kim

In Cina e Asia – Putin riceve Kim: focus su razzi e satelliti

In Notizie Brevi by Sabrina Moles

I titoli di oggi:

  • Cina, nuove multe per frenare i tutor privati illegali
  • Taiwan, la Cina lancia grande esercitazione in risposta alle manovre Usa
  • Cina, top 500 delle aziende private contro i dubbi sulla crescita economica
  • Cina, che fine ha fatto il ministro della Difesa?
  • Sicurezza alimentare, Russia e Cina costruiranno un sito di stoccaggio per il grano
  • Cina, i media statali si autocensurano per una citazione classica “rischiosa”
  • Cina, livestreamer sotto accusa per aver umiliato un follower
  • Indonesia, stop alle vendite sui social
  • Cambogia, restituiti 33 manufatti archeologici

La Russia intende prestare la propria assistenza alla Corea del Nord per il lancio di razzi vettori e l’immissione di satelliti artificiali nell’orbita terrestre. Lo ha dichiarato ai giornalisti il presidente russo Vladimir Putin, nel corso di una visita al Cosmodromo Vostochny insieme al leader della Corea del Nord Kim Jong-un, giunto ieri in Russia per la sua prima visita estera dal 2019. “E’ esattamente il motivo per cui ci troviamo qui”, ha dichiarato Putin rispondendo alla domanda di un giornalista. Il leader nordcoreano ha dichiarato che la sua presenza in Russia attesta l’importanza “strategica” delle relazioni tra i due paesi. L’annuncio segue a stretto giro il lancio di due missili balistici a corto raggio dall’area di Sunan, a Pyongyang, nel Mare dell’Est dalle 11 e 43 circa e alle 11 e 53 ora locale. È la prima volta che il Regno eremita esegue un collaudo mentre il leader si trova lontano da casa.

Cina, nuove multe per frenare i tutor privati illegali

La Cina ha annunciato l’introduzione di multe e sanzioni più severe (fino a 13 mila dollari) nei confronti degli istituti di tutoraggio privati senza licenza. La mossa fa parte di una serie di iniziative volte a regolare il settore dell’educazione extra-scolastica nel paese, spesso associato a un ineguale accesso ai livelli di istruzione migliore e a un maggiore stress per gli studenti. A giustificare la campagna contro il tutoring privato anche quelle “pressioni economiche” che influiscono sulla scelta delle famiglie a non avere più figli.

Taiwan, la Cina lancia grande esercitazione militare

La marina cinese ha dato inizio a un’esercitazione militare senza precedenti nel Pacifico occidentale. Alle manovre prendono parte una ventina di navi e la portaerei Shandong, avvistata a 111 km dalle coste taiwanesi nella giornata di lunedì 11 settembre. Manovra “di routine” per l’Esercito popolare di liberazione (Pla), “intimidazione e azione provocatoria” per il ministero della Difesa di Taiwan, che martedì ha rilasciato il suo rapporto biennale in cui definisce “una minaccia sostanziale” la terza portaerei cinese, Fujian, in attesa di avviare i primi test in mare.

La concentrazione di attività militari nell’area rappresenta, secondo gli analisti, la risposta di Pechino alle recenti attività della marina statunitense con le controparti – per citarne alcune – canadese, australiana e filippina (quest’ultima ritornata a farsi sentire contro l’assertività della Pla). Tutt’ora in corso le esercitazioni in Indonesia al fianco di 19 altri stati. Nel frattempo, si è tenuta a Pechino una riunione del gruppo per la riunificazione di Taiwan. Wang Huning, membro del comitato permanente del Politburo e noto teorico del Pcc che ne guida i lavori, ha avvertito il gruppo contro le “interferenze esterne” e le “forze separatiste” (per approfondire potete consultare la nostra rubrica Taiwan Files).

Cina, top 500 delle aziende private contro i dubbi sulla crescita economica

Martedì 12 settembre la Federazione cinese dell’industria e del commercio ha pubblicato la lista delle 500 migliori imprese private del paese. L’azienda dell’e-commerce JD.com si è classificata prima per il secondo anno di fila. Il Global Times, portavoce di posizioni più nazionalistiche, commenta la notizia evidenziando che “la Cina attribuisce da tempo importanza all’economia privata, incoraggiando le imprese a svolgere un ruolo maggiore nella stabilizzazione della crescita e dell’occupazione e promuovendo l’aggiustamento strutturale e l’innovazione tecnologica”. Alcuni dati menzionati: un fatturato totale di 39,83 trilioni di yuan e un contributo crescente nel ramo export del +12% su base annua, pari al 7,51% del totale nazionale.

