La Cina conferma la maggior contrazione del manifatturiero da inizio pandemia

In Cina, Economia, Politica e Società by Redazione

Il manifatturiero in Cina soffre le conseguenze del lockdown di Shanghai. Si tratta della maggiore contrazione da inizio pandemia.

La Cina emette i primi dati economici di aprile 2022, periodo di implementazione del lockdown di Shanghai che ha fortemente impattato l’economia regionale e il commercio con il resto del mondo.

L’attività manifatturiera domestica ha visto una sostanziale contrazione ad aprile a causa di una ripresa delle infezioni da COVID-19 nel territorio della Repubblica popolare cinese ed alle incertezze causate dalle tensioni geopolitiche.

Alcuni analisti locali hanno chiesto un maggiore sostegno politico per aiutare le imprese più colpite a riprendere la produzione, migliorare la gestione della logistica e garantire la stabilità delle catene di approvvigionamento.

Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica cinese, il Purchasing Manager Index (PMI) per il settore manifatturiero per il mese di aprile 2022 è stato pari a 47,4, in calo rispetto al valore 49,5 di marzo 2022. L’indicatore registra la performance peggiore negli ultimi due anni; il livello del PMI superiore a 50 indica un’espansione, mentre un dato inferiore a 50 conferma una fase di contrazione.

Molte aziende hanno segnalato difficoltà nei trasporti di merci, materiali e componenti. L’indicatore inerente alla produzione industriale si è attestato a 44,4 ad aprile, in calo di 5,1 punti percentuali rispetto al dato di marzo e l’indice relativo ai nuovi ordini è stato pari a 42,6 rispetto ai 48,8 del mese precedente.

Il PMI non manifatturiero cinese ha raggiunto quota 41,9 ad aprile, 2022 in calo rispetto al dato di 48,4 di marzo. Pandemia e lockdown hanno colpito maggiormente il settore dei servizi e confermato l’impatto al settore industriale più significativo dall’inizio della crisi sanitaria a febbraio 2020. Il governo, insieme alle azioni di contenimento delle infezioni dovrà implementare un piano di rilancio delle aree più colpite. Azioni specifiche sono attese per la municipalità di Shanghai, che con il più grande porto al mondo per volume di container e un Pil cresciuto nel 2021 oltre l’8 per cento, fino a 680 miliardi di dollari, costituisce il cuore economico del Paese

Di Lorenzo Riccardi