Oggi in Cina – Nuova violenza in Xinjiang

In by Gabriele Battaglia

Decine di civili sono rimasti uccisi in un episodio di violenza in Xinjiang, avvenuto lunedì scorso nella contea di Yarkand. Zhou Yongkang incriminato per corruzione, nei comunicati su di lui non compare la parola "compagno". Un ritratto del Dalai Lama portato in processione durante una festività in Sichuan. La Cina chiede alla Gran Bretagna di facilitare un’inchiesta indipendente sul disastro dell’Mh17. ATTACCO IN XINJIANG

Decine di civili uccisi e feriti nell’ennesimo episodio di violenza in Xinjiang, avvenuto lunedì. L’agenzia ufficiale Xinhua parla di attacco terroristico premeditato, all’arma bianca, contro una stazione di polizia e uffici governativi nella contea di Yarkand, una zona abitata prevalentemente da uiguri nell’estremo occidente cinese. Fonti uigure all’estero parlano di reazione violenta ma spontanea della popolazione locale per le vessazioni subite durante il mese del Ramadan, con sistematiche ispezioni delle case e obbligo per le donne di togliersi il velo. Si parla anche del massacro di un’intera famiglia da parte delle forze di sicurezza a seguito di un alterco di poco conto.

Il bilancio, secondo fonti uigure, sarebbe di 20 uiguri uccisi dalla polizia e 10 feriti, mentre sarebbero stati feriti o uccisi 13 membri dei servizi di sicurezza. 67 persone sarebbero state arrestate. Questo episodio è l’ultimo di una serie che dura da almeno nove mesi e che ha portato le violenze anche fuori dallo Xinjiang. Ricordiamo qui l’attacco a marzo alla stazione di kunming, 29 morti, e quello di maggio al mercato di Urumqi: 43 morti.

NON CHIAMATELO “COMPAGNO”

Dopo la formale incriminazione di Zhou Yongkang, l’ex potentissimo zar della sicurezza cinese (e membro del comitato permanente del Politburo), il Global Times riporta che la messa sotto indagine di questa “tigre” rivela il fatto che la campagna anticorruzione di Xi Jinping non guarda in faccia a nessuno.

Sembra proprio questa la versione su cui insistono di più i media cinesi: le caratteristiche “egualitarie” del giro di vite “contro le tigri e le mosche”. Intanto, si osserva che nei comunicati ufficiali che riguardano Zhou, la parola “compagno” è stata espunta. E puntualmente, un giorno dopo la formale incriminazione di Zhou, giunge la notizia che il quarto plenum del Partito, che dovrebbe discutere lo Stato di diritto, si terrà a ottobre.

DALAI LAMA COME LA MADONNA

In aperta sfida contro le autorità, alcuni tibetani hanno esposto e portato in processione un ritratto del Dalai Lama in un festival tradizionale di corse di cavalli che si è tenuto questa settimana nella provincia del Sichuan in Cina. Hanno anche invitato i partecipanti a pregare davanti la foto e a fare offerte, riferiscono fonti citate da Radio Free Asia.

La festa popolare, che si è tenuta il 27 luglio nel villaggio di Dziwa, nella contea di Bathang (in cinese, Batang). Non si conoscono per ora le reazioni ufficiali.

MH17, CI VUOLE L’INCHIESTA INDIPENDENTE

La Cina ha sollecitato formalmente la Gran Bretagna a “facilitare” un’inchiesta davvero indipendente sulla vicenda dell’aereo malese che si è schiantato (abbattuto?) in Ucraina. L’ha fatto il ministro degli Esteri, Wang Yi, parlando con il suo omologo inglese, Hammond.

Le scatole nere dell’aereo sono ora in mano a un’agenzia britannica dopo essere state recuperate dai ribelli filorussi dell’Ucraina ed essere quindi passate per mani olandesi. La Cina chiede da tempo “moderazione” sulla vicenda dell’aereo malese e ha già preso più volte posizione contro le conclusioni affrettate degli Usa e di alcuni Paesi europei, che accusano Mosca.

[Foto credit: guardian.com]