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In Cina e Asia – UE e NATO: “La Cina è una minaccia”

In Notizie Brevi by Agnese Ranaldi

  • UE e NATO: “La Cina è una minaccia”
  • Visa war: colpito anche il Giappone
  • In Cina il Covid è una malattia per ricchi
  • Filippine: la Corte suprema definisce incostituzionali le esplorazioni marittima con Cina e Vietnam
  • Gli Usa lanciano commissione speciale sulla competizione con la Cina
  • Gli Usa rivedono la propria presenza militare in Giappone e nelle Filippine
UE e NATO: “La Cina è una minaccia”

“La sicurezza dell’Europa è sotto minaccia”, e uno dei principali antagonisti è proprio la Cina. Lo ha dichiarato martedì la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nell’ambito della firma della terza dichiarazione congiunta sul partenariato strategico UE-NATO. Nel suo discorso la Presidente ha menzionato Pechino come una delle sfide principali per gli alleati euro-atlantici. Un Paese “che sta cercando sempre più di rimodellare l’ordine internazionale a proprio vantaggio”. Nella dichiarazione congiunta viene menzionata la crescente assertività della Cina, considerata un elemento di instabilità e di “concorrenza strategica”. I conflitti e le fragilità del vicinato europeo sono chiamati in causa come elementi di insicurezza che danno margine d’azione a concorrenti come la Cina che acquisiscono sempre più influenza.

Visa war: colpito anche il Giappone

La rappresaglia di Pechino contro i paesi del vicinato asiatico che hanno imposto misure anti-Covid “discriminatorie” è ancora in corso, e martedì ha coinvolto anche Tokyo. La Cina ha smesso di rilasciare visti ai turisti provenienti da Corea del sud e Giappone, nonostante il Giappone non abbia bloccato i viaggi dalla Cina. Un alto funzionario del governo giapponese ha affermato che questa misura è “completamente sproporzionata” e che Tokyo ha presentato una protesta formale attraverso canali diplomatici. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha dichiarato martedì che Pechino si oppone fermamente alle restrizioni all’ingresso discriminatorie. Questa è la ragione per cui il governo cinese prenderà “misure reciproche”. La lista di Paesi ai quali è sospeso il rilascio dei visti potrebbe aumentare.

In Cina il Covid è una malattia per ricchi

Gli assicuratori in Cina rifiutano la copertura ai pazienti malati di Covid. L’ondata di infezioni senza precedenti ha costretto il governo cinese ad abbandonare l’assistenza gratuita sovvenzionata dallo Stato. Il debito medico per i casi gravi arriva anche a 20.000 renminbi, circa cinque mesi di reddito per un residente urbano medio di Shanghai o Guangzhou. Un funzionario della Taikang Insurance di Pechino ha affermato che la sua società è stata “molto severa” nell’approvare le richieste, solo a fronte di un documento prodotto dall’ospedale che certifichi l’infezione, e che raramente viene rilasciato.

Nel frattempo, una banca statale cinese a Hong Kong sta offrendo ai clienti una dose di vaccino a mRNA in cambio di un deposito di circa 4 milioni di HK$ (512.277 $). Il tentativo sarebbe quello di attirare persone dalla Cina continentale che hanno avuto accesso solo ai vaccini prodotti localmente. Il vaccino BioNTech/Pfizer era disponibile solo per i residenti permanenti di Hong Kong e Macao. Secondo il Financial Times, l’iniziativa promossa dalla China Citic Bank International prova la volontà dei cittadini cinesi di sottoporsi ai vaccini di fattura occidentale, nonostante il governo cinese li abbia a lungo disapprovati e criticati.

Gli Usa lanciano commissione speciale sulla competizione con la Cina

I numeri hanno il loro peso: con 365 voti a favore e 65 contrari la Camera dei rappresentanti ha approvato la costituzione di una Commissione ristretta sulla concorrenza strategica tra gli Stati Uniti e il Partito comunista cinese. Fortemente voluto dal deputato repubblicano Kevin McCarthy, eletto nuovo speaker la scorsa settimana dopo 15 votazioni, il comitato dovrà supportare i policymaker nella formulazione di misure volte a contrastare le sfide economiche, tecnologiche e legate alla sicurezza presentate dalla Cina. “Il pericolo rappresentato dalla nostra dipendenza dalla Cina è terribile”, ha spiegato McCarthy, “Ma ecco la buona notizia: esiste un consenso bipartisan sul fatto che l’era della fiducia nella Cina comunista sia finita”. Il panel sarà composto da nove repubblicani e sette democratici. Se McCarthy manterrà la parola, sostanzierà l’impegno nei confronti di Taiwan visitando l’isola.

Filippine: la Corte suprema definisce incostituzionali le esplorazioni marittima con Cina e Vietnam

Dopo quindici anni, la Corte suprema delle Filippine ha stabilito che l’accordo di esplorazione marittima siglato con la Cina e il Vietnam nel 2005 è “nullo” e “incostituzionale”. Il Joint Marine Seismic Undertaking (JMSU) era stato stipulato fra le tre compagnie petrolifere nazionali per lo sfruttamento delle risorse del Mar Cinese Meridionale: la Philippine National Oil Company, la China National Offshore Corporation e la Vietnam Oil and Gas Corporation. La Corte era stata interpellata da alcuni deputati progressisti nel 2008, col sospetto che la decisione di siglare l’accorto promosso dall’allora presidente Gloria Macapagal-Arroyo rappresentasse una minaccia per la sovranità nazionale. Solo due tra i quindici giudici della Corte suprema si sono espressi con voti contrari, mentre uno ha optato per l’astensione. La sentenza dei giudici stabilisce che la JMSU ha violato la sezione 2, articolo XII della Costituzione del 1987 che afferma che l’esplorazione, lo sviluppo e l’utilizzo delle risorse naturali del paese “devono essere sotto il pieno controllo e la supervisione dello Stato”. La decisione potrebbe compromettere i piani di Bongbong Marcos per una ripresa delle esplorazioni congiunte con la Cina.

Gli Usa rivedono la propria presenza militare in Giappone e nelle Filippine

L’esercito USA aiuterà gli alleati asiatici a predisporre lo scenario e gli equipaggiamenti necessari  a fronteggiare un eventuale conflitto tra Pechino e Taipei. Si tratterà di un’operazione a tutto tondo che, secondo il comandante della marina James Bierman, dovrebbe addestrare Giappone e Filippine a reagire prontamente in caso di guerra. Tra training, posizionamento dei rifornimenti e identificazione dei siti da cui richiedere supporto e aiuti, i militari stanno emulando la strategia che ha consentito alla resistenza ucraina di non trovarsi completamente sopraffatta dall’invasione russa. “Noi chiamiamo quell’ambientazione ‘il teatro’, ha affermato Bierman, “e stiamo ambientando il teatro in Giappone, nelle Filippine, in altre località”. Washington vuole anche distribuire i suoi marines sulle isole giapponesi di Okinawa e armarli di missili e attrezzature militari entro il 2026. La creazione di queste nuove unità chiamate Marine Littoral Regiments fa parte del tentativo dell’imponente progetto di riorganizzazione del corpo, delineato nel documento Force Design 2030.

A cura di Agnese Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi