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In Cina e Asia – Covid: è ancora caos nel Xinjiang

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Covid: Ancora caos nel Xinjiang
  • Pakistan, l’allarme dell’Onu: “Seconda ondata di morte e distruzione in arrivo”
  • Giappone, il figlio del premier ottiene l’incarico di segretario esecutivo. Ed esplode la polemica
  • Hong Kong, Pechino chiede le planimetrie degli edifici della diplomazia
  • Corea del Sud: si schianta missile durante esercitazioni con gli Usa
  • Filippine: ucciso giornalista che aveva criticato Marcos

Le autorità del Xinjiang hanno sospeso tutti i treni in uscita dalla regione per arrestare la diffusione del Covid-19. “Il focolaio che era stato effettivamente controllato alla fine di agosto ha visto una ripresa a causa del rilassamento della popolazione e nell’attuazione delle misure”, ha spiegato il governo locale nella serata di ieri. Il vicegovernatore della regione Liu Sushe ha chiesto pubblicamente scusa, ammettendo che la cattiva gestione  ha provocato un effetto spillover “in molte altre province”. Il funzionario ha segnalato tra i vari problemi la scarsa professionalità dello staff. Il virus ha ripreso a girare nelle città di Urumqi, Yining e Turpan, rendendo più difficile contenere l’infezione in questi giorni di festa nazionale. Nonostante il tentativo del governo di disincentivare gli spostamenti, sono previsti circa 70 milioni di trasferimenti ferroviari fino all’8 ottobre. 

A livello nazionale, martedì sono state registrate 909 infezioni, di cui 273 segnalate nella Mongolia interna. Nel capoluogo Hohhot, così come in altre città, hai residenti è stato ordinato di rimanere a casa o all’interno dei complessi residenziali. La città di Manzhouli e la contea di Linxi sono state messe in quarantena. Intanto cresce il malumore per le misure restrittive: un video girato a Xishuangbanna, nello Yunnan, mostra un gruppo di turisti rimasto bloccato in aeroporto protestare con il personale sanitario e agenti armati.

Pakistan, l’allarme dell’Onu: “Seconda ondata di morte e distruzione in arrivo”

Prima l’alluvione, ora le malattie. Le Nazioni Unite hanno deciso di quadruplicare gli aiuti umanitari in Pakistan, portando la cifra a 816 milioni di dollari. L’annuncio è arrivato nella giornata di martedì 4 ottobre, quando la portavoce Onu  Julien Harneis ha parlato di “una seconda ondata di morte e distruzione”. “Ci sarà un aumento della morbilità infantile“, ha detto Harneis, “L’impatto sarà terribile, a meno che non agiamo rapidamente per sostenere il governo nella fornitura di servizi sanitari, nutrizionali, idrici e d’igiene nelle aree colpite”.

L’alluvione ha colpito oltre 33 milioni di persone sulle 220 milioni che abitano nel paese, molte delle quali hanno trovato rifugio nei campi allestiti dal governo. Le condizioni igieniche dei campi e la presenza di aree coperte di acqua stagnante sono solo alcune delle cause dietro alla diffusione di infezioni della pelle, diarrea, malaria, tifo e dengue.

Giappone: il figlio del premier ottiene l’incarico di segretario esecutivo. Ed esplode la polemica

Martedì 4 ottobre il primogenito del primo ministro giapponese Fumio Kishida ha ottenuto l’incarico di segretario esecutivo del padre. La carica rappresenta una posizione di rilievo nel panorama politico di Tokyo, e la promozione di Shotaro Kishida  è stata presto additata come un caso di nepotismo. In prima linea troviamo il partito di opposizione, il Partito democratico per il popolo, con il suo leader Yuichiro Tamaki che ha parlato di “evidente trattamento preferenziale per la famiglia del primo ministro”.

La testata statunitense Bloomber precisa, però, quanto sia diffusa la carriera politica “di famiglia”. Con la sola eccezione dell’ex premier Yoshihide Suga, figlio di un coltivatore di fragole, il panorama politico giapponese è costellato di intere dinastie di statisti. La polemica contro Kishida arriva in un momento delicato per la reputazione del governo in carica, che dopo la morte di Shinzo Abe è finito sotto lo scrutinio dell’opinione pubblica per i suoi legami con la setta della Chiesa dell’Unificazione.

