summit asean 2022 bandiere

In Cina e Asia – al via il summit Asean

In Notizie Brevi by Sabrina Moles

I titoli di oggi:

  • Sud-est asiatico, inizia il summit Asean
  • Cina, il nuovo Politburo si esprime sulla politica zero Covid
  • G20, gli Usa confermano l’incontro Xi-Biden
  • Apple impone un limite all’utilizzo di Airdrop in Cina
  • Giappone, Kishida licenzia il ministro della Giustizia
  • L’expo di Shanghai chiude con accordi da 73,5 miliardi di dollari
  • La settimana della cucina italiana in Corea
Sud-est asiatico, inizia il summit Asean

Venerdì 11 novembre ha avuto inizio nella capitale cambogiana di Phonm Penh il 40° meeting annuale dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean). Al centro del dibattito, sottolinea la stampa, il Myanmar: negli ultimi mesi non sono pochi i rappresentanti Asean ad aver criticato la giunta birmana per la sua gestione della crisi politica, economica e sociale iniziata con il golpe del 2021.

Già a febbraio il gruppo aveva elaborato una proposta di pace in cinque punti che chiedeva l’immediata cessazione delle violenze nel paese, seguite da interventi umanitari e negoziazioni con gli attori coinvolti con l’intervento dello stesso Asean come terza parte. Una piccola delegazione del Myanmar presenzierà ai diversi tavoli di dialogo, mentre è stata interdetta la partecipazione del leader del Tatmadaw Min Aung Hlaing.

Venerdì è stata anche confermata “in linea di principio” l’ammissione di Timor Leste come undicesimo membro dell’Associazione. Per il momento il paese assisterà agli incontri in qualità di osservatore, mentre è stata già definita la “tabella di marcia” per l’ingresso nel gruppo. Bloomberg sottolinea che non è previsto un meeting tra i rappresentanti Asean e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, mentre giovedì 10 novembre la controparte ucraina Dmytro Kuleba ha firmato un Trattato di amicizia e cooperazione.

G20, gli Usa confermano l’incontro Xi-Biden

Giovedì 10 novembre un alto funzionario statunitense ha confermato che il presidente Joe Biden incontrerà l’omologo Xi Jinping lunedì 14 a Bali, prima dell’inizio del summit annuale dei G20. Secondo quanto annunciato dal portavoce il primo meeting in presenza dall’inizio dell’amministrazione Biden non ha la pretesa di ottenere risultati significativi con la Cina. Ciononostante, ha sottolineato, “uno degli obiettivi principali è quello di approfondire la comprensione delle reciproche priorità e intenzioni e, ove possibile, con l’obiettivo di ridurre le incomprensioni e le percezioni errate”. Interrogato dalla stampa mentre usciva dalla Casa bianca, il presidente Usa ha affermato: “Penso che le mie conversazioni siano sempre costruttive”.

Negli ultimi due anni le tensioni tra le due maggiori economie mondiali si sono acuite: Pechino si è allontanata dalla collaborazione per il clima, mentre da Washington sono partite diverse strategie che guardano direttamente ai colossi tech cinesi. La ripresa dei viaggi internazionali di Xi Jinping, iniziata con il summit della Shanghai cooperation organization, potrebbe suggerire una ripresa delle consultazioni di alto livello.

Gli esperti rimangono scettici. Come evidenzia Evan Medeiros del Carnegie Endowment for international peace e membro del Consiglio di sicurezza durante l’amministrazione Obama: “[Un incontro] non risolve davvero i problemi. A volte è solo un modo per far uscire un po’ di vapore dalla valvola”.

Cina, il nuovo Politburo si esprime sulla politica zero Covid

“Ridurre al minimo l’impatto della pandemia sullo sviluppo economico e sociale”: questo sarebbe uno dei messaggi chiave espressi durante il primo incontro del nuovo Poliburo del Partito comunista cinese. La riunione dei sette uomini più potenti del paese si è tenuta giovedì 10 novembre e tra i temi trattati non poteva mancare la strategia anti Covid. Nel readout si parla di “ripristinare la normale produzione e l’ordine di vita il più presto possibile” attraverso un pacchetto di 20 misure “per ottimizzare ulteriormente il lavoro di prevenzione e controllo”.

Dietro questi annunci ci sarebbero soprattutto i dati economici che, a fine novembre, sembravano evidenziare il rallentamento della crescita cinese. Rimane invariata, per ora, la posizione della autorità sanitarie cinesi: sabato 5 novembre la Commissione sanitaria nazionale ha ribadito l’importanza della strategia zero Covid nel proteggere le vite dei cittadini.

