Covid in Xinjiang

In Cina e Asia – Covid in Xinjiang: scuse pubbliche delle autorità

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Covid in Xinjiang: scuse pubbliche delle autorità
  • Ambasciatore della Sicurezza dello Stato arrestato per prostituzione
  • Il Pentagono sospende gli F-35 con componenti di produzione cinese
  • Hong Kong: autori di fumetti sovversivi condannati per associazione a delinquere
  • Isole Marshall: una coppia di cinesi accusata di voler creare un mini-stato
  • Hong Kong: tasso di suicidio tra i giovani tocca massimi storici
  • Pressione cinese su deputati ucraini pro-Taiwan
Covid in Xinjiang: scuse pubbliche delle autorità

Le autorità della prefettura autonoma kazaka di Ili nella regione dello Xinjiang si sono scusate pubblicamente dopo una polemica montata online sulle carenze del governo durante il lockdown. La popolazione della prefettura è sotto quarantena da oltre un mese e pare che le autorità locali non siano riuscite a garantire cibo e altri beni essenziali. Le immagini in rete sono impressionanti: da foto di lavoratori e bambini ammalati costretti a dormire per ore ammassati nei mezzi di trasporto pubblici, a frame di video che sembrano mostrare persone gettarsi da un edificio.

Durante la conferenza stampa di venerdì scorso, le autorità locali non hanno menzionato direttamente l’orda di commenti critici sui social media, ma hanno aggiunto che la situazione è sotto controllo e che sono state assicurate scorte alimentari per tutti. Inoltre, pare che sia stata revocata la quarantena in oltre settanta tra villaggi e condomini, e che i casi recenti siano 13. Tutti asintomatici. Ma le denunce sul web parlano di carenza di personale medico e ospedali di fortuna visto l’elevato numero di contagi. E sono emerse anche storie di persone decedute in casa e lasciate lì per giorni e di casi di suicidio per fame. Intanto, la questione è diventata già da giorni sensibile su Weibo, e un gran numero di post in relazione alla situazione pandemica di Ili è stato censurato.

Ambasciatore della Sicurezza dello Stato arrestato per prostituzione

Domenica l’emittente statale CCTV ha reso noto che Li Yifeng, star del cinema cinese, testimonial di diversi marchi cinesi e internazionali, nonché ambasciatore del ministero della Sicurezza dello Stato, è stato preso in custodia dalla polizia di Pechino. L’accusa è quella di aver adescato delle prostitute, reato che in Cina comporta una detenzione amministrativa tra i 10 e i 15 giorni. L’informazione era già circolata a seguito della pubblicazione sui social di un comunicato da parte della polizia della capitale, in cui si legge che un attore di 35 anni di nome Li è stato arrestato dopo aver confessato di aver visitato in diverse occasione delle prostitute.

La vicenda è diventata subito virale su Weibo e alcuni hashtag, come “Li Yifeng detenuto per aver visitato delle prostitute” (#李易峰多次嫖娼被行政拘留#) e “La polizia di Pechino informa che Li Yifeng ha adescato prostitute” (#北京警方通报李易峰多次嫖娼#), hanno ricevuto dai 2 ai 3 miliardi di visualizzazioni. Poco dopo l’annuncio della notizia, molti degli sponsor di Li, tra cui l’azienda di dentifrici Sensodyne e l’azienda di medicina tradizionale cinese King To Nin Jiom, hanno deciso di interrompere le loro collaborazioni con l’attore. Prada ha dichiarato domenica sera di aver reciso ogni legame con l’attore, che era stato scelto come ambasciatore ufficiale del marchio italiano di lusso lo scorso anno.

Come riporta il Global Times, nella stessa giornata, il comitato organizzatore degli Huading Awards ha annunciato di aver annullato i premi di “Miglior attore nei 100 migliori drammi televisivi cinesi” e “Stella del cinema preferita dal pubblico nazionale” vinti da Li durante la ventiduesima edizione. Inoltre, il suo nome è stato rimosso dalla lista delle celebrità che presenzieranno al Gala del Festival di metà autunno. 

Il Pentagono sospende gli F-35 con componenti di produzione cinese

Qualche giorno fa il Pentagono ha sospeso le consegne di nuovi caccia F-35 per assicurarsi che le forniture del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti siano conformi alle regole vigenti. La legge attuale, infatti, vieta l’utilizzo di “metalli speciali” prodotti in Cina, Iran, Corea del Nord e Russia. E da quanto emerso dalle segnalazioni  della Defence Contract Management Agency risalenti allo scorso agosto, tutti gli 825 aerei F-35 consegnati dal 2003 conterrebbero una delle componenti vietate: si tratta di un magnete prodotto in Cina e utilizzato nei dispositivi di alimentazione dell’aereo forniti dalla multinazionale statunitense Honeywell International. Più che motivate da difetti tecnici, le regole mirano ad assicurare la sicurezza della catena di approvvigionamento.