Hong Kong, Pechino chiede le planimetrie degli edifici della diplomazia

Il governo cinese vuole vederci chiaro. Anche – e soprattutto – nei luoghi sotto la gestione di entità straniere. È quanto sta accadendo a Hong Kong, dove sono state richieste le planimetrie di ambasciate e consolati presenti sul territorio.

La mossa, come sottolinea il Financial Times, si inserisce in un più ampio quadro di sfiducia nei confronti delle missioni all’estero. In occasione delle proteste del 2019, per esempio, la narrazione principale parlava di “infiltrazioni di potenze straniere per destabilizzare la Cina”.

“Prima del 2019 il ministero degli Esteri cinese di solito adottava un approccio minimalista ed evitava quel tipo di [stretto controllo verso i diplomatici] che si vede invece nella Cina continentale. Il loro obiettivo era avere missioni estere che potessero operare facilmente a Hong Kong per aiutare la Cina a fare affari con il mondo”, ha detto al quotidiano Kurt Tong, ex console generale degli Stati Uniti a Hong Kong. “Ora la ratio sembra essere che alcune missioni estere non siano più le benvenute”.

Corea del Sud: si schianta missile durante esercitazioni con gli Usa

Uno dei missili balistici lanciati nelle prime ore di oggi dalle forze armate statunitensi e sudcoreane si è schiantato poco dopo il lancio, innescando un’esplosione e un incendio. Lo stato maggiore congiunto delle forze armate sudcoreane ha confermato l’incidente, che non sembra aver provocato vittime. Secondo lo stato maggiore, il sistema d’arma che ha subito l’avaria è un missile balistico a corto raggio Hyumoo-2. La base aerea di Gangneung è sede della 18° brigata aerea dell’Aeronautica militare sudcoreana.

Intanto secondo Reuters il test nordcoreano di martedì è il segno della rapida espansione dell’arsenale di Pyongyang. Soprattutto il 2022 ha visto la Corea del Nord sparare missili da diverse località e piattaforme di lancio, comprese ferrovie e aeroporti. Modalità che – secondo gli analisti – è mirata a simulare un conflitto reale e a rendere difficile per i nemici rilevare e distruggere i vettori.

Se l’offensiva nordcoreana rappresenta un’escalation, la controffensiva del Sud è altrettanto destabilizzante. Nella giornata di sabato, Seul ha pubblicato il video del missile Hyunmoo-5 a raggio intermedio sviluppato a livello nazionale, in grado di trasportare la testata più pesante del mondo. Secondo gli esperti, il nuovo missile balistico sudcoreano – che in grado di colpire non solo la Corea del Nord, ma anche il Giappone e la Cina – potrebbe innescare una corsa agli armamenti  in tutta la regione.

Filippine: ucciso giornalista che aveva criticato Marcos

Il cronista radiofonico, Percival Mabasa, è stato ucciso lunedì notte da due uomini in motocicletta. La sparatoria è avvenuta nel sobborgo di Manila. Mentre non è stato avanzato alcun movente, Mabasa è il secondo giornalista ad essere trucidato da quando Marcos ha assunto la presidenza alla fine di giugno. Nelle ultime settimane, Mabasa aveva accusato di corruzione il nuovo governo, criticando soprattutto la gestione delle importazioni di zucchero attraverso un’agenzia statale. Il segretario esecutivo del presidente, Vic Rodriguez, si è dimesso il mese scorso in seguito alle polemiche. Severa la condanna del sindacato nazionale dei giornalisti, che ha sottolineato come quella del reporter resti una professione pericolosa nel paese asiatico. Almeno 23 giornalisti sono stati uccisi durante i sei anni di presidenza del Duterte. Tantissimi altri arrestati o condannati: tra loro anche la Premio Nobel per la Pace, Maria Ressa.

A cura di Sabrina Moles e Alessandra Colarizi