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In Cina e Asia – Ambasciatore cinese a Bruxelles: le relazioni Cina-UE sono ancora “molto buone”

In Notizie Brevi by Michelle Cabula

  • Ambasciatore cinese a Bruxelles: le relazioni Cina-UE sono ancora “molto buone”
  • Pechino mira ad attirare talenti e investitori stranieri nel settore dell’innovazione
  • La Cina crea un’app unificata per i servizi di mobilità e riabilita Didi Global
  • Tornano i supereroi Marvel e DC in Cina
  • I censori della rete dichiarano guerra alle “emozioni cupe”
  • Triplicato l’export cinese verso la Corea del Nord
  • La strategia “zero Covid” è costata al Guangdong 21,9 miliardi di dollari
  • Marcos a Davos: “nel Mar cinese meridionale è a rischio il commercio mondiale”

 

Ambasciatore cinese a Bruxelles: le relazioni Cina-UE sono ancora “molto buone”

Le basi delle relazioni tra Cina e Unione Europea sono ancora “molto buone”, ha dichiarato l’ambasciatore Fu Cong, che da dicembre ricopre l’incarico di inviato della Repubblica Popolare Cinese a Bruxelles. Citando colloqui privati con politici e funzionari, Fu ha assicurato che “non ci sarà alcun disaccoppiamento tra Cina e UE”, aggiungendo che l’Unione comprende e rispetta pienamente la posizione della Cina su questioni come la crisi in ucraina. All’inizio della settimana Fu ha inoltre riferito all’emittente statale cinese CGTN di sostenere l’abolizione simultanea delle sanzioni reciproche per rilanciare il patto di investimento Cina-UE, attualmente in stallo.

Al World Economic Forum di Davos, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha riconosciuto che l’UE dipende per il 98% da Pechino per l ‘approvvigionamento di minerali chiave nella transizione verso l’energia pulita. L’invito è dunque quello di rivedere i rapporti commerciali con la Cina, riorientando l’approccio “verso il de-risking, piuttosto che verso il decoupling”, in contrasto con la posizione statunitense.

Pechino mira ad attirare talenti e investitori stranieri nel settore dell’innovazione

La Cina sta adottando una serie di misure volte ad attrarre talenti e incoraggiare gli investitori stranieri a creare centri di innovazione nel Paese. In una dichiarazione congiunta pubblicata mercoledì dal Consiglio di Stato, il Ministero del Commercio e il Ministero della Scienza e della Tecnologia hanno affermato che “i centri di ricerca e sviluppo (R&S) a partecipazione straniera sono componenti importanti del sistema di innovazione scientifica e tecnologica della Cina”. Il documento sottolinea inoltre l’obiettivo di promuovere la collaborazione tecnica tra imprese, università e istituti di ricerca anche a livello nazionale.

Come ribadito in occasione del 20° Congresso del Partito, Pechino punta ad accelerare l’innovazione in tutti i settori con l’obiettivo di trasformare il Paese in una potenza tecnologica globale autosufficiente e indipendente dagli Stati Uniti. Lo dimostra l’incremento della spesa annuale per la ricerca e lo sviluppo, che è quasi triplicata nell’ultimo decennio, raggiungendo i 2.800 miliardi di yuan (414 miliardi di dollari) nel 2021.

Tornano i supereroi Marvel e DC in Cina

Le autorità cinesi hanno autorizzato la proiezione di due film della Marvel dopo anni di restrizioni severe sulle nuove uscite delle serie hollywoodiane sui supereroi. Gli Studios hanno annunciato sul proprio profilo Weibo che “Black Panther: Wakanda per sempre” e “Ant-Man and the Wasp: Quantumania” saranno disponibili nelle sale cinesi il mese prossimo. Anche “Shazam! Fury of the Gods”, prodotto dai DC Studios della Warner Bros. Discovery Inc., ha ottenuto l’autorizzazione per l’uscita in Cina, secondo quanto riportato mercoledì da China Film News, una pubblicazione legata all’ente regolatore dell’industria cinematografica cinese.

Il disgelo con Hollywood è iniziato il mese scorso, con l’approvazione di Pechino di “Avatar: La via dell’acqua“, lo stesso giorno del suo debutto mondiale. Secondo Maoyan Entertainment, una società cinese di rilevamento dati, l’incasso dell’ultimo film della Disney al botteghino cinese ha superato i 1,5 miliardi di yuan (equivalenti a 221,4 milioni di dollari). Tuttavia, il Global Times, tabloid del PCC, ha espresso alcuni dubbi circa l’interesse che il pubblico cinese potrà nutrire per quelle che vengono definite “noiose storie di eroismo individuale in stile hollywoodiano”, citando i dati raccolti da una votazione online lanciata su Weibo.

