In Cina e Asia – Hong Kong: chiude il museo su Tiananmen

In by Simone

I titoli della rassegna di oggi:

– Hong Kong, chiude il museo su Tiananmen
– Più di 200 funzionari arrestati per lo scandalo dei vaccini
– Il giornalista Rui Chenggang a processo
– «È matrimonio solo se tra uomo e donna» dice tribunale cinese
– Babymetal: tre giovani «idol» giapponesi conquistano l’AmericaHong Kong, chiude il museo su Tiananmen

«Siamo obiettivi politici»: così gli organizzatori del primo museo sulla repressione delle proteste di piazza Tiananmen del 1989 a Hong Kong, che sarebbe molto vicino alla chiusura. Il museo attrae dal 2014, anno dell’apertura, almeno 20mila visitatori all’anno, la metà dei quali dalla Cina continentale. Pechino avrebbe quindi tutto l’interesse a vedere il luogo chiuso.

Da anni è in corso una battaglia legale tra l’alleanza a sostegno dei movimenti patriottici democratici in Cina, l’associazione che gestisce il museo e gli altri affittuari della struttura che ospita il «June 4 Memorial Hall». Questi ultimi accusano il museo di illegalità, dato che la struttura ospitante dovrebbe essere dedicata solo ad attività commerciali. L’alleanza, che ogni anno organizza una veglia di memoria dei fatti dell’89, non si può permettere una lunga battaglia legale.

La notizia arriva in un momento in cui nella città semi-autonoma si fa sempre più forte la pressione di Pechino, soprattutto in seguito alla «deportazione» in Cina continentale di cinque dipendenti di una libreria che pubblicava libri critici sulla leadership politica cinese.

Più di 200 funzionari arrestati per lo scandalo dei vaccini

Secondo quanto rivelato dall’agenzia di stato Xinhua, 202 funzionari sono stati arrestati in relazione allo scandalo dei vaccini «taroccati». In totale sarebbero 357 i funzionari punti per la vicenda. Gli imputati avrebbero favorito l’errata distribuzione e conservazione di vaccini in oltre 50 ospedali cinesi. Il traffico, riportano i media cinesi, sarebbe iniziato nel 2011 per un giro d’affari da più di 80 milioni di dollari.

Al vertice di questo traffico c’erano due donne, arrestate nell’aprile 2015. Al momento, secondo il governo cinese, non ci sarebbero state reazioni anormali alle inoculazioni, ma il caso ha comunque suscitato rabbia e timori. Le autorità cinesi hanno perciò chiesto ai produttori dei vaccini di aiutarle a rintracciare le dosi taroccate e ha anche invitato la popolazione a continuare a vaccinarsi.

Il giornalista Rui Chenggang a processo

Il giornalista tv, arrestato con l’accusa di aver preso tangenti due anni fa e di cui da quel momento si erano perse le tracce, sarà presto messo a processo. A confermarlo i media cinesi che citano il nome del celebre anchorman dopo due anni di silenzio. Rui, fluente in inglese, aveva iniziato a lavorare per il canale internazionale della tv pubblica cinese, Cctv, nel 2000.

La sua fama era aumentata nel 2007 dopo aver lanciato una campagna di successo contro l’apertura di un caffé della catena Starbucks all’interno della Città proibita a Pechino. Prima del suo arresto nel 2014 si era fatto notare per il suo stile «aggressivo e arrogante» che, nonostante le vedute nazionaliste del giornalista, avrebbe potuto causare problemi anche alle autorità cinesi. Dal 2014 i suoi profili sui social network – su Weibo, il twitter cinese, Rui aveva 11 milioni di followers – sono stati «silenziati», tanto che sul web era circolata la notizia della sua morte.

«È matrimonio solo se tra uomo e donna» dice tribunale cinese

Il tribunale distrettuale di Furong, nella città di Changsha, Cina centromeridionale, ha rifiutato l’istanza di una coppia di due uomini che avevano denunciato le autorità locali che si erano rifiutate di registrare il loro matrimonio. Secondo la legge cinese – si legge nella sentenza, la prima in materia nella storia cinese – il matrimonio è definito tra «una donna e un uomo che siano nelle condizioni legali di sposarsi». La registrazione del matrimonio tra Su Wenlin e Hu Mingliang, i due attori della causa, «non rispetta le leggi sul matrimonio» della Repubblica popolare.

La bocciatura dell’unione arriva peraltro a un giorno di distanza da un’altro evento che ha fatto discutere: la riunione di una commissione arbitrale su un caso di discriminazione lavorativa ai danni di un cittadino cinese transgender. I legislatori cinesi avrebbero inoltre già pronta una bozza di legge contro la discriminazione lavorativa che fa riferimento all’identità sessuale, ma non avrebbero il sostegno necessario per farla approvare.
Per gli attivisti per i diritti Lgbt è però una mezza vittoria: la causa infatti ha dimostrato che è possibile condurre battaglie per i propri diritti anche con gli strumenti che il diritto cinese mette loro a disposizione.

Babymetal: tre giovani «idol» giapponesi conquistano l’America

Il successo delle Babymetal, tre giovani «idol» giapponesi che cantano e ballano su basi metal, è ormai di portata globale. Le ragazze sono infatti entrate al numero 39 della Billboard 200, la classifica USA degli album più venduti, con il loro ultimo lavoro: Metal Resistance.

Per la musica giapponese è una notizia: non succedeva dai tempi della celebre Sukiyaki song di Kyu Sakamoto che conquistò le classifiche americane negli anni ’60. A favorire il successo delle Babymetal anche una loro recente performance nel popolare talk-show The Late Show with Stephen Colbert.