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In Cina e Asia – Cina-Usa, agli economic talks “segnali positivi” per riprendere la cooperazione

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina-Usa, agli economic talks “segnali positivi” per riprendere la cooperazione
  • Scambio Cina-Norvegia, al centro la questione palestinese
  • In Cina crollano i titoli di stato mentre gli investitori stranieri virano in India
  • I Paesi Bassi accusano pubblicamente la Cina di spionaggio
  • Chip war, in arrivo microchip a 5nm “made in China”
Cina-Usa, agli economic talks “segnali positivi” per riprendere la cooperazione

Dai colloqui Cina-Usa “segnali positivi per il mondo in difficoltà”. Questo il commento del quotidiano statale Global Times sulla nuova serie di incontri a tema economico che si sono tenuti lunedì e martedì a Pechino tra funzionari cinesi e statunitensi. Il Ministero delle Finanze cinese ha definito i colloqui “approfonditi, sinceri, pragmatici e costruttivi” e ha aggiunto che le due sponde dell’oceano Pacifico si stanno impegnando a recuperare la cooperazione bilaterale indebolitasi negli ultimi anni. Come riporta il New York Times, un funzionario del Tesoro statunitense ha detto che tra gli argomenti più caldi sul tavolo figurano l’uso di pratiche economiche scorrette da parte della Cina, la sovrapproduzione industriale che inonda i mercati di prodotti a basso costo, il problema del debito estero dei Paesi a basso reddito e il tema del cambiamento climatico.

Scambio Cina-Norvegia, al centro la questione palestinese

Il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide è stato in visita a Pechino, dove martedì 6 febbraio ha incontrato l’omologo cinese Wang Yi. I due, riportano i media cinesi, si sono scambiati “opinioni approfondite” sulla situazione in Medio oriente. Dal colloquio è emersa la promessa a collaborare con l’Autorità palestinese e “l’aumento sostanziale dell’assistenza umanitaria” , nonché la critica congiunta ai governi che hanno sospeso i contribuiti all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA). L’incontro, che avviene nell’anno del 70° anniversario delle relazioni diplomatiche, ha coperto anche temi quali la transizione energetica e le criticità della relazione Cina-Russia nel contesto della guerra in Ucraina.

I Paesi Bassi accusano pubblicamente la Cina di spionaggio

L’ambasciata cinese ad Amsterdam ha definito “infondate e dannose” le informazioni contenute nell’ultimo rapporto delle agenzie d’intelligence olandesi, secondo cui la rete militare nazionale sarebbe stata violata da presunte spie cinesi. L’annuncio, giunto martedì 7 febbraio, è il primo reso pubblico dal governo olandese, che ha definito l’incidente “non isolato”, quanto piuttosto attribuibile a una tendenza più ampia di spionaggio politico cinese contro i Paesi Bassi e i suoi alleati”. A inizio settimana erano state le Filippine a svelare di aver sventato un attacco di hacker cinesi. E pochi giorni prima il governo degli Stati Uniti aveva lanciato un’operazione per combattere i pirati informatici di Volt Typhoon, gruppo con base in Cina apparentemente intenzionato a compromettere le infrastrutture critiche americane nell’Asia Pacifico.

Mercati azionari, crollano i titoli in Cina mentre gli investitori virano in India

Il miracolo cinese sembra un ricordo ormai lontano. Gli investitori internazionali stanno ritirando miliardi di dollari dall’economia cinese per dirottarli verso mercati apparentemente più promettenti. Molti di questi flussi stanno finendo in India, con Goldman Sachs e Morgan Stanley in prima linea. Secondo la banca d’affari con base a New York, New Delhi sarà il terzo mercato azionario al mondo entro il 2030. La diffidenza degli investitori internazionali verso l’economia cinese arriva in un momento complicato per Pechino, in cui è dovuta intervenire la Central Huijin Investment, acquistando un pacchetto di titoli di stato per contribuire a stabilizzare il mercato. Il crollo dei titoli cinesi, infatti, è dato da una diffusa sfiducia degli investitori stranieri, che guardano con preoccupazione al rallentamento dell’economia cinese. Stando a Bloomberg, il presidente Xi Jinping riceverà a breve un briefing dalle autorità di regolamentazione sullo stato di salute dei mercati finanziari nazionali.

Chip war, in arrivo microchip a 5nm “made in China”

La Repubblica popolare avrà presto i suoi microchip a 5 nanometri nonostante i tentativi statunitensi di ostacolare lo sviluppo delle aziende cinesi. Secondo quanto riportato dal Financial Times, basandosi su annunci ufficiali e testimonianze, i principali produttori di microchip cinesi prevedono di portare sul mercato i primi chip da 5nm completamente prodotti in Cina già dalla fine dell’anno in corso. Anche Huawei è tra i progettisti in corsa per la conquista del mercato dei semiconduttori e quest’anno è tornata al primo posto per vendita di smartphone per la prima volta da quando era stata inserita nella “lista nera” di Washington nel 2019.

A cura di Agnese Ranaldi e Sabrina Moles; ha collaborato Alessandra Colarizi