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In Cina e Asia – Interrogatori “ingiustificati” per gli studenti cinesi negli Usa

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • La Cina denuncia interrogatori “ingiustificati” per gli studenti cinesi negli Usa
  • Cina, un altra espulsione nel settore missilistico
  • Accordo Cina-Hong Kong sul riconoscimento reciproco delle cause civili e commerciali
  • Vietnam e Filippine siglano accordo sulla difesa marittima
  • Pakistan, ex premier Imran Khan condannato a 10 anni di carcere
  • L’ASEAN manderà assistenza umanitaria in Myanmar
  • Filippine, accuse reciproche tra Marcos e Duterte 
  • Filippine, la CNN sospende le trasmissioni

La Cina ha presentato una protesta formale contro gli Stati Uniti per le presunte segnalazioni di studenti cinesi trattenuti all’aeroporto di Washington Dulles, nello stato Usa della Virginia. Secondo il comunicato pubblicato sul canale WeChat dell’ambasciata cinese a Washington, gli agenti di frontiera avrebbero “ingiustificatamente” interrogato (e in alcuni casi espulso) numerosi studenti al loro arrivo all’aeroporto. L’Associazione degli studenti cinesi della Johns Hopkins University ha riportato che da novembre quattro persone si sono viste revocare il visto universitario e sono state costrette a tornare in patria. La denuncia giunge mentre le due potenze sono impegnate in iniziative per stabilizzare le relazioni, come emerso dal recente incontro tra Jake Sullivan e Wang Yi in Thailandia. Ma le pratiche adottate contro gli studenti della Repubblica popolare, secondo Pechino, avrebbero “violato” il consenso raggiunto. 

Cina, un altra espulsione nel settore missilistico

Wang Xiaojun, ex direttore dell’Accademia cinese per la tecnologia dei veicoli di lancio, è stato espulso dalla Conferenza consultiva politica del popolo cinese. Lo ha reso noto lunedì 29 gennaio la Xinhua. Wang è stato a capo dell’istituto affiliato alla China Aerospace Science and Technology dal giugno 2019 fino almeno alla metà del 2023, sebbene ora sul sito ufficiale risulti al suo posto Zhang Zhongyang. L’Accademia è la più antica e più importante istituzione del paese nello sviluppo, sperimentazione e  produzione di armi missilistiche e veicoli di lancio.

Quella di Wang è l’ultima di almeno 16 deposizioni di alti esponenti militari negli ultimi sei mesi.  Le motivazioni restano ancora oscure anche se un indizio è rintracciabile nei numerosi ammonimenti di Xi Jinping contro la corruzione delle forze armate. Forse fiutando il pericolo, in un commento pubblicato sul People’s Daily lo scorso febbraio, Wang aveva promesso di utilizzare il suo ruolo presso l’istituto per “forgiare l’anima della lealtà” e seguire più strettamente le direttive della leadership del partito con al centro il presidente Xi.
Accordo Cina-Hong Kong sul riconoscimento reciproco delle cause civili e commerciali
Lunedì 29 gennaio la Corte suprema cinese e il Dipartimento di Giustizia di Hong Kong hanno firmato un accordo sul riconoscimento delle sentenze in materia civile e commerciale. Come si legge nel comunicato, la misura prevede che le controversie non debbano più essere discusse nei tribunali di entrambe le parti, con l’intento di ridurre tempistiche e costi legali. Entro la fine del 2024 Hong Kong dovrebbe promulgare nuove leggi sulla sicurezza nazionale, incluso un regolamento contro lo spionaggio che potrebbe rafforzare il controllo di Pechino sulle istituzioni straniere.
Pakistan, ex premier Imran Khan condannato a 10 anni di carcere

Un tribunale pakistano ha condannato l’ex primo ministro Imran Khan a 10 anni di carcere per aver divulgato segreti di stato. Il caso – reso noto martedì 30 gennaio – riguarda le accuse secondo cui Khan avrebbe condiviso il contenuto di un cablogramma segreto inviato dall’ambasciatore del Pakistan a Washington al governo di Islamabad. Oltre a Khan, la stessa pena è stata comminata anche l’ex ministro degli Esteri Shah Mehmood Qureshi. L’ex premier – già condannato a tre anni per corruzione – si trova in carcere da agosto.

