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In Cina e Asia – Corea del Sud: focus sull’IA al Vertice per la democrazia

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Corea del Sud: focus sull’IA al Vertice per la democrazia
  • Hong Kong: 12 persone condannate per assalto al parlamento
  • IA, la Cina “non è in grado di eguagliare gli Usa”
  • La Cina utilizza sempre più robot industriali
  • Corea del Nord, la KCNA si riferisce alla figlia di Kim Jong Un con lo stesso termine utilizzato per i leader
  • Giappone, i sindacati ottengono il maggiore aumento dei salari dal 1991
Corea del Sud: focus sull’IA al Vertice per la democrazia

“Le notizie false e la disinformazione basate sull’intelligenza artificiale e sulla tecnologia digitale non solo violano la libertà individuale e i diritti umani, ma minacciano anche i sistemi democratici”. Lo ha dichiarato lunedì 18 marzo il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol intervenendo all’apertura del Vertice per la democrazia. Secondo Yoon i paesi hanno il dovere di condividere esperienze e conoscenza in modo che l’intelligenza artificiale e la tecnologia possano essere utilizzate per promuovere la democrazia. Il Vertice per la democrazia (18-20 marzo) è un incontro che riunisce alcune delle principali democrazie mondiali, escludendo – non senza polemiche – altri paesi che si definiscono tali quali Turchia e Thailandia. Tra i protagonisti figura il segretario di Stato Usa Antony Blinken, atterrato domenica a Seul per partecipare ai lavori. Previsto in agenda anche un incontro con il ministro degli Esteri sudcoreano Cho tae-yul dedicato, tra le altre cose, al tema della cooperazione per la deterrenza contro la Corea del Nord, che negli ultimi mesi ha ripreso con i test missilistici lungo il 38° parallelo.

Dopo la Corea del Sud il segretario Usa si recherà nelle Filippine per dimostrare “l’incrollabile impegno nei confronti dell’alleato filippino” da parte di Washington, secondo quanto annunciato dal portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Negli ultimi mesi Pechino ha accusato gli Usa di aver sfruttato l’arcipelago come “pedina” nel quadro delle recenti frizioni registrate nel mar Cinese meridionale tra forze armate cinesi e navi filippine.

Hong Kong: 12 persone condannate per assalto al parlamento

Un tribunale di Hong Kong ha condannato 12 persone a pene detentive fino a sette anni per l’assalto alla sede del Consiglio legislativo nel 2019, uno degli episodi più violenti delle proteste pro-democrazia innescata da una proposta di legge che se approvata avrebbe permesso l’estradizione dei sospetti in Cina. Le pene detentive effettive saranno leggermente più brevi – tra 54 e 82 mesi – considerati alcuni fattori, compresa l’ammissione di colpevolezza. Tra i condannati figura l’attore Gregory Wong, 45 anni, che si era dichiarato non colpevole, oltre agli attivisti politici Ventus Lau e Owen Chow, che si erano invece dichiarati colpevoli.

IA, la Cina “non è in grado di eguagliare gli Usa”

Pechino non è ancora in grado di competere allo stesso livello degli Stati Uniti nel campo dell’intelligenza artificiale (IA). Questo il contenuto di una presentazione fatta al premier Li Qiang durante una visita all’Accademia di Intelligenza Artificiale di Pechino (BAAI) raccontato in un servizio della televisione nazionale. L’istituto di ricerca ha evidenziato alcuni dei colli di bottiglia che rendono lo sviluppo delle IA in Cina difficoltoso e ancora largamente dipendente dagli sviluppatori esteri.

La famiglia di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) utilizzati per allenare le IA in Cina, per esempio, è il sistema Llama di Meta Platforms, rilasciato gratuitamente dalla società madre di Facebook. Anche il difficile accesso ai chip di ultima generazione, esacerbato dalle sanzioni Usa, contribuisce ai lenti avanzamenti nel settore, sia privato che statale. A produrre la presentazione pare sia stato l’unicorno Beijing Zhipu Huazhang Technology Co (Zhipu AI), che solo da ottobre 2023 ha accumulato quasi 350 milioni di dollari in finanziamenti.

