Asiatica 2016 – Under Heaven

In by Gabriele Battaglia

Kerim e Aman, il cattivo e il buono, in un rifacimento contemporaneo della vicenda biblica di Caino e Abele. Questa volta, l’eterna parabola di morte e sensi di colpa viene dal Kirghizistan ed è opera di Dalmira Tilepbergenova, regista e intellettuale a tutto tondo.
La potete vedere oggi pomeriggio alle 15 ad Asiatica Film Festival, Roma.
La storia di Caino e Abele secondo caratteristiche kirghize, ambientata in una remota zona di montagna centro-asiatica che potrebbe tranquillamente essere scambiata per la location dell’originale biblico; e con quell’immancabile senso di colpa pervasivo che accomuna da sempre i monoteismi. Da un lato Kerim, belloccio quanto tormentato e disastroso in tutto quello che fa; dall’altro Aman, lavoratore indefesso dagli occhi buoni e un po’ babbione. Sulla loro fratellanza piovono pietre, alla lettera.
Questo è Pod Nebesami, «Under Heaven», della regista e scrittrice Dalmira Tilepbergenova, che per inciso è pure la presidentessa del PEN Club dell’Asia Centrale. Siamo però nel ventunesimo secolo, quindi la linearità moraleggiante della parabola cristiana è contaminata da pulsioni erotiche, elementi psichedelici e autosfruttamento del lavoratore autonomo giudizioso, quello che coltiva il suo sogno piccolo borghese. Peccato che qui vada tutto storto: un drammone familiare dove inevitabilmente si muore in un crescendo shakespeariano.

Una scena di «Under Heaven» resta impressa: nel momento culmine del dolore, il «colpevole» è circondato da una folla muta che osserva inespressiva, giudica, e ti lascia solo come un cane. Se la città corrompe, non c’è pietà nel paesello natale. Scordatevi un «buen retiro», in questa Asia centrale percorsa dalla nuova Via della Seta.

Sinossi
Due fratelli – Kerim e Aman – lavorano in una cava da cui estraggono pietre per monumenti tombali. A Karim, il maggiore, piace però il denaro facile ed entra in un giro di spaccio in città. Suo padre è costretto a emigrare in Russia proprio per saldare un debito che il figlio scavezzacollo ha con un mafioso locale. Aman, il fratello minore, sceglie invece il duro lavoro per mettere su casa e andarci a vivere con una bellezza locale di origini modeste, Saltanat, che però si innamora di Kerim, il quale finisce per metterla incinta e per filarsela di nuovo in città. Nel frattempo, il padre dei ragazzi muore. Saltanat vuole suicidarsi a causa della gravidanza, ma il giudizioso Aman seppellisce suo padre e poi salva Saltanat dal disonore, offrendole di sposarla. Quando torna, Kerim non riesce ad accettare i cambiamenti. Pieno di gelosia e rabbia verso il fratello, provocherà il precipitare degli eventi.

Asiatica Film Festival è arrivato alla XVII edizione. Quest’anno si svolge dal 17 settembre al 2 ottobre sempre a Roma, tra il prestigioso Teatro Argentina e il Teatro India – luogo paradigmatico per la sperimentazione dei linguaggi – con in programma oltre 40 opere tra lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da 20 paesi diversi, tra cui Afghanistan, Bangladesh, Cina, Filippine, India, Iran, Kazakistan, Pakistan, Turchia e Vietnam.