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In Cina e Asia – La ripresa economica cinese potrebbe richiedere più del previsto

In Notizie Brevi by Agnese Ranaldi

I titoli di oggi:

  • La ripresa economica cinese potrebbe richiedere più del previsto
  • Cina, chiude un’altra organizzazione per i diritti Lgbq+ 
  • Biden riduce la visita in Asia, e salta il Quad
  • Arrestato a Shanghai il centrocampista sudcoreano Son Jun-Ho
  • Sentenza fino a 4 anni di carcere per gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong
  • Hong Kong, le biblioteche pubbliche cancellano il massacro di Tiananmen
  • Gli Usa avviano procedimenti penali contro il furto di tecnologia
La ripresa economica cinese potrebbe richiedere più del previsto

L’incerta crescita della produzione industriale e dei consumi in Cina alimenta il timore che la ripresa post-pandemia sarà più ardua del previsto, visti anche i numeri record della disoccupazione giovanile. Come sottolinea il Financial Times, ad aprile la produzione industriale è aumentata del 5,6% rispetto all’anno precedente, ben al di sotto delle previsioni di un aumento del 10,6%. Le vendite al dettaglio hanno registrato un’espansione del 18,4% su base annua, anch’essa al di sotto delle previsioni. Il tasso di disoccupazione urbano si è attestato al 5,2% ad aprile, mentre il tasso di disoccupazione per la fascia d’età compresa tra i 16 e i 24 anni ha raggiunto il mese scorso il livello record del 20,4%. La situazione potrebbe continuare a peggiorare, secondo gli analisti, rappresentando un rischio economico e sociale crescente per il governo del Partito comunista cinese.

Arrestato a Shanghai il centrocampista sudcoreano Son Jun-Ho

Un calciatore sudcoreano accusato di corruzione è stato arrestato venerdì mentre si trovava in partenza all’aeroporto di Shanghai. Son Jun-ho, residente in Cina, è indagato dalla polizia cinese della provincia nord-orientale di Liaoning per sospette tangenti. Secondo il Washington Post, il Ministero degli Esteri della Corea del sud sarebbe al corrente della situazione e si sarebbe mobilitato per fornire assistenza consolare. I media cinesi avrebbero riferito che Son e altri giocatori dello Shandong sono stati interrogati nell’ambito di un’indagine su presunte partite truccate che riguardano il loro allenatore, Hao Wei, ha riferito Yonhap News Agency. L’arresto rientra nell’alveo delle campagne anticorruzione che stanno coinvolgendo il mondo del calcio cinese e i suoi dirigenti, come il presidente della China National Football Chen Xuyuan. 

Cina, chiude un’altra organizzazione per i diritti Lgbq+ 

Chiude lo storico Centro Lgbtq+ di Pechino. Dopo quindici anni di lotte per i diritti delle minoranze sessuali e di genere una delle più grandi organizzazioni del Paese annuncia la chiusura senza rilasciare spiegazioni. Solo un messaggio pubblicato sull’account ufficiale di WeChat martedì, a qualche giorno dalla Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia che si celebra oggi 17 maggio. Nel post, il Centro ha menzionato cause di forza maggiore e fuori dal suo controllo. Darius Longarino, ricercatore presso il Centro Paul Tsai della Yale Law School, ha detto a The China Project che il centro ha svolto un ruolo vitale per la comunità, fornendo servizi come come consulenza sulla salute mentale e test HIV e organizzando “una miriade di attività come proiezioni di film, mostre, momenti in inglese, feste e gruppi di discussione sul coming out e sull’intimità – e molto altro ancora”.

Gli Usa avviano procedimenti penali contro il furto di tecnologia

Il dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato procedimenti penali nei confronti di tre cittadini cinesi, accusati di aver rubato o riallocato illegalmente tecnologie e materiali critici statunitensi. Il primo caso, avviato in California, vede coinvolto un ex ingegnere di Apple: Weibao Wang, questo il suo nome, avrebbe rubato “migliaia di documenti contenenti codici per software e hardware relativi alla tecnologia di Apple per la guida autonoma”, e ora lavorerebbe presso una azienda concorrente con sede in Cina. Il secondo caso coinvolge invece un certo Xiangjiang Qiao accusato di aver ordito uno schema criminale utilizzando una società cinese – già soggetta a sanzioni da parte del Tesoro Usa – per fornire all’Iran materiali utilizzati nella produzione di armi di distruzione di massa. Il terzo caso invece è a carico dell’ingegnere informatico Li Liming, arrestato il mese scorso per aver rubato segreti industriali. Si tratta dei primi provvedimenti annunciati dalla creazione a febbraio di un task force tra i dipartimenti della Giustizia e del Commercio con l’obiettivo di prevenire che la tecnologia americana finisca nelle mani di Paesi avversari.

