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In Cina e Asia – Cina: obiettivi sull’energia eolica e solare raggiungibili con 5 anni di anticipo

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina: obiettivi sull’energia eolica e solare raggiungibili con 5 anni di anticipo
  • Cina: prima legge sul possesso e l’utilizzo dei droni
  • Corea del Sud: nominato il (controverso) nuovo ministro dell’Unificazione
  • Cambogia, al via la guerra tra il premier Hun Sen e Meta
  • Turkmenistan, inaugurata la capitale dedicata all’ex leader Kurbanguly Berdymukhamedov
  • Il Myanmar avvia accordi con la Russia per l’integrazione dei sistemi bancari
Cina: obiettivi sull’energia eolica e solare raggiungibili con 5 anni di anticipo

La Cina potrebbe raggiungere i suoi obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili con cinque anni di anticipo. Secondo un rapporto pubblicato dalla ONG americana Global Energy Monitor, entro il 2025 Pechino dovrebbe infatti riuscire a generare oltre 1200 gigawatt di energia attraverso gli impianti eolici e a pannelli solari: è la quota di gigawatt che nel 2020 il presidente Xi Jinping si era prefissato di raggiungere entro il 2030. Nel primo trimestre del 2023 la Repubblica popolare ha prodotto 228 gigawatt di energia grazie ai pannelli solari, più di tutto il resto del mondo messo insieme, e si prevede che, una volta completati, gli impianti a energia solare in costruzione avranno una capacità di produzione elettrica tre volte superiore a quella degli Stati Uniti e due volte a quella dei paesi europei. Valori non troppo distanti anche per l’eolico. Come riportato dal Guardian, i risultati del report sono in linea con i dati rilasciati quest’anno dal governo cinese, che ha previsto che nel 2030 un terzo del consumo energetico del paese sarà garantito da fonti rinnovabili. Negli anni Pechino ha elargito numerosi sussidi e pubblicato una serie di regolamenti per spingere governi locali e società energetiche a investire nell’energia green.

Nonostante questi buoni risultati, però, la Cina resta il più grande emettitore di gas serra al mondo. Come sottolineato da Bloomberg, la Repubblica popolare sta estraendo una quantità record di carbone e ha recentemente finalizzato diversi nuovi accordi a lungo termine per l’acquisto di gas naturale dall’estero. La domanda di energia elettrica in Cina è in crescita, soprattutto d’estate, e negli scorsi anni il sistema di approvvigionamento di elettricità del paese è entrato più volte in crisi.

Cina: prima legge sul possesso e l’utilizzo dei droni

Il governo cinese e la Commissione militare centrale hanno pubblicato il primo regolamento nazionale sul possesso e l’utilizzo dei droni. Secondo le nuove norme, dal prossimo anno i proprietari di droni dovranno registrarsi presso il governo, pena una multa di 20.000 yuan (circa 2.500 euro). Verrà inoltre istituita una piattaforma nazionale per il monitoraggio dei droni presenti nel paese, e alcune zone sensibili – come quelle in cui sono presenti industrie militari o impianti nucleari – saranno soggette a divieto di volo, previsto anche durante eventi politici di massa (come è già successo per le Due sessioni). La ripresa e la pubblicazione di informazioni geografiche senza permesso dello Stato è inoltre considerata illegale. Come riportato dal South China Morning Post, la nuova legge punta a rafforzare la sicurezza pubblica e nazionale. L’industria dei droni cinese conta oltre 15 mila aziende e il settore, secondo stime del 2022, vale circa 117 miliardi di yuan (14,8 miliardi di euro).

