In Cina e Asia – Corea del Nord, fallito il lancio del satellite spia

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:
  • Corea del Nord, fallito il lancio del satellite spia
  • Cina e India, espulsioni incrociate di giornalisti
  • Nuove sanzioni americane contro gli spacciatori di fentanyl
  • Malesia, arrestato equipaggio cinese per furto di relitti
  • Yunnan, proteste della minoranza musulmana per la demolizione di una moschea
  • Per sfidare gli Usa sulla tecnologia la Cina deve puntare sulla formazione
  • Sentenza storica in Giappone: il divieto dei matrimoni omosessuali è incostituzionale
Corea del Nord, fallito il lancio del satellite spia
La Corea del Nord ha lanciato il satellite spia che aveva preannunciato nei giorni scorsi. A causa di problemi al motore, il lancio è però fallito, col satellite che è andato fuori controllo ed è precipitato in mare. A causa della sua traiettoria irregolare, a Seul sono risuonate le sirene con un messaggio di allerta recapitato sui cellulari dei cittadini in cui si invitava a cercare riparo nei rifugi antiaerei. Dopo qualche ora il governo ha ammesso che si è trattato di un falso allarme e che le sirene sono suonate per errore. La vicenda sta causando polemiche a Seul, dopo che già qualche mese fa c’era stato un incidente aereo durante un’esercitazione dell’esercito sudcoreano e l’esercito si era già dovuto scusare per non essere riuscito ad abbattere dei droni di Pyongyang.
Cina e India, espulsioni incrociate di giornalisti
I rapporti tra Cina e India non accennano a migliorare. Dalle schermaglie lungo il confine conteso, al protezionismo di Nuova Delhi contro le aziende tecnologiche cinesi. Nemmeno il settore giornalistico passa indenne. Secondo fonti del Wall Street Journal, questo mese il governo indiano avrebbe negato il rinnovo del visto agli ultimi due giornalisti affiliati ai media statali cinesi rimasti ancora nel subcontinente. Con l’espulsione de facto dei reporter di Xinhua e CCTV, la Cina rimane sguarnita di corrispondenti in India per la prima volta dagli anni ’80. Contestualmente, secondo altre fonti, almeno due dei quattro inviati indiani per la Cina non hanno ottenuto il visto per tornare nel Paese, mentre a un terzo è stato riferito questo mese che il suo accreditamento era stato revocato anche se poteva rimanere. Negli ultimi anni, il settore dei media è stato in più occasioni strumentalizzato da Pechino e Stati Uniti come arma di ritorsione reciproca durante le fasi di maggiore tensione diplomatica.
Nuove sanzioni americane contro gli spacciatori di fentanyl
Martedì gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro 17 persone ed entità con sede in Cina e Messico accusate di consentire la produzione di pillole contraffatte e fentanyl, l’ oppioide sintetico cento volte più potente della morfina e cinquanta volte più dell’eroina. Il Dipartimento del Tesoro americano ha dichiarato di aver imposto sanzioni, tra le altre, a sette entità e sei persone con sede in Cina. Washington ha cercato più volte di coinvolgere Pechino per arginare il flusso illecito dei “precursori” del fentanyl prodotti in Cina. Ma anche la comune guerra alla droga ha subito una forte battuta di arresto dopo la sospensione unilaterale cinese delle piattaforme di dialogo in risposta alla visita di Nancy Pelosi a Taiwan.
Malesia: arrestato equipaggio cinese per furto di relitti
L’ambasciata cinese in Malesia sta intrattenendo “fitte comunicazioni” con il governo di Kuala Lumpur in merito al sequestro di un’imbarcazione cinese, il cui equipaggio è accusato di aver saccheggiato relitti risalenti alla Seconda guerra mondiale. Nella giornata di ieri Pechino ha chiesto alla controparte di “gestire il caso nel rispetto della legge, garantire con serietà la sicurezza e i legittimi diritti dei cittadini cinesi e di riferire sull’avanzamento delle indagini in modo tempestivo”. Secondo una nota dell’Agenzia di polizia marittima della Malesia, l’imbarcazione sequestrata – la Chuan Hong 68, una nave da carico registrata a Fuzhou – aveva a bordo 32 membri dell’equipaggio, tutti arrestati domenica. La nave aveva gettato l’ancora al largo della costa orientale dello Stato malese di Johor, e stava effettuando operazioni – secondo Kuala Lumpur – “non autorizzate”. Nella stiva dell’imbarcazione sono stati rinvenuti proiettili di cannone navale e resti che apparterrebbero a due navi da guerra britanniche della Seconda guerra mondiale, la Prince of Whales e la Repulse, affondate da bombardieri giapponesi al largo della Malesia nel 1941.
