I titoli di oggi:
- La segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, arriva in Cina
- Corea del Sud: pessimismo tra i medici dopo i colloqui con Yoon
- Cina, revisioni delle politiche dei prestiti auto per stimolare la domanda
- Delegazione cinese a Tonga per instaurare una cooperazione tra forze di polizia
- Myanmar, le forze di resistenza attaccano con dei droni le strutture militari a Naypyitaw
- Timori per la presenza di una società di Hong Kong nel porto strategico polacco di Gydnia
La segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, arriva in Cina
Giovedì 4 aprile la segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, è atterrata a Guangzhou per la prima tappa della sua visita ufficiale nella Repubblica popolare. Come ha scritto la stessa funzionaria americana su X, durante questa settimana Yellen cercherà di “promuovere delle relazioni economiche sane” tra Cina e Stati Uniti, perché “è fondamentale mantenere aperti dei canali di comunicazione, soprattutto quando siamo in disaccordo”. I temi sui quali ci si aspetta maggiore cooperazione tra Pechino e Washington riguardano la lotta al cambiamento climatico e la ristrutturazione del debito per alcuni paesi in via di sviluppo. Yellen ha in programma una serie di meeting con alti funzionari di Pechino. Dopo aver parlato con alcuni economisti venerdì 5 aprile, scrive il South China Morning Post, la segretaria al Tesoro incontrerà il vicepremier cinese He Lifeng a Guangzhou, prima di partire per Pechino dove parlerà con il premier Li Qiang, il ministro delle Finanze Lan Fo’an e il governatore della Banca centrale cinese, Pan Gongsheng. Secondo quanto affermato prima della partenza, Yellen esprimerà preoccupazione per la sovrapproduzione industriale della Cina, in particolare nei settori interessati dalla transizione energetica.
Corea del Sud: pessimismo tra i medici dopo i colloqui con Yoon
Giovedì 4 aprile Park Dan, direttore della Korean Intern Resident Association, ha accettato l’invito del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol. Un colloquio atteso dal 20 febbraio scorso, quando gli specializzandi di medicina del paese hanno cominciato a scioperare contro l’intenzione del governo di ampliare di 2 mila unità le ammissioni alle facoltà di medicina. Domenica 3 marzo oltre 30 mila medici sono scesi in piazza per chiedere la rivalutazione delle politiche sanitarie di Seoul, che secondo il personale medico recherebbe danni alla qualità dei servizi sanitari. L’incontro, durato oltre due ore, mostra segni di flessibilità da parte dell’amministrazione Yoon dopo una prima risposta rigida e in vista delle elezioni legislative del prossimo 10 aprile. Malgrado secondo l’ufficio del presidente i due abbiano intrattenuto uno scambio sul miglioramento delle condizioni di lavoro e sul compenso per i medici, sul proprio profilo Facebook Park Dan ha condiviso valutazioni pessimistiche, scrivendo che “non c’è futuro per l’assistenza medica in Corea”.
Cina, revisioni delle politiche dei prestiti auto per stimolare la domanda
Mercoledì 3 aprile, una nota rilasciata dalla Banca centrale cinese e dall’Amministrazione nazionale di regolamentazione finanziaria (NFRA) ha annunciato una revisione dei prestiti auto per la prima volta dal 2018. La misura si configura come l’ultimo tentativo di aumentare la fiducia dei consumatori nel più grande mercato automobilistico del mondo, che sta subendo gli effetti incrociati della guerra dei prezzi e del rallentamento della domanda. L’avviso consente alle istituzioni finanziarie di estendere i prestiti fino al 100% del prezzo dei nuovi veicoli, anche promuovendo le permute (vendita dell’usato a concessionari o commercianti indipendenti). Sono stati aboliti con effetto immediato gli anticipi richiesti ai consumatori per l’accesso a finanziamenti auto: prima della revisione i veicoli a benzina erano soggetti a un acconto minimo del 20%, mentre i veicoli a nuova energia (NEV, vale a dire parzialmente o del tutto alimentati dall’elettricità) a un limite minimo del 15%.