Corea del Sud: nominato il (controverso) nuovo ministro dell’Unificazione

Giovedì il presidente sudcoreano Yoon-Suk yeol ha nominato il nuovo ministro dell’Unificazione con il Nord: si tratta di Kim Yung-ho, 63 anni, professore di scienze politiche alla Sungshin Women’s University di Seul e noto per le sue dure affermazioni e provocazioni contro Pyongyang. Nel 2019 scrisse che “la sola soluzione alla questione nucleare della Corea del Nord è la distruzione del suo regime totalitario”. Secondo l’opposizione la sua nomina rischia di rendere ancora più complicati i rapporti tra le due Coree. Il portavoce del Partito democratico, Park Sung-joon, ha dichiarato che “Kim è totalmente inadatto per ricoprire il ruolo di ministro dell’Unificazione”, una carica istituita proprio per favorire il dialogo e la riconciliazione tra Nord e Sud. Ma il profilo è in linea con l’approccio assertivo verso Pyongyang (tipico dei conservatori) che Yoon ha tenuto fin dal suo insediamento alla presidenza, nettamente in contrasto con quello più conciliante del suo predecessore, il democratico Moon Jae-in. Come riportato dal Nikkei Asia, prima di assumere l’incarico Kim dovrà sottoporsi a un dibattito all’Assemblea nazionale, il parlamento sudcoreano, ma la sua nomina non sarà soggetta all’approvazione dei deputati.

Cambogia, al via la guerra tra il premier Hun Sen e Meta

Quella tra il primo ministro cambogiano Hun Sen e Facebook è una vera e propria crisi tra social media e autocrazie. Le tensioni sono iniziate nella giornata di mercoledì 28 giugno, quando il premier ha annunciato di voler lasciare la piattaforma di Meta per spostare le sue interazioni su Telegram, noto tanto tra gli attivsiti antigovernativi quanto dalla propaganda illiberale più spinta. A un solo mese dalle elezioni che daranno vita al nuovo governo è arrivata, nella giornata di giovedì 29, anche la risposta di Facebook: la creatura di Zuckerberg sta paventando, infatti, la sospensione dell’account di Hun Sen, che ha replicato minacciando di bandire la piattaforma dal paese asiatico. La decisione arrivava a causa di un video che avrebbe violato le condizioni della piattaforma poiché incitava alla violenza contro gli oppositori politici.

Per approfondire la personalità di Hun Sen e del suo impatto sullo sviluppo politico, sociale ed economica della Cambogia è possibile richiedere l’ultimo e-book di China Files dedicato ai protagonisti dell’Asia meno raccontata sui media.

Turkmenistan, inaugurata la città dedicata all’ex leader Kurbanguly Berdymukhamedov

L’ego dell’ex presidente turkmeno Kurbanguly Berdymukhamedov non ha fine. E lo dimostra la cerimonia tenutasi giovedì 29 giugno che ha sancito la nascita di una nuova città a lui dedicata, Arkadag. Traducibile in “protettore”, infatti, il nome della città è lo stesso di uno degli epiteti più utilizzati dai media nazionali per indicare il leader, che nel 2022 ha ceduto il posto al figlio Serdar dopo 15 anni di presidenza – questo per mezzo di un processo elettorale che lo ha visto trionfare con il 73% dei voti. La nuova metropoli, che  prevede di ospitare oltre 70 mila abitanti, è stata esaltata come esempio di smart city dove possono circolare solo mezzi elettrici e caratterizzata da edifici ugualmente bianchi e a sette piani – numero considerato fortunato.

Il Myanmar avvia accordi con la Russia per l’integrazione dei sistemi bancari

La banca centrale del Myanmar ha annunciato l’inizio delle operazioni di implementazione di un accordo che favorirà l’utilizzo delle carte di credito russe e il diretto utilizzo della valuta locale in entrambi i paesi. L’annuncio, che fa parte di un più ambizioso piano di cooperazione finanziaria, arriva in un momento di difficoltà da parte di Mosca e Naypyidaw a procedere con le operazioni transnazionali a causa delle numerose sanzioni. Secondo quanto affermato dal governatore della Banca centrale, Than Than Swe, l’ambizione è quella di accedere alla New Development Bank, la banca legata al gruppo Brics.

A cura di Sabrina Moles e Francesco Mattogno