L’ASEAN manderà assistenza umanitaria in Myanmar

Lunedì 29 gennaio i ministri degli Esteri dei 10 paesi dell’ASEAN hanno concordato l’invio di assistenza umanitaria in Myanmar a febbraio. Durante la riunione ministeriale che si è svolta nella città laotiana di Luang Prabang, i paesi membri si sono accordati per far passare gli aiuti attraverso il confine che il paese condivide con la Thailandia, uno dei cinque punti concordati nel 2021 nel quadro del piano di pace mai implementato. Dal colpo di stato del 2021, l’ASEAN ha imposto il blocco al paese di partecipare alle riunioni di alto livello con un rappresentante militare. A Reuters il ministro degli Esteri indonesiano Retno Marsudi ha confermato la presenza, per la prima volta, del segretario permanente ad interim del ministero degli Esteri del Myanmar, Malar Than Htike. L’accordo, suddiviso in cinque punti, prevede anche l’intervento di un inviato speciale nel paese per facilitare i colloqui di pace.

Vietnam e Filippine siglano accordo sulla difesa marittima

Vietnam e Filippine rafforzeranno la cooperazione marittima, nonostante le reciproche rivendicazioni sulle isole del mar Cinese meridionale. Lo hanno annunciato martedì 30 gennaio il presidente vietnamita Vo Van Thuong e l’omologo filippino Ferdinand Marcos Jr., in visita in questi giorni ad Hanoi. L’intesa prevede la sigla di due memorandum sulla sicurezza che riguardano la “prevenzione degli incidenti nel mar Cinese meridionale” e la “cooperazione marittima” tra le guardie costiere. Definendo la situazione regionale “complicata”, Marcos ha affermato che il Vietnam è “l’unico partner strategico delle Filippine” nel Sud-Est asiatico. Secondo gli esperti, l’accordo rispecchia il crescente allineamento tra i due paesi regionali che più di altri hanno anche rafforzato le relazioni con gli Stati Uniti per contrastare l’espansionismo cinese nelle acque contese.

Filippine. Accuse reciproche tra Marcos e Duterte 

Lunedì 29 gennaio, in conferenza stampa, il presidente delle Filippine Ferdinand Marcos Jr. ha accusato il suo predecessore Rodrigo Duterte di essere dipendente da fentanyl. Il leader ha risposto alle affermazioni dell’ex presidente (in carica dal 2016 al 2022), che nelle ore precedenti aveva tacciato Marcos di essere un “tossicodipendente” e pertanto di essere segnato nella lista di controllo dei dipartimenti antidroga del paese. Dopo che la loro alleanza aveva assicurato una vittoria schiacciante nelle elezioni del 2022, le accuse reciproche avanzate nei rispettivi comizi sembrano sottolineare una crescente spaccatura tra i due potenti clan familiari. 

Filippine, la CNN sospende le trasmissioni

Intanto, assestando un nuovo colpo al già non esaltante panorama mediatico nazionale, sempre lunedì la CNN Filippine ha annunciato che interromperà le sue attività entro la fine della settimana. Dal debutto nel 2015, l’emittente ha tentato di raggiungere un pubblico sempre più vasto differenziando la diffusione delle notizie, prima solo in inglese, anche nelle lingue locali cebuano e kapampangan. Ma le perdite per oltre 5 miliardi di pesos (quasi 90 milioni di dollari) registrate dalla società madre Nine Media Corp. hanno costretto il canale all’interruzione delle trasmissioni. 

A cura di Vittoria Mazzieri e Alessandra Colarizi