Cina, che fine ha fatto il ministro della Difesa?

Del ministro della Difesa cinese Li Shangfu non si hanno notizie da due settimane. Ha tenuto il suo ultimo intervento lo scorso 29 agosto in occasione del China-Africa Peace and Security Forum a Pechino. Tante le speculazioni alla luce dell’analogo caso del ministro degli Esteri Qin Gang, finito con la sua rimozione (forse temporanea) dalla carica fino a oggi mai chiarita ufficialmente.

A sollevare la questione sarebbe stato l’account Twitter (X) dell’ambasciatore Usa in Giappone Rahm Emanuel: “Il gabinetto del presidente Xi sta assomigliando al romanzo di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani”. Prima scompare il ministro degli Esteri Qin Gang, poi i comandanti della Rocket Force e ora il ministro della Difesa Li Shangfu non si fa vedere in pubblico da due settimane. Chi vincerà questa corsa alla disoccupazione? I giovani cinesi o il governo di Xi?”.

Sicurezza alimentare, Russia e Cina costruiranno un sito di stoccaggio per il grano

Cambiamenti climatici, guerra in Ucraina, capricci dei mercati e aumento della domanda interna (cinese). Queste ed altre ragioni sarebbero alla base dell’accordo raggiunto da Pechino e Mosca per la costruzione di un enorme magazzino di stoccaggio per il grano lungo il confine tra i due paesi. L’investimento da 159 milioni di dollari è stato concordato in occasione dello Eastern Economic Forum di Vladivostok e avviene in un momento di forte crescita dell’import cinese dalla Russia mentre aumentano le limitazioni imposte dai paesi occidentali a Mosca.

Cina, i media statali si autocensurano per una citazione classica “rischiosa”

I media statali cinesi si sono autocensurati dopo aver riportato una poesia del XII secolo che criticava la corruzione della classe dirigente di Hangzhou. Il testo, incluso in un video di elogio alla città in occasione dei Giochi asiatici, era comparso sull’ufficialissimo Quotidiano del Popolo, ma è stato rapidamente rimosso. Una scelta, quella della redazione, che – come commenta il Guardian – evidenzierebbe le limitazioni alla libertà di espressione sui media, soprattutto quando le presunte critiche si avvicinano alla figura del presidente Xi.

Cina, livestreamer sotto accusa per aver umiliato un follower

Il livestreamer Li Jiaqi torna a far parlare di sé. Il “re dei rossetti” e campione di social marketing è finito sulla tv di stato cinese per aver umiliato un commentatore durante una diretta. A incriminarlo una risposta tranchant ai dubbi espressi dal netizen circa gli attuali prezzi dei cosmetici. “In certi casi dovresti cercare le motivazioni altrove, se il tuo salario non è aumentato non è che non hai lavorato abbastanza?”. Immediata la reazione sui social, dove lo streamer è stato accusato di beffarsi della povertà dall’alto del suo privilegio di star del web. A ciò si aggiungono le difficoltà economiche che molte famiglie cinesi si stanno trovando ad affrontare e che sono chiaramente emerse nel dibattito online.

Indonesia, stop alle vendite sui social

L’Indonesia proibirà la vendita di beni e servizi attraverso i social media entro il 2024. Una scelta che mira a regolare il commercio online e a contrastare la “concorrenza sleale” ai danni dei negozi fisici. Il divieto colpirà piattaforme come Facebook e TikTok, dove molte piccole imprese effettuano vendite online senza essere sottoposte alle regolamentazioni a alla tassazione dei negozi tradizionali (sebbene dal 2019 il governo abbia iniziato a mettere in atto alcune misure in questo senso).

Cambogia, restituiti 33 manufatti archeologici

Dopo tre anni di indagini condotte dal governo di Phnom Penh la famiglia del collezionista d’arte George Lindemann ha restituito 33 statue provenienti dalla Cambogia. La mossa fa parte di una più ampia campagna mirata al recupero dei manufatti archeologici sottratti al paese asiatico tra gli anni Sessanta e l’inizio degli anni Duemila, quando diversi reperti di valore sarebbero stati sottratti illegalmente sfruttando la situazione di caos politico di quegli anni. Molte delle opere rivendicate fanno oggi parte di note collezioni d’arte o sono esposte nei maggiori musei americani.

A cura di Sabrina Moles