Biden riduce la visita in Asia, e salta il Quad
A Pechino si staranno sfregando le mani: Joe Biden ha annullato le visite in Australia e Papua Nuova Guinea. Dopo il G7 di Hiroshima, il presidente americano avrebbe dovuto presenziare al vertice Quad di Sydney, passando per l’arcipelago del Pacifico meridionale, mai visitato prima da un inquilino della Casa Bianca. Ma la questione del debito federale ha costretto Biden a cambiare il programma di viaggio, inducendo il governo australiano a cancellare del tutto il summit dei leader del Quad, l’alleanza creata da Usa, India, Giappone e Australia in chiave anticinese. Un’alleanza che ha sempre più chiaramente valenza militare, come dimostra l’incontro tra i comandanti delle rispettive forze armate, avvenuto lunedì in California.
Intanto anche il Canada rafforza le relazioni con gli attori dell’Indo-Pacifico. Il primo ministro  Justin Trudeau, in visita in Corea del Sud, ieri ha dichiarato di voler collaborare con il Paese asiatico per stabilizzare le forniture di minerali critici e sviluppare congiuntamente progetti di energia pulita. Una menzione anche per le minacce nucleari e missilistiche della Corea del Nord, che Ottawa aiuterà a contenere prestando supporto militare.
Sentenza fino a 4 anni di carcere per gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong

Condannate dieci persone per le manifestazioni pro-democrazia del 2019 a Hong Kong. Per via delle accuse di sommossa, relative a una delle proteste “più grandi del 2019” che ha visto mobilitarsi almeno 2mila persone, gli accusati dovranno scontare una una pena va dai 4 anni ai 10 mesi di reclusione. Le persone condannate hanno dai 22 ai 29 anni. Il giudice distrettuale Anthony Kwok ha emesso il verdetto affermando che devono assumersi la responsabilità penale di quanto accaduto. “I rivoltosi erano spinti dall’interesse personale”, ha detto, “per i loro ideali personali o per le loro rimostranze contro la società hanno sconsideratamente distrutto la pace sociale, causato fastidi al pubblico e perdite economiche ai legittimi proprietari di attività commerciali”. Secondo Agenzia Nova, sono 91 le persone che la polizia dichiara di aver arrestato nell’ambito degli scontri avvenuti tra Nathan Road e Waterloo Road il 18 novembre 2019. Le proteste riguardavano la controversa legge che autorizzava la regione ad amministrazione speciale ad estradare in Cina continentale le persone accusate di crimini contro la sicurezza nazionale. 

Hong Kong, le biblioteche pubbliche cancellano il massacro di Tiananmen

Le biblioteche pubbliche di Hong Kong hanno eliminato i libri sul massacro di piazza Tiananmen, allineandosi alle istruzioni dei funzionari governativi di “intensificare gli sforzi” per garantire che i contenuti diffusi non minaccino la sicurezza nazionale in Cina. Il capo dell’esecutivo della regione ad amministrazione speciale, John Lee, ha difeso la misura affermando che le biblioteche pubbliche dovrebbero conservare i libri che “servono gli interessi di Hong Kong”. Tutti gli altri libri, ha aggiunto, possono essere acquistati liberamente. La mossa arriva a qualche settimana dall’anniversario delle proteste del 1989 represse violentemente da parte delle autorità una manifestazione pacifica di studenti e lavoratori nella principale piazza di Pechino. I media di Hong Kong hanno riferito di un marcato aumento del numero di rimozioni di libri e documentari dall’introduzione della legge sulla sicurezza nazionale nel 2020. Come sottolinea il Guardian, i numerosi arresti hanno comportato una significativa limitazione delle libertà politiche nella città.

A cura di Agnese Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi