In Cina e Asia – Hong Kong: Proteste filocinesi fuori dal Parlamento

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

– Hong Kong: Proteste filocinesi fuori dal Parlamento
– Servizio civile: 10mila cinesi si contendono lo stesso posto
– Cina: Test per l’HIV nei distributori automatici universitari
– Petizione per liberare l’orso polare rinchiuso nel mall di Guangzhou
– «La denuclearizzazione della penisola coreana è una chimera»
Hong Kong: Proteste filocinesi fuori dal Parlamento

Questa mattina, oltre 10mila manifestanti filocinesi hanno marciato fuori dal Parlamento di Hong Kong per protestare contro l’inclusione nell’organo legislativo di due dei sei nuovi giovani deputati favorevoli ad una maggiore autonomia autonomia dell’ex colonia britannica, su cui incombe la lunga mano di Pechino. «No all’indipendenza di Hong Kong», «Via i legislatori indipendentisti», «Hong Kong appartiene alla Cina», sono alcuni degli slogan spuntati fuori dal Consiglio Legislativo. La controversi nasce dalla sfida lanciata da Yau Wai-ching e Sixtus Baggio Leung il 12 ottobre scorso, quando al momento di prestare giuramento per ufficializzare il proprio ingresso nel Legco avevano alterato la consueta formula in modo da rifiutare il riconoscimento di Hong Kong come Cina. Stamattina i due hanno fatto irruzione mentre si teneva una sessione parlamentare dalla quale erano stati esclusi in attesa che una revisione giudiziale stabilisca se abbiano o meno il diritto di prestare nuovamente giuramento.

Servizio civile: 10mila cinesi si contendono lo stesso posto 

Degli 1,3 milioni di cinesi in lizza per un impiego stabile nel servizio civile quasi 10mila hanno presentato domanda per accaparrarsi un unico posto nella segreteria della China Democratic League, uno degli otto partiti di minoranza cui è permesso formulare decisioni politiche e strategiche, a condizione che essi supportano partito unico. La figura – gettonata sopratutto per via delle modeste qualifiche richieste- che sarà introdotta nell’organico il prossimo anno, avrà il compito di accogliere i funzionari in visita e preparare conferenze e altre attività ufficiali. Nonostante la campagna anticorruzione lanciata da Xi Jinping, il lavoro statale è in genere ancora sinonimo di posto fisso e un salario discreto; nessuna domanda è stata tuttavia ricevuta per circa 250 dei 27mila posti vacanti pubblicizzati quest’anno, molti dei quali di basso livello e in regioni meno sviluppate

Cina: Test per l’HIV nei distributori automatici universitari

Oltre a bibite e snack, i distributori automatici della Southwest Petroleum University hanno cominciato ad offrire anche test per l’HIV del costo di 5 dollari. Succede nel Sichuan, che insieme a Yunnan e Guangxi rappresenta una delle regioni cinesi più colpite dalla diffusione del virus. Il progetto pilota arriva in risposta all’impennata di infezioni tra i giovani tra i 15 e i 24 anni, in salita del 35 per cento nel periodo 2011-2015. Secondo gli esperti, l’origine del problema è da rintracciare nella scarsa educazione sessuale dei ragazzi cinesi.

Petizione per liberare l’orso polare rinchiuso nel mall di Guangzhou

Liberate Pizza. Centinaia di migliaia di persone in giro per il mondo hanno segnato una petizione per rimettere in libertà l’orso polare di tre anni relegato in uno shopping mall dell’afosa città di Guangzhou, nel sud della Cina, dove l’animale condivide la propria triste sorte con altre specie selvatiche tra cui sei lupi e otto volpi artiche. In Cina non esiste una legge capace sul trattamento degli animali in cattività e l’esposizione di bestie rare è diventato uno strumento di marketing piuttosto azzeccato, considerato che da gennaio un milione di persone ha preso d’assalto il centro commerciale per vedere Pizza. Secondo la no-profit China Cetacean Alliance, la passione dei cinesi per i parchi tematici con animali risale al 2011, quando hanno aperto circa una dozzina di nuovi acquari. Il numero è poi triplicato raggiungendo quest’anno quota 60.

«La denuclearizzazione della penisola coreana è una chimera»

Pyongyang non tornerà al tavolo delle trattative nel breve periodo. Ma in futuro potrebbe essere disposto ad «avviare colloqui esplorativi con gli Usa». E’ quanto emerso da un recente incontro informale tenutosi in Malaysia tra ex funzionari americani e diplomatici nordcoreani. Il meeting – che ufficialmente non ha coinvolto il governo statunitense- è servito a testare le intenzione di Kim Jong-un a circa un mese dal quinto test nucleare. Tuttavia, l’obiettivo lungamente perseguito da Washington di indurre Pyongyang alla «denuclearizzazione è probabilmente una causa persa», ha dichiarato martedì James Clapper, direttore dell’intelligence americana.Le velleità atomiche della Corea del Nord saranno in cima all’agenda del vice Segretario di Stato americano Blinken in procinto di raggiungere la Cina sabato prossimo. Intanto lunedì il vice ministro degli Esteri cinese è volato nel Regno eremita per un meeting della commissione congiunta di frontiera, diventando il funzionario di più alto rango a mettere piede in Corea del Nord dallo scorso febbraio, segno della ripresa dei contatti tra le due parti.