Nel frattempo, non si fermano le voci su una possibile riapertura della Cina. I nuovi allentamenti alla quarantena per gli arrivi internazionali sembrano invece confermati: secondo quanto riporta il South China Morning post, Pechino ha annunciato venerdì 11 novembre che la quarantena in hotel per gli arrivi dall’estero è ora ridotta da sette a cinque giorni. Ciononostante, sono altrettanti i nuovi lockdown imposti nel paese, l’ultimo dei quali a Canton, dove alcuni parlano di crisi imminente come accaduto in primavera a Shanghai.

Apple impone un limite all’utilizzo di Airdrop in Cina

Fatta la consuetudine, trovato l’inganno. Anzi, no. A partire dal 9 novembre in Cina Airdrop, la app di condivisione file tra sistemi iOS e macOS, si potrà utilizzare solo per 10 minuti al giorno. Il nuovo aggiornamento – limitato agli iPhone prodotti e acquistati nella Repubblica popolare – interessa l’opzione di condivisione a tutti i dispositivi, compresi quelli assenti dalla lista dei contatti. Questa modalità, sottolineano gli esperti, stava riscuotendo un certo successo tra gli utenti che cercavano di arginare la censura online intorno ai contenuti critici del governo.

Giappone, Kishida licenzia il ministro della Giustizia

Venerdì 11 novembre un portavoce del governo giapponese ha confermato l’uscita di Yasuhiro Hanashi dal suo incarico di ministro della Giustizia. Due giorni prima l’uomo, membro del Liberal democratic party (Ldp) come il premier Fumio Kishida, aveva fatto alcune osservazioni controverse sulla sua posizione. Hanashi aveva affermato che il suo era un “posto di basso profilo che fa notizia al tg della sera solo quando deve apporre un sigillo sui documenti per le esecuzioni capitali”. Il ministro aveva ritrattato il giorno successivo, ma ciò non è bastato a frenare l’ondata di polemiche, che vedevano in questa affermazione una presa alla leggera della pena di morte (lancora legale in Giappone).

La gaffe di Hanashi e il ritiro della sua nomina a ministro si aggiungono a una serie di licenziamenti e scandali che stanno travolgendo la leadership di Tokyo. Tutto sarebbe iniziato con l’omicidio di Shinzo Abe a luglio, quando dalle indagini sono iniziati a emergere nuovi dettagli sul legame tra alcuni nomi importandi dello Ldp e la Chiesa dell’unificazione. A questa crisi di popolarità si aggiunge l’inflazione, che ad agosto ha toccato livelli record.

L’expo di Shanghai chiude con accordi da 73,5 miliardi di dollari

Si è conclusa nella giornata di giovedì 10 novembre la quinta edizione della China International Import Expo (Ciie). Secondo quanto annunciato dai media cinesi, le aziende della Repubblica popolare hanno siglato accordi per un valore di circa 73, 5 miliardi di dollari nei confronti delle aziende estere, registrando una crescita del 3,9% rispetto all’anno precedente. All’evento hanno partecipato i rappresentanti di 145 paesi, regioni e organizzazioni internazionali, per un totale di 2800 espositori. Presenti anche 50 aziende italiane, come si legge su Agenzia Nova, contro le 200 imprese statunitensi registrate alla fiera.

A cura di Sabrina Moles 

La settimana della cucina italiana in Corea

A novembre in Corea si mangia italiano. Anche quest’anno non poteva mancare la celebrazione in Corea del Sud della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. Creata nel 2016, come seguito diretto di Expo 2015 Milano, dedicato proprio alla sicurezza alimentare e ai temi dell’alimentazione sana e di qualità – e organizzata ogni anno nel mese di novembre per promuovere e valorizzare la cultura culinaria italiana, quest’anno la Settimana della Cucina è ispirata al tema “Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la tutela del pianeta”. La Settimana della Cucina Italiana in Corea del Sud ha visto tutti gli attori del c.d. “Sistema Italia”, Ambasciata d’Italia, Istituto Italiano di Cultura, Italian Trade Agency, ENIT e Camera di Commercio Italiana in Corea, impegnati ad organizzare numerosi eventi per promuovere la cucina, la cultura culinaria italiana, gli ingredienti e i prodotti della nostra Penisola in un Paese che condivide con l’Italia un forte legame con il cibo e la tradizione. Qui il programma.