La società di produzione dei caccia, la Lockheed Martin, ha già dichiarato di aver trovato un fornitore che non utilizza leghe vietate. Il programma F-35 chiederà anche una deroga alla legge attuale per evitare di sostituire le parti vietate nei caccia già in possesso del Pentagono, un processo che risulterebbe molto dipendioso in termini di tempo e denaro. Già una decina di anni fa la Honeywall aveva beneficiato di una deroga per l’utilizzo di magneti cinesi in altre componente dell’F-35, sostenendo che il programma, già afflitto da ritardi e sforamenti dei costi, sarebbe stato ulteriormente rallentato. Ma ad oggi la Cina rappresenta una minaccia ben superiore di allora, agli occhi del Pentagono. “Stiamo lavorando con i nostri partner e con il Dipartimento della Difesa per garantire la conformità contrattuale all’interno della catena di fornitura, al fine di risolvere il problema il più rapidamente possibile e riprendere le consegne”, ha dichiarato la portavoce di Lockheed Martin Laura Siebert.

Hong Kong: autori di fumetti sovversivi condannati per associazione a delinquere

Sabato 10 settembre cinque logopedisti di Hong Kong sono stati condannati a 19 mesi di carcere per associazione a delinquere finalizzata al “lavaggio del cervello” dei bambini. Gli imputati, tra cui il presidente, il vicepresidente, il segretario e il tesoriere dell’Unione generale dei logopedisti, erano finiti agli arresti a luglio dello scorso anno: la loro colpa, quella di aver pubblicato tre fumetti che raccontano le vicende di un gruppo di pecore che si ribella all’oppressione dei lupi. Secondo il governo, un chiaro riferimento alle proteste pro-democrazia del 2019 e una promozione della “resistenza” antigovernativa.

Per il giudice in carica Kwok Wai Kin l’Unione generale dei logopedisti di Hong Kong è stata costituita per “scopi politici”. I cinque imputati hanno violato la legge antisedizione di epoca coloniale, che è stata applicata per la prima volta dal 1997 appena lo scorso aprile: per l’attivista ed ex conduttore radiofonico Tam Tak-chi, arrestato a luglio 2020 a pochi mesi dall’imposizione della legge di sicurezza nazionale, è giunta quest’anno la condanna a 40 mesi di carcere. Ma si tratta del primo caso di processo a pubblicazioni considerate sediziose.

Isole Marshall: una coppia di cinesi accusata di voler creare un mini-stato

Cary Yan e Gina Zhou, una coppia di origine cinese, avrebbero corrotto alcuni politici delle Isole Marshall, per cercare di creare una regione semi-autonoma (RAS) nell’arcipelago del Pacifico settentrionale. È quanto sostengono i procuratori statunitensi, secondo cui i due imputati gestivano una Ong con sede a New York attraverso la quale intrattenevano rapporti illeciti con i funzionari locali. Dal 2016 la coppia sarebbe stata impegnata nella creazione di una RAS sull’atollo di Rongelap, un’area abbandonata dopo i test sulle bombe all’idrogeno effettuati dagli Usa negli anni Cinquanta, con l’obiettivo di facilitare la tassazione per attirare investimenti stranieri. Nel documento emesso dal Dipartimento di Giustizia Usa si legge che “gli imputati hanno offerto una serie di tangenti per ottenere il sostegno dei legislatori alla proposta di legge” per la creazione della RAS. Una legge di fatto discussa in parlamento in due occasioni, nel 2018 e nel 2020, ma che ha trovato la ferma opposizione della ex presidente Hilda Heine, in carica fino al 2020.

Successivamente alle elezioni, tuttavia, il nuovo parlamento ha approvato la risoluzione che contempla il concetto di RAS. Ma nel corso dello stesso anno i due imputati sono stati arrestati in Thailandia ed estradati negli Stati Uniti con l’accusa di corruzione e riciclaggio di denaro. Una vicenda che fa luce sulle discussioni interne in merito ai tentativi della Cina di ampliare la sua influenza nel Pacifico. Il paese insulare è ancora una base strategica fondamentale di Washington (anche se il rapporto ad oggi è ai minimi), e rientra nella lista degli alleati diplomatici ufficiali della Repubblica di Cina.

