contro Tokyo all’Organizzazione mondiale del commercio: i dialoghi commerciali bilaterali riprenderanno per la prima volta in tre anni.

Secondo gli analisti contattati dal South China Morning Post, ora ci sono molte possibilità che la Corea del Sud riorganizzi la propria catena di approvvigionamento tecnologico attraverso la cooperazione con Giappone, Stati Uniti e Taiwan (le altre tre democrazie parte dell’alleanza Chip 4). In tal caso a uscirne danneggiata sarebbe la Cina, che finora aveva approfittato dei dissidi tra vicini in Asia orientale per dominare la catena di approvvigionamento. Yoon ha provato a rassicurare Pechino dicendo che la collaborazione con il Giappone potrebbe dare “stabilità” anche agli “stretti legami economici” di entrambi i paesi con la Repubblica popolare.

A cura di Vittoria Mazzieri e Francesco Mattogno; ha collaborato Alessandra Colarizi