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In Cina e Asia – Cina e Usa si incontreranno per parlare di non proliferazione nucleare

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina e Stati Uniti si incontreranno per parlare di non proliferazione nucleare
  • Il Canada accusa la marina cinese di nuova intercettazione pericolosa
  • Hong Kong prima città asiatica a ospitare i Gay Games
  • Hong Kong: 23enne condannata a due mesi per contenuti online sediziosi
  • Lo yuan supera l’euro come seconda valuta più utilizzata nei finanziamenti 
  • Funzionari thailandesi in colloquio con Hamas per il rilascio degli ostaggi
  • Il Xinjiang prepara area di libero scambio
  • Bangladesh: 250 fabbriche chiuse, i lavoratori del tessile chiedono di triplicare il salario
  • Myanmar, l’esercito perde il controllo di una città chiave al confine con la Cina

La prossima settimana i rappresentanti di Cina e Stati Uniti si incontreranno a Washington per dei colloqui sulla non proliferazione nucleare, i primi tra le parti dal 2019. Come riportato dal South China Morning Post, la delegazione cinese sarà guidata dal capo del Dipartimento sul controllo degli armamenti del ministero degli Esteri cinese, Sun Xiaobo, e dal portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin. A rappresentare gli Stati Uniti sarà invece Mallory Stewart, assistente del segretario di Stato per il controllo, la verifica e la conformità degli armamenti. L’incontro fa parte di una serie di meeting concordati la scorsa settimana durante la visita a Washington del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi. Secondo alcuni analisti contattati dal SCMP, gli Stati Uniti vorrebbero che la Cina limitasse l’espansione del proprio arsenale nucleare. Un rapporto rilasciato dal Pentagono il 19 ottobre afferma che Pechino ha ampliato di 100 testate il proprio arsenale atomico solo nell’ultimo anno. Ad oggi, comunque, la Repubblica popolare dispone di molte meno testate nucleari di Stati Uniti e Russia. Intanto, Cina e Stati Uniti hanno organizzato un altro incontro per discutere di questioni marittime questo venerdì, a Pechino.

Il Canada accusa la marina cinese di nuova intercettazione pericolosa

Un caccia imbarcato J-11 della marina militare cinese ha effettuato un passaggio ravvicinato ad un elicottero antisommergibile della marina militare del Canada impegnato in un pattugliamento nel Mar Cinese Meridionale, sganciando contromisure flare (bengala) di fronte al velivolo canadese. L’ennesimo caso di manovre pericolose imputate alle forze aeree cinesi dagli Stati Uniti e dai loro alleati nell’Indo-Pacifico si è verificato domenica 29 ottobre, intorno alle isole Paracelso, secondo quanto riferito alla Cnn dal maggiore Rob Millen, pilota dell’elicottero e ufficiale a bordo della fregata canadese Hmcs Ottawa, in missione nella regione. L’elicottero canadese coinvolto nell’incidente, un Sikorsky Ch-148 Cyclone in dotazione alla fregata, è progettato per il pattugliamento marittimo e la lotta antisommergibile, e domenica era impegnato nella ricerca di un sottomarino, probabilmente cinese, avvistato alcune ore prima nelle acque del Mar Cinese Meridionale.

Hong Kong: 23enne condannata a due mesi per contenuti online sediziosi

Venerdì un tribunale di Hong Kong ha condannato una studentessa a due mesi di reclusione con l’accusa di sedizione per aver postato online contenuti indipendentisti mentre studiava in Giappone. Si tratta della prima condanna ai sensi della legge di epoca coloniale per attività online condotte all’estero. I post incriminati sono in tutto 13 e i primi risalgono al settembre 2018. Avevamo raccontato la storia di Mika Yuen qui.

Hong Kong prima città asiatica a ospitare i Gay Games

Prendono il via oggi a Hong Kong i Gay Games, l’evento sportivo e culturale che riunisce gli atleti della comunità LGