In Cina e Asia – Pechino boicotta gli hotel giapponesi revisionisti

In Notizie Brevi by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

-L’ente per il turismo cinese boicotta la catena alberghiera giapponese revisionista
-Capodanno cinese: le aziende triplicano gli stipendi per evitare l’annuale migrazione verso la Cina interna
-Netflix si aggiudica la distribuzione del documentario sul giovane leader degli Ombrelli Joshua Wong
-Il Vietnam apre ai casinò
-Thailandia: sbloccato l’accordo per la vendita del sottomarino cinese
-Corea del Sud: la Park «nuda» indigna la destra coreana

L’ente per il turismo cinese boicotta la catena alberghiera giapponese revisionista

Martedì, la China National Tourism Administration ha invitato i tour operator a boicottare la catena alberghiera giapponese APA Group, colpevole di aver diffuso una serie di testi negazionisti in cui il massacro di Nanchino viene definito un fatto «fabbricato dai cinesi e mai accaduto». In ogni camera dei 400 hotel del gruppo sono distribuiti libri scritti dal presidente della società Toshio Motoya, vicino alla destra giapponese. La scorsa settimana il web cinese era insorto dopo che alcuni studenti della New York University avevano immortalato il materiale incriminato in un video. Mentre secondo Motoya l’incidente avrà scarse ripercussioni sul suo business (i libri sono disponibili solo in inglese e giapponese e i cinesi costituiscono solo il 5% della clientela della catena) a risentirne potrebbero essere più in generale i rapporti sino-giapponesi. Lo scorso anno 6,3 milioni di cinesi hanno visitato il Sol Levante e la Repubblica popolare costituisce ormai la prima fonte di turisti. Minimizzando l’accaduto, il vicecapo di Gabinetto Koichi Hagiuda ha invitato Pechino ha dimenticare «l’infelice passato».


Capodanno cinese: le aziende triplicano gli stipendi per evitare l’annuale migrazione verso la Cina interna

Come ogni anno i lavoratori migranti si apprestano a trascorre le vacanze del Capodanno lunare nelle cittadine d’origine. Il flusso umano che dalle grandi città e dai poli industriali si riversa verso i villaggi e le città di seconda e terza fascia ha come sempre un impatto drammatico su più fronti: treni presi d’assalto, file chilometriche di macchine sulle autostrade e un’improvvisa carenza di forza lavoro. E’ così che le società cinesi stanno tentando di trattenere gli impiegati al loro posto promettendo non solo le tradizionali bustine rosse piene di cash, ma persino uno stipendio triplicato rispetto al normale. Nel 2015, la Cina aveva oltre 277 milioni di lavoratori rurali, di cui il 60% impiegato lontano da casa e il 44,5% assunto nel settore dei servizi. Mentre lo svuotamento dei centri costieri è un fenomeno noto, ad essere colpita è sempre meno l’industria tradizionale e sempre più il settore logistico alimentato dalla passione dei cinesi per l’e-commerce. Secondo il ministero dei Trasporti, quest’anno verranno effettuati 2,98 miliardi di viaggi tra il 13 gennaio e il 20 febbraio, un 2,2% in più rispetto al 2016.

 


Netflix si aggiudica la distribuzione del documentario sul giovane leader degli Ombrelli Joshua Wong

Netflix ha acquisito i diritti per distribuzione di un documentario su Joshua Wong, il leader delle proteste democratiche di Hong Kong. ‘Joshua: Teenager Vs. Superpower’, presentato il 20 gennaio al Sundance Film Festival, si concentra sulla vita politica del giovane e sul suo ruolo nelle manifestazione del 2014 che lo hanno reso, a soli 16 anni, l’idolo della lotta per il suffragio universale nell’ex colonia britannica. «Utilizzare una piattaforma globale ci permetterà di condividere il messaggio di Joshua sull’importanza del giusto processo e della libertà di parola con un pubblico globale», ha dichiarato il produttore Andrew Duncan. Il documentario verrà trasmesso in tutto il mondo ma non in Cina, dove il servizio Netflix non è attivo. In una lettera agli azionisti del 17 ottobre, Netflix affermava che per «ora intendiamo autorizzare la cessione dei contenuti ai fornitori di servizi on-line già esistenti in Cina, piuttosto che operare un nostro servizio in Cina nel breve termine».


Il Vietnam apre ai casinò

Da metà marzo i vietnamiti con un età superiori ai 21 anni e uno stipendio di almeno 445 dollari non saranno più costretti ad andare in Cambogia o a Macao per giocare d’azzardo. Il governo ha avviato un programma pilota che permetterà a chi a più di 21 anni e uno stipendio pari ad almeno 445 dollari di entrare al casinò. In questo modo Hanoi intende mantenere nel paese capitali per 1 miliardo di dollari.


Thailandia: sbloccato l’accordo per la vendita del sottomarino cinese

La giunta militare tailandese ha dato il via libera all’acquisto di un sottomarino cinese, dopo che lo scorso anno la scarsa popolarità dell’accordo ne aveva determinato il temporaneo congelamento. Secondo quanto riferito alla Reuters dall’ammiraglio Jumpol Loompikanon, le trattative sono in dirittura d’arrivo e il budget è già stato deciso: il pagamento di 455 milioni di dollari verrà saldato in sei anni. Bangkok provvederà anche a comperare 10 carri armati e veicoli ausiliari, oltre ai 28 ordinati lo scorso anno. L’accordo rimarca la crescente dipendenza della Thailandia dal gigante della porta accanto, specie dopo che il colpo manu militari del 2014 ha portato ad un raffreddamento delle relazioni con Washington. 


Corea del Sud: la Park 
«nuda» indigna la destra coreana

Un provocatorio dipinto ritraente Park Geun-hye ha scatenato l’ira della destra conservatrice. Il quadro era stato esposto assieme ad altre opere di 22 artisti nell’ambito di una mostra allestita presso l’Assemblea Nazionale finalizzata a sbeffeggiare la presidente e la sua alleata, la sciamana Choi Soon Sil al centro del caso di corruzione che ha portato all’impeachment di Park. Nella pittura la presidente era stata ritratta senza veli come il soggetto femminile dell’opera di Manet Olympia. Nella versione di Lee Koo Young – uno dei 10mila pittori finiti nella lista nera del governo conservatore per aver criticato Park – la Lady di Ferro è ritratta sdraiata con un missile stretto al petto (chiara allusione all’accordo stipulato dalla presidente per il dispiegamento del sistema antimissile americano THAAD), mentre sullo sfondo Choi ricopre la posizione che dipinto di Manet spetta a un servo. Indignati dall’affronto, 20 sostenitori della park si sono lanciati sul quadro distruggendolo. Una persona è stata arresta mentre un’altra è ricercata dalla polizia. L’iniziativa non è andata giù nemmeno all’opposizione che ha tacciato Pyo Chang Won, il parlamentare che ha organizzato la mostra, di sessismo e cattivo gusto.