La nuova musica country e non il folk come parte integrante nella costruzione di un sentimento di appartenenza e di collaborazione collettiva in Cina. Spartiti Rossi, la rubrica sulla musica cinese a cura di Stefano Capolongo Quando in musica si usa il termine “folk” si tende spesso a confonderlo o ad equipararlo al termine “country”. In realtà folk può essere …
Spartiti rossi – Rap e propaganda: l’Oriente è (ancora) rosso
La popolarità in patria del rap-hip-hop (xiha, 嘻哈) fa di esso lo strumento preferito del governo su cui plasmare brani ad-hoc intrisi di ideologia. Come insegna il chengyu xiaoli ceng dao (笑里藏刀), che significa “un sorriso che cela un coltello”, siamo di fronte ad un’arma ben studiata celata dietro lo sfavillio di un brano rap. La rubrica sulla musica cinese a cura di Stefano Capolongo
Spartiti rossi – Di musica e sanità mentale: la battaglia di Pang Mailang
“Uno su mille ce la fa” così diceva una vecchia canzone italiana, perché spesso è nel momento di massima esposizione mediatica che la stabilità comincia a vacillare. Ed è proprio il caso di Pang Mailang. Dopo una breve crush col pubblico, il cantante comincia a essere seguito solo per la sua “bruttezza”, quasi fosse uno specchio distorto grazie al quale molti dei netizens cinesi potessero sentirsi migliori. La rubrica sulla musica cinese a cura di Stefano Capolongo
Spartiti rossi – L’oriente è rosso: musica socialista e il caso di He Luting 贺绿汀
Sebbene il termine “canzone rossa” sia stato coniato solo negli anni Novanta, la sua funzione compare già a partire dal 1942: le parole di Mao Zedong al forum di Yan’an sulla letteratura e l’arte chiariscono che queste, così come la musica, devono essere al servizio della rivoluzione e del popolo, grazie alle loro caratteristiche: sono realiste, antimperialiste e antifeudali. La rubrica sulla musica cinese a cura di Stefano Capolongo
Il Reggae in Cina. Dai sino-giamaicani a oggi
I cinesi sono pionieri del reggae, ma non lo sanno. Per il 76° anniversario di Bob Marley, un viaggio all’interno del mondo del reggae cinese, dai primi produttori sino-giamaicani di Marley, Tosh, Perry, Cliff e Dekker, fino alla scena attuale. Processi multietnici che, con la musica, hanno cambiato la Giamaica e tutt’ora hanno implicazioni per la Cina.
Spartiti rossi – Musica immorale: alle radici del pop cinese
La Cina dei primi del Novecento stava subendo una trasformazione radicale. Il burrascoso addio all’immobilismo dinastico e la presenza di una quantità cospicua di stranieri nelle grandi città erano il terreno fertile per la nascita di un nuovo linguaggio musicale. La nuova rubrica sulla musica cinese a cura di Stefano Capolongo