La Cina crea un’app unificata per i servizi di mobilità e riabilita Didi Global

Pechino ha creato un’applicazione chiamata “Strong Nation Transport” che riunisce in un’unica piattaforma online decine di servizi di mobilità, dal ride-hailing al trasporto merci, integrando circa il 90% del totale del mercato dei trasporti. Il Beijing Daily, media statale cinese, ha riferito che la piattaforma promossa dallo stato sarà lanciata a breve e offrirà ai dipendenti del governo e delle imprese statali servizi convenienti nel rispetto della privacy personale e della sicurezza dei dati. Tuttavia, non è stato chiarito se si tratterà di un servizio esclusivo o se sarà in concorrenza con le piattaforme esistenti.

Lunedì le autorità di regolamentazione hanno revocato il divieto di 18 mesi di registrazione di nuovi utenti imposto a Didi Global, che fino al 2021 ha dominato il settore. “La nostra azienda ha collaborato seriamente con la revisione della sicurezza informatica del Paese, ha affrontato seriamente i problemi di sicurezza riscontrati nella revisione e ha effettuato correzioni complete per più di un anno”, si legge su un comunicato dell’azienda.

I censori della rete dichiarano guerra alle “emozioni cupe”

La Cyberspace Administration of China (CAC) ha avviato una nuova campagna di “rettifica approfondita delle false informazioni” in rete. L’iniziativa  – annunciata sul suo sito dell’agenzia martedì – coincide con le vacanze per il Capodanno lunare e ha lo scopo di “prevenire la diffusione di cupe emozioni“. Le autorità procederanno quindi a ” indagare e affrontare falsità sull’andamento dell’epidemia e le ultime politiche di prevenzione, false ricette segrete antivirus ed esperienze dei pazienti per evitare che il pubblico venga fuorviato e provochi il panico sociale”. La vulgata ufficiale vuole che in molte aree del paese sia stato raggiunto il picco dei contagi, ma le notizie che provengono dalle zone rurali rischiano di confutare quanto dichiarato dalle autorità sanitarie. Sixth Tone ha pubblicato un toccante reportage da Zitong, città del Sichuan.

Triplicato l’export cinese verso la Corea del Nord

Ben 894 milioni di dollari. Nel 2022, l’export dalla Cina verso la Corea del Nord è triplicato. Secondo le autorità doganali cinesi, a trainare il flusso commerciale – aumentato su base annua del 247,5% – sono stati prevalentemente le esportazioni cinesi di olio di soia, pneumatici in gomma, zucchero semolato, tabacco e medicinali. Sebbene ad agosto Pyongyang abbia annunciato di aver sconfitto il Covid-19, a dicembre il Regno eremita ha acquistato dalla Cina 2,27 milioni di mascherine, 12.000 termometri e 40.000 paia di guanti in lattice medicali.

La strategia “zero Covid” è costata al Guangdong 21,9 miliardi di dollari

Dal 2020, il Guangdong, la regione popolosa e con la più grande economia della Cina, ha speso 146,8 miliardi di yuan (21,9 miliardi di dollari) per l’attuazione della politica “zero Covid”. Secondo i rapporti pubblicati dal dipartimento provinciale delle finanze, durante il primo anno di pandemia le autorità della provincia meridionale hanno stanziato 30,3 miliardi di yuan per le misure di contenimento. La cifra è salita a 45,4 miliardi di yuan nel 2021 e a 71,1 miliardi di yuan nel 2022. L’incremento della spesa e dei costi riflette la crescente difficoltà nel contenimento delle varianti Covid più infettive, accanto all’intensificazione degli sforzi, in particolare nella realizzazione di campagne di test di massa.

Marcos a Davos: “nel Mar cinese meridionale è a rischio il commercio mondiale”

Le schermaglie nel Mar cinese meridionale rischiano di compromettere il commercio internazionale. Lo ha dichiarato al summit di Davos il presidente filippino, Ferdinand Marcos, mostrando preoccupazione per le attività di Pechino nel tratto di mare conteso: “Il numero di incidenti è in aumento . . .bloccano zone o talvolta intercettano una nave filippina, sia della guardia costiera che dei civili. Dobbiamo rispondere in qualche modo a questi incidenti”. Ma l’opzione militare è fuori discussione: “quando di prendono in considerazione le capacità militari, la situazione è asimmetrica”.

Il leader filippino, impegnato in un delicato equilibrismo tra Cina e Stati Uniti, ha affermato di aver sollevato la questione durante il suo recente incontro con Xi Jinping a Pechino. La risposta della Cina “molto incoraggiante”, ha aggiunto Marcos. L’obiettivo ora è raggiungere un accordo che consenta ai pescatori filippini di tornare nelle zone di pesca tradizionali pattugliate dalla Cina.

A cura di Michelle Cabula; ha collaborato Alessandra Colarizi