IL CINEMA QUEER NELLA REGIONE È VIVACE E PROLIFICO E INTERSECA LA RAPPRESENTAZIONE DELLA COMUNITÀ LGBTQIA+ A TRADIZIONI LOCALI DI FLUIDITÀ SESSUALE E DI GENERE “Oggi chiedo al capo villaggio o all’autorità di riconoscermi. Anche se sono lesbica, ho anche un cuore. Amo tutto il popolo khmer. Rivendico i miei diritti di non essere discriminata e questo vale anche per …
Chinoiserie – Amarsi di nascosto: Gli artisti Queer sfidano i divieti
Il mondo dell’arte in Cina spesso si trova a combattere con la censura, in particolare se vengono toccati temi che ancora si portano dietro l’accezione di tabù, come ad esempio quelli relativi la comunità LGBTQ+.
Compagn* queer. Il linguaggio omosessuale in Cina (Seconda Parte)
Il vocabolario LGBT cinese non si esaurisce con tongzhi. Le lesbiche, per esempio, si definiscono nü tongzhi (compagne) oppure lala, tratto da Lazi, protagonista lesbica del romanzo Eyu shouji (Note di un coccodrillo) dell’amata scrittrice omosessuale taiwanese Qiu Miaojin. Tutto questo è il frutto di una forte e irrinunciabile esigenza di produrre un nuovo linguaggio, in una specie di riedizione contemporanea della “rettifica dei nomi.
Compagn* queer. Il linguaggio omosessuale in Cina
Con le riforme economiche di Deng iniziò un processo di depoliticizzazione dell’apparato statale che colpì anche il linguaggio. Il termine tongzhi (il compagno rivoluzionario dell’epoca maoista) venne così adottato dalla comunità LGBT cinese, mantenendo la doppia identità semantica che lo connota ancor oggi.