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In Cina e in Asia – L’Ue verso lo stop di Huawei per le reti 5G

In Notizie Brevi by Serena Console

I titoli di oggi:

 

  • L’Ue verso lo stop di Huawei per le reti 5G
  • La gran parte degli europei preferisce la neutralità in caso di guerra a Taiwan 
  • Partecipazione record di candidati per il gaokao
  • La Cina vuole limitare la funzione AirDrop di Apple
  • Anche le persone tatuate potrebbero entrare nell’esercito giapponese
  • La Thailandia ha tagliato l’elettricità a un casinò cinese in Myanmar
L’Ue verso lo stop di Huawei per le reti 5G

Ennesimo colpo per Huawei. La Commissione europea sta valutando l’introduzione di un divieto obbligatorio per i 27 paesi membri di utilizzare le tecnologie offerte dal colosso cinese per lo sviluppo e il lancio delle proprie reti 5G, secondo quanto riportato dal Financial Times.

Le raccomandazioni formulate da Bruxelles nel 2020 per tutelare le infrastrutture critiche dai fornitori considerati “ad alto rischio”, come il colosso cinese, sono state recepite solo da un terzo dei 27, fanno notare le fonti consultate dalla testata britannica. Il commissario Ue per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, ha pertanto ricordato ai governi “l’urgenza di agire per non creare gravi vulnerabilità” alla “sicurezza collettiva”.

La gran parte degli europei preferisce la neutralità in caso di guerra a Taiwan 

Né Cina, né Usa. La maggioranza degli europei preferirebbe che i propri paesi rimanessero neutrali se le due superpotenze entrassero in guerra per Taiwan. È la fotografia scattata da uno studio effettuato dal Consiglio europeo per le relazioni estere, secondo cui solo il 23% delle persone di 11 paesi analizzati vorrebbe schierarsi dalla parte degli Stati Uniti, mentre il 62% vorrebbe rimanere neutrale in caso di conflitto nello Stretto di Taiwan. Per il 65% degli italiani, in caso di guerra a Taiwan, l’Italia non dovrebbe prendere alcuna posizione.

Secondo il sondaggio svolto ad aprile su 16.168 persone provenienti da Austria, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia, il 43% continua a vedere la Cina come un partner necessario con cui mantenere attivo un canale di cooperazione. 

Partecipazione record di candidati per il gaokao

Come ogni anno, a inizio giugno, milioni di giovani cinesi affrontano la prova più dura per entrare all’università. Il gaokao di quest’anno, che è cominciato ieri, vede una partecipazione record di studenti delle scuole superiori per sostenere il difficile test che decide le sorti del loro futuro. Circa 13 milioni di candidati si sono registrati alla prova d’esame, nonostante lo spettro della disoccupazione giovanile che aleggia in Cina. 

Le misure messe in campo della autorità sono senza precedenti. Oltre alle disposizioni per ridurre il traffico e l’inquinamento acustico nelle aree adiacenti alla sede d’esame, sono stati intensificati i sistemi di sicurezza. In alcune città sono stati installati dispositivi con tecnologia per il riconoscimento facciale, per individuare i partecipanti al test “assunti” per sostenere l’esame al posto del vero candidato. 

La Cina vuole limitare la funzione AirDrop di Apple

La Cina vuole limitare la funzione AirDrop di Apple, quella che consente di scambiare file tra i dispositivi della mela che si trovano nelle vicinanze, per motivi legati alla “sicurezza nazionale”. Una bozza pubblicata dal Cyberspace Administration of China (CAC), il principale organo di controllo cinese del web, prevede di introdurre nuove che regole mirano a limitare l’uso di qualsiasi “servizio di trasferimento di file che si basa su Wi-Fi, Bluetooth e altre tecnologie informatiche per comunicare con altri dispositivi”. 

Secondo il nuovo indirizzo, le aziende tecnologiche devono sottoporsi a una valutazione della sicurezza se desiderano includere nei dispositivi la funzionalità di condivisione dei documenti, che potrebbe essere utilizzata per alimentare “la mobilitazione e il dissenso sociale”. Tutti gli utenti devono anche registrarsi con i loro veri nomi. Un modo, secondo Gao Fuping, professore di diritto presso l’East China University of Political Science and Law di Shanghai, per aumentare il controllo sui contenuti e su chi li pubblica.

La condivisione del documento arriva a seguito di una consultazione pubblica avvenuta questo mese. Il servizio di AirDrop è finito nel mirino della CAC per il ruolo cruciale avuto durante le manifestazioni dello scorso inverno contro le rigide restrizioni anti-Covid in Cina e anche durante le proteste antigovernative a Hong Kong nel 2019. Anche i produttori di telefoni cinesi, come Vivo, Xiaomi e Oppo, offrono tali servizi di trasferimento file compatibili tra i propri dispositivi.

Anche le persone tatuate potrebbero entrare nell’esercito giapponese

A lungo vietati, i tatuaggi potrebbero presto essere consentiti per i membri delle Forze di autodifesa del Giappone. Il governo nipponico potrebbe sollevare un tabù di lunga data, che ha impedito a uomini e donne con tatuaggi di prestare servizio nell’esercito giapponese. Un cambio di passo motivato dall’esigenza di rispondere alla crisi del reclutamento di nuovi militari. Nonostante siano diventati comuni in molti altri paesi, i tatuaggi sono ancora considerati da molti in Giappone, in particolare dalle generazioni più anziane, come un simbolo di appartenenza ai gruppi criminali organizzati, come la yakuza. 

In un recente discorso alla Dieta, Masahisa Sato, membro del Partito liberaldemocratico al governo ed ex ufficiale della Forza di autodifesa di terra, ha affermato che la nazione ha bisogno di allentare le norme che impediscono l’ingresso nelle forze armate. I numeri restituiscono un’idea del calo di nuove reclute. Secondo gli ultimi dati di aprile, solo 4.300 nuovi membri del personale si sono uniti alle Forze di autodifesa, meno della metà dell’obiettivo del ministero della Difesa che aspirava a 9.245 nuove reclute in tutti e tre i rami dell’esercito. La carenza è la più grave da quando sono state compilate le prime statistiche nel 2009.

La Thailandia ha tagliato l’elettricità a un casinò cinese in Myanmar

La Thailandia ha tagliato le forniture di energia elettrica a una cittadina al confine con il Myanmar, che ospita un progetto infrastrutturale cinese dal valore di decine di miliardi di dollari. Progetto che, secondo gli analisti, è una copertura per portare avanti attività di gioco d’azzardo e operazioni di truffa online.

Le autorità thailandesi – pare su richiesta della giunta birmana – hanno interrotto le forniture di elettricità al complesso di casinò Shwe Kokko, nello stato Karen del Myanmar, dalla mezzanotte di lunedì. Il vasto complesso di Shwe Kokko ospita hotel e casinò destinati ai clienti cinesi ed è gestito dalla Border Guard Force, una milizia etnica allineata ai militari. Il finanziatore di Shwe Kokko è un cittadino cinese di nome She Zhijiang, che possiede una società registrata a Hong Kong, la Yatai. L’azienda, ha descritto il progetto di Shwe Kokko, dal valore di 15 miliardi di dollari come parte della Belt and Road di Pechino, ma il governo cinese ha negato qualsiasi collegamento con il progetto infrastrutturale lanciato dal presidente cinese Xi Jinping.

A cura di Serena Console