La Cina utilizza sempre più robot industriali

La Cina sostituisce forza lavoro umana con quella dei robot al ritmo più elevato al mondo. Lo ha rivelato uno studio del think tank americano Information Technology and Innovation Foundation (ITIF), che ha svolto una ricerca nelle principali aziende cinesi e raccolto il parere di vari esperti del settore. Come riportato dal South China Morning Post, la decisione di utilizzare i robot al posto degli operai è spesso frutto di ragionamenti economici: investire in una macchina costa meno che pagare mensilmente uno stipendio agli operai necessari a svolgere il suo stesso lavoro. Secondo l’ITIF, però, le aziende cinesi impiegano 12 volte e mezzo i robot che dovrebbero utilizzare tenendo conto del costo della manodopera interna. Nel 2017, lo stesso dato era solo di 1,6 volte superiore al previsto.

Il governo cinese ha fatto dello sviluppo della robotica e dell’automazione una priorità, dispensando diversi sussidi alle start-up del settore. Il risultato è che la Repubblica popolare rappresenta già da otto anni il principale mercato per i robot industriali, utilizzati per esempio nel settore della sanità, delle costruzioni o dell’automotive. Nonostante questo, le aziende cinesi della robotica sono ancora un po’ indietro riguardo l’innovazione e la potenza dei software: molte copiano tuttora robot giapponesi o americani e hanno bisogno di tecnologie straniere, sostiene lo studio.

La Corea del Nord lancia tre missili, la figlia di Kim in odore di successione

Il 16 marzo l’agenzia di stampa statale nordcoreana KCNA si è riferita per la prima volta a Kim Ju Ae, la figlia di Kim Jong Un, con il termine “grande persona di guida“, o “di riferimento”, un’espressione utilizzata solamente per i principali leader del paese. Secondo diversi esperti contattati dall’Agence France-Presse, si tratta di un nuovo indizio sul fatto che sia lei l’erede designata a succedere al leader supremo della Corea del Nord.

Tecnicamente, la KCNA ha parlato di “grandi persone di guida”, utilizzando dunque l’espressione al plurale per riferirsi sia a Kim che a sua figlia durante una loro visita a un’azienda agricola: la formula si trova sia nella versione in lingua coreana che in quella inglese. Kim Ju Ae è stata presentata per la prima volta dai media statali nordcoreani nel 2022, e da allora ha spesso accompagnato suo padre in una serie di visite ufficiali. Un tempo si credeva che sarebbe stato il primogenito di Kim (nato forse nel 2010) a succedergli, ma negli ultimi anni la grande esposizione mediatica di Ju Ae ha fatto intendere che potrebbe essere lei l’erede. Oggi le autorità sudcoreane mettono in dubbio anche l’esistenza stessa di un altro figlio di Kim.

Intanto nella mattina del 18 marzo la Corea del Nord ha lanciato tre missili balistici, che secondo all’agenzia nipponica Kyodo, hanno volato per 350 km a un’altitudine massima di 50 km e sono caduti in mare vicino alla costa orientale della penisola coreana.

Giappone, i sindacati ottengono il maggiore aumento dei salari dal 1991

Il 16 marzo la RENGO, cioè la maggiore confederazione dei sindacati giapponesi, ha annunciato che nel 2024 i lavoratori parte dell’associazione riceveranno un aumento medio dei salari pari al 5,28%. Come riportato dal Nikkei Asia, si tratta del maggiore innalzamento degli stipendi dei giapponesi fin dal 1991. In Giappone è prassi che i sindacati e i dirigenti delle aziende del paese si incontrino a primavera per dei colloqui (detti Shunto) atti a stabilire quali saranno i salari in vista dell’inizio dell’anno fiscale, che inizia ad aprile.

Molte delle principali società giapponesi (come Toyota e Panasonic) hanno pienamente accettato le richieste della RENGO, che ha ottenuto aumenti dell’1,48% superiori rispetto al 2023. Comunque, ad oggi devono ancora terminare le trattative tra i sindacati e le piccole e medie imprese, e va sottolineato che solo il 16% dei lavoratori giapponesi fa parte di un sindacato. Ora ci si chiede quanto il risultato ottenuto dalla RENGO influenzerà il meeting della Banca del Giappone (BOJ) in programma il 18 e 19 marzo: secondo fonti del Nikkei, per la prima volta dal 2016 la BOJ potrebbe porre fine ai tassi di interesse negativi.

A cura di Sabrina Moles e Francesco Mattogno; ha collaborato Alessandra Colarizi