Pressione cinese su deputati ucraini pro-Taiwan

Oleksandr Merezhko, capo della Commissione per la politica estera e la cooperazione interparlamentare del Parlamento ucraino, ha dichiarato che la Cina sta esercitando pressioni sui legislatori di Kiev e sui diplomatici ucraini a Pechino. L’intento è quello di ostacolare le attività del caucus pro-Taiwan nato su sua iniziativa all’inizio di agosto, che ad oggi raccoglie 15 deputati su 450, di cui 10 membri del partito di governo Servitore del Popolo e cinque membri dei partiti di opposizione.

Come sottolineato da Merezhko, la creazione di un gruppo parlamentare per promuovere la cooperazione con Taiwan non entra il conflitto con il Comunicato congiunto Ucraina-Cina del 1992 sull’instaurazione delle relazioni diplomatiche, il quale non vieta l’intrattenimento di relazioni “non ufficiali” tra Kiev e Taipei. Tuttavia, già in un’intervista rilasciata il 27 agosto alla Central News Agency, agenzia di stampa nazionale di Taiwan, il deputato Merezhko aveva raccontato dei tentativi dell’ambasciata cinese a Kiev di prendere contatti con alcuni dei suoi superiori e amici, seguendo un approccio che ha definito “sovietico”. 

Le relazioni tra Kiev e Pechino, formalmente sugellate da un partenariato strategico firmato nel 2011, hanno iniziato a incrinarsi a seguito del rifiuto della Cina di condannare l’invasione russa dell’Ucraina di febbraio. Nel frattempo, Taiwan ha dimostrato il proprio appoggio al paese, anche attraverso la fornitura di aiuti umanitari e assistenza finanziaria. Secondo la deputata Inna Sovsun, membro del cosiddetto “Gruppo di Amicizia di Taiwan”, la visita della speaker della Camera USA Nancy Pelosi a Taiwan ha rappresentato il vero “punto di svolta” nelle relazioni Kiev-Taipei, paesi accomunati dal “desiderio di difendersi dai regimi autoritari imperialisti”. 

La partecipazione di Pechino alle esercitazioni militari congiunte “Vostok-2022” con Russia, India e altri 9 paesi tenutesi nella prima settimana di settembre avrebbe rafforzato il sentimento anti-cinese e lo slancio verso Taiwan. Secondo quanto affermato da Sovsun, anche docente di Relazioni Internazionali, la cooperazione Kiev-Taipei è destinata a crescere,  sul modello del recente rafforzamento dei legami di Taiwan con la Lituania. Non si esclude l’eventuale apertura di un ufficio di rappresentanza ucraino a Taipei.

Hong Kong: tasso di suicidio tra i giovani tocca massimi storici

A Hong Kong il tasso di suicidi minorili ha raggiunto un picco storico nel 2021: 11 le vittime tra i bambini di età inferiore ai 15 anni, con 1,7 decessi ogni 100.000 persone, rispetto a 1,2 decessi nel 2020 e 0,9 nel 2019. Secondo Kenus Leung pui-yee, psicologo dell’educazione presso il Centro per la ricerca e la prevenzione del suicidio del Jockey Club dell’Università di Hong Kong, l’aumento dei suicidi tra gli studenti è da attribuire in parte allo stress per il rendimento scolastico, unito alla difficoltà di adattarsi alle conseguenze della pandemia da Covid-19 sulle modalità e i ritmi di apprendimento. Sulla base delle informazioni fornite dalla polizia, analizzate dal Centro, più di un quarto dei casi ha menzionato il fattore dello stress nelle note di suicidio. A questo proposito, Leung ha incoraggiato l’Ufficio per l’istruzione a rivedere l’attuale curriculum della scuola secondaria in modo da concedere agli studenti lo spazio per “fare una pausa”.

“La pandemia di coronavirus ha ridotto il tempo a disposizione dei giovani per creare legami tra pari a scuola”, ha commentato il Professor Paul Yip Siu-fai, direttore e fondatore del centro, sottolineando il ruolo delle istituzioni scolastiche come luoghi in cui i giovani possono anche sviluppare abilità sociali e relazioni intime con i coetanei e gli insegnanti. Yip ha inoltre esortato i genitori a vaccinare i propri figli, così da permettere loro un rapido ritorno nelle aule.

In generale, il tasso di suicidi ad Hong Kong è aumentato anche nella fascia compresa tra i 15 e i 24 anni, con un particolare incremento dei casi che riguardano le donne. “Le famiglie e le scuole dovrebbero collaborare per aiutare le giovani generazioni a sviluppare una migliore salute mentale”, ha affermato Florence Cheung Fung-yee, consulente certificata, incoraggiando il dialogo regolare tra genitori e figli.

A cura di Vittoria Mazzieri e Michelle Cabula