Yunnan, proteste della minoranza musulmana per la demolizione di una moschea
Scontri tra manifestanti Hui di religione musulmana e polizia cinese si sono verificati sabato nella città di Nagu, nello Yunnan, scaturiti della parziale demolizione di alcune strutture di una moschea. Come riporta il Guardian, nel 2020 un tribunale aveva stabilito che il tetto, la cupola e i minareti – che erano stati ampliati negli ultimi anni –  non erano a norma e dovevano essere rimossi. Sabato, all’inizio dei lavori di demolizione, sono scoppiati i disordini, e centinaia di persone si sono riunite davanti alla moschea nel tentativo di bloccare l’opera. Diversi gli arresti dei manifestanti negli scorsi giorni. Per CNN si tratta dell’ennesimo espediente impiegato dal governo cinese per promuovere la “sinizzazione” della provincia, prendendo di mira un centro culturale islamico in una delle zone etnicamente più eterogenee del Paese.
Per sfidare gli USA sulla tecnologia la Cina deve puntare sulla formazione
L’istruzione è al centro dei piani del governo cinese per raggiungere l’autosufficienza tecnologica. Secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua, il segretario generale Xi Jinping lo ha sottolineato durante una sessione di studio del Politburo, il secondo organo decisionale del Partito comunista cinese, lunedì. L’autosufficienza tecnologica resta un obiettivo cardine dell’agenda di Pechino. Dopo il richiamo al lavoro delle imprese statali cinesi (SOEs) affinché diventino aziende tecnologiche leader in grado di competere con gli Stati uniti, Xi si mostra lungimirante e punta sulla valorizzazione dei talenti scientifici e tecnologici. Ma per farlo occorre che il governo cinese migliori il sistema educativo nazionale e torni ad attrarre anche studenti internazionali.
Elon Musk incontra Qin Gang: la Cina è pronta per fare affari “mutualmente vantaggiosi”
Elon Musk è atterrato a Pechino martedì per una serie di incontri ad alto livello. Si è subito svolto un colloquio con il ministro degli Esteri cinese Qin Gang per parlare delle opportunità di espansione di Tesla. Musk ha detto che intende continuare a mantenere i legami con il Paese, mentre Qin ha assicurato che Pechino è impegnata a creare un’atmosfera commerciale accogliente per le aziende straniere. “La Cina continuerà a promuovere incessantemente un alto livello di apertura verso il mondo esterno e si impegna a creare un ambiente commerciale migliore, orientato al mercato, allo stato di diritto e internazionalizzato per le imprese di tutti i Paesi, compresa Tesla”, ha dichiarato Qin. Il ministro ha parlato anche il promuovere una cooperazione mutualmente vantaggiosa, e ha detto che il decoupling con gli Usa va scoraggiato in quanto Cina e Stati Uniti sarebbero economie “gemelle”.
Sentenza storica in Giappone: il divieto dei matrimoni omosessuali è incostituzionale
Un tribunale di Nagoya, in Giappone, ha stabilito che il divieto di matrimonio omosessuale è incostituzionale. Non è la prima volta che una corte si esprime sul tema, ma resta nelle mani della politica il compito di mettere mano alle leggi in materia. A novembre un tribunale di Tokyo aveva sostenuto che il divieto sanciva una violazione dei diritti umani, ma che rimaneva comunque accettabile da un punto di vista costituzionale. “Questa sentenza ci ha salvato sia dal dolore della sentenza dell’anno scorso, che diceva che non c’era nulla di sbagliato nel divieto, sia dal dolore di ciò che il governo continua a dire”, ha detto l’avvocata Yoko Mizutani fuori dal tribunale. Si tratta di un piccolo passo per l’unico Paese del G7 che ancora non prevede tutele legali per le minoranze sessuali. La questione è oggetto di dibattito pubblico, ma la posizione del governo conservatore di Fumio Kishida resta poco proattiva sul tema.
A cura di Agnese Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi