lavoro

In Cina e Asia – Cina: cala l’occupazione urbana per la prima volta in 60 anni

In Notizie Brevi by Sabrina Moles

I titoli di oggi:

  • Cina: cala l’occupazione urbana per la prima volta in 60 anni
  • Ucraina, la risposta russa al position paper della Cina
  • Cina, Bao Fan “sta collaborando con la giustizia”
  • Pcc, il Comitato centrale invita al rafforzamento dell'”educazione giuridica nella Nuova era”
  • Hong Kong rimuove l’obbligo delle mascherine
  • Covid, i governi locali iniziano a svendere l’esclusiva su funzioni funebri e patrimonio culturale
  • Cina, migliorano i diritti delle donne nelle campagne
  • Cina, boom di progetti energetici a carbone

Nel 2022, l’occupazione urbana in Cina è diminuita per la prima volta in sessant’anni. Ad annunciarlo è l’ufficio nazionale di statistica, che stamattina ha rilasciato i dati aggiornati dello scorso anno: il numero dei posti di lavoro nelle aree urbane è sceso di 8,4 milioni a 459,31 milioni, il primo calo dal 1962. Contestualmente le autorità hanno evidenziato anche un raro assottigliamento della spesa pro capite, nonché una netta decelerazione della crescita del reddito in più di tre decenni. Effetto della Zero Covid, quindi in buona parte passeggero, dicono gli esperti. Ma rimane l’incognita delle riforme strutturali, invocate recentemente dagli esperti del Fondo monetario internazionale. 

Stando alle statistiche ufficiali, le aree rurali hanno ottenuto risultati migliori rispetto alle zone urbane: nelle campagne il reddito disponibile delle famiglie è aumentato del 4,2% in termini reali, rispetto all’1,9% dei residenti urbani.

Ucraina, la risposta russa al position paper della Cina

“Abbiamo prestato molta attenzione al piano dei nostri amici cinesi, ma per ora non vediamo nessuna delle condizioni necessarie per la pace.” Con queste parole il portavoce degli Esteri russo Dmitrij Peskov ha riassunto la risposta di Mosca al position paper sulla guerra in Ucraina reso pubblico da Pechino lo scorso 24 febbraio. Il funzionario ha anche espresso le perplessità di un “processo lungo e complesso” nei dettagli, pur ribadendo la sua posizione di partner privilegiato della Cina. Niente accordo di pace in senso stretto (comunque non previsto nel documento in 12 punti) in vista, ma nemmeno un cessate il fuoco per sedersi al tavolo dei negoziati: “L’operazione militare speciale è in corso”, ha concluso Peskov, “e ci stiamo muovendo verso il raggiungimento degli obiettivi che sono stati fissati.”

Cina, Bao Fan “sta collaborando con la giustizia”

A dieci giorni dalla scomparsa, arriva la conferma che il banchiere del tech cinese Bao Fan starebbe collaborando con le autorità a “un’indagine”. É quanto spiega un comunicato pubblicato dalla sua impresa, la China Reinassance Holdings . Che rassicura: “Gli affari e le operazioni del gruppo stanno continuando normalmente”. Le sparizioni improvvise di personaggi importanti nel panorama politico ed economico cinese non sono rare, e nel caso di Bao Fan si tratterebbe di portare avanti un’indagine sull’ex presidente della compagnia, Cong Lin, imprigionato lo scorso anno. Prima dell’annuncio le azioni di China Reinassance Holdings erano crollate drasticamente perché il consiglio di amministrazione aveva ammesso di aver perso i contatti con il proprio Ceo. Non è sfuggito agli osservatori che la scomparsa di Bao, noto venture capitalist di unicorni cinesi come Didi e Meituan, avvenga dopo due anni di stretta intorno alle big tech e nel quadro di una nuova ondata di arresti per corruzione.

Pcc, il Comitato centrale invita al rafforzamento dell'”educazione giuridica nella Nuova era”

Il Comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc) ha pubblicato un testo dedicato al “rafforzamento dell’istruzione giuridica e della ricerca teorica giuridica nella Nuova era”. L’invito è quello di perseguire una teoria della giustizia che si appoggi al corpus teorico del Pensiero di Xi Jinping per la Nuova era che comprende, tra le altre cose, una ricerca opposta e contraria al sistema giudiziario occidentale. Nel documento si chiede apertamente di “opporsi e resistere con determinazione al costituzionalismo occidentale”, nonché alla separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Anche l’indipendenza della magistratura viene contrapposta al perseguimento dell’ideologia politica, che verrà introdotta nel percorso di studi indirizzato a una carriera in legge. Particolare importanza viene attribuita a un approfondimento del diritto internazionale. 

Hong Kong rimuove l’obbligo delle mascherine

Hong Kong ha deciso di rimuovere l’obbligo dell’uso delle mascherine, misura adottata quasi tre anni allo scopo di combattere la pandemia del Covid-19. L’iniziativa, comunicata dal governatore John Lee in un breve briefing coi media, prevede che la copertura di bocca e naso non sarà più necessaria all’aperto, al chiuso o sui mezzi pubblici.

Covid, i governi locali iniziano a svendere l’esclusiva su funzioni funebri e patrimonio culturale

La strategia Zero Covid non ha solo inferto un duro colpo alle casse di Pechino. A pagare le conseguenze degli onerosi test di massa sono state soprattutto le amministrazioni locali, come riassume un articolo pubblicato dal Guardian lunedì 27 febbraio. Tanto che ora i governi locali stanno mettendo in vendita i diritti operativi sulle più varie attività e risorse locali per rimpinguare le finanze. Tra queste anche la città di Leshan, che prevede di vendere i diritti operativi del suo famoso Buddha gigante a un prezzo d’asta di 1,7 miliardi di yuan. Ma c’è anche chi cede i diritti per le funzioni funebri dell’impresa locale, come la regione autonoma di Guizhou. A Lanzhou, capitale del Gansu, l’amministrazione ha dovuto chiedere un prestito a una banca locale per saldare gli stipendi dei lavoratori del trasporto pubblico. Non si tratta di una situazione nuova, evidenzia il Guardian: le chiusure dovute al Covid hanno solo contribuito ad aumentare il già grave deficit finanziario della maggior parte degli enti locali.

Cina, Pechino spinge per i diritti delle donne nelle campagne

La prima dichiarazione politica del Governo centrale in Cina guarda sempre alle zone rurali. Ma questa volta torna su una questione un tempo trascurata dalla leadership cinese, quella delle condizioni delle donne nelle campagne. Come evidenzia un lungo approfondimento del South China Morning Post dedicato a questo tema, il problema è entrato nel discorso politico solo nel 2016. Nel documento si invita apertamente a “proteggere i diritti legali e gli interessi delle donne”, una problematica che negli ultimi anni è entrata con forza anche nel dibattito pubblico dopo alcuni scandali relativi ai matrimoni forzati e alla violenza domestica nelle zone rurali. Ma non solo: tra le altre fragilità rientrano la perdita dello hukou del villaggio natale qualora la donna si sposi altrove, con conseguente interruzione di ogni diritto all’assegnazione di terreni per il proprio sostentamento in caso di necessità.

Cina, boom di progetti energetici a carbone

Nel 2022 Pechino ha approvato dei nuovi progetti per la costruzione di centrali elettriche a carbone per un totale di 50 Gigawatt . Si tratta del maggiore investimento in questo settore degli ultimi otto anni.  Da allora le politiche per allontanare le emissioni delle centrali a carbone dalle città avevano permesso un graduale taglio delle nuove concessioni. Le cifre diffuse Research on Energy and Clean Air e dal Global Energy Monitor sono nettamente inferiori alle previsioni sui progetti per l’energia rinnovabile, ma segnalano un trend preoccupante che fa emergere tutte le preoccupazioni della Cina in fatto di sicurezza energetica.

A cura di Sabrina Moles, ha collaborato Alessandra Colarizi