Delegazione cinese a Tonga per instaurare una cooperazione tra forze di polizia
In settimana una delegazione di 6 funzionari del ministero della Pubblica Sicurezza cinese si è recata a Tonga, Stato da poco più di 100 mila abitanti del Pacifico meridionale. Lo scopo della visita era porre le basi per instaurare una cooperazione tra le forze di polizia dei due paesi in vista del Forum dei leader delle Isole del Pacifico (PIF) che si terrà a Nuku’alofa, la capitale dell’arcipelago, il prossimo agosto. Come dichiarato ad ABC dal commissario di polizia di Tonga, Shane McLennan, la Cina ha offerto al paese alcuni veicoli e moto da donare alle forze dell’ordine. Pechino ha poi proposto di addestrare i poliziotti tongani e di fornire la propria assistenza sia sul piano infrastrutturale che logistico. Secondo l’Australia, riporta ABC, la Cina spera di poter dispiegare a Tonga i suoi agenti di polizia come ha già fatto nelle Isole Salomone. Il primo ministro tongano, Hu’akavameiliku Siaosi Sovaleni, ha detto che il supporto cinese è ben accetto e che Canberra o altri paesi “non hanno ragione di preoccuparsi”. L’Australia porta avanti da tempo diversi programmi di cooperazione in materia di sicurezza con i paesi della regione, ma ultimamente sempre più Stati del Pacifico si stanno avvicinando a Pechino.
Myanmar, le forze di resistenza attaccano con dei droni le strutture militari a Naypyitaw
Giovedì 4 aprile le People’s Defence Forces (PDF), braccio armato del governo democratico in esilio del Myanmar (NUG), hanno effettuato un attacco coordinato con oltre una dozzina di droni verso alcune strutture militari situate a Naypyitaw, la capitale del paese. Secondo i media controllati dall’esercito, che governa dal golpe del 1° febbraio 2021, 13 droni sono stati abbattuti prima che potessero causare danni o ferire qualcuno. Come riportato dalla Reuters, non è chiaro quanti droni siano stati utilizzati, né se ci siano state delle vittime. Il NUG ha definito l’operazione “un successo”, perché minacciando la capitale avrebbe fatto capire ai militari che per loro “non esiste un posto” nel quale possono considerarsi “al sicuro”. Già nelle scorse settimane si erano verificate alcune esplosioni nelle città situate nelle zone centrali del paese, storiche roccaforti dell’esercito.
Intanto, secondo un rapporto dell’UNICEF, nel 2023 in Myanmar 1.052 persone sono state uccise o mutilate da mine antiuomo: più del 20% delle vittime erano bambini. Il numero è quasi tre volte superiore a quello del 2022 (390). Si ritiene che praticamente tutto il paese sia tappezzato di mine (“usate da tutte le parti in conflitto”, scrive l’UNICEF), eccetto la capitale Naypyitaw.
Timori per la presenza di una società di Hong Kong nel porto strategico polacco di Gydnia
La gestione da parte della società di Hong Kong Hutchison Port Holdings (filiale di CK Hutchison Holding) del porto polacco Gdynia Container Terminal, nella mar Baltico, sta generando timori per la sicurezza del paese. Secondo quanto dichiarato a Politico dal vice ministro della Difesa polacco Cezary Tomczyk, “tutto ciò che ha a che fare con la sicurezza della Polonia viene analizzato in modo permanente”, ma “questo include ovviamente la questione della fornitura di armi all’Ucraina”. Oltre a trovarsi di fronte a una base delle forze speciali polacche e a un cantiere navale della Marina, il terminal è anche situato poco distante da un sito in cui il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti scarica attrezzature militari Nato destinate a Kiev. Le preoccupazioni riguardano anche le possibili interferenze con l’accessibilità del porto. Il mese scorso Marek Biernacki, a capo del Comitato delle Forze Speciali del Parlamento polacco, ha avanzato a Varsavia la richiesta che il porto venga identificato come “infrastruttura critica” e sia quindi iscritto in un sistema di protezione speciale: se ciò avvenisse, Hutchison dovrebbe rendere conto al governo delle sue operazioni di sicurezza, ma non subirebbe nessuna limitazione sulle operazioni commerciali. Secondo quanto evidenziato dal presidente della Camera di Commercio Usa in Polonia, inoltre, il contratto di locazione attivo fino al 2089 consente alla società di pagare circa l’1% di quello che altre aziende versano per operare in un’area portuale così strategica.
A cura di Vittoria Mazzieri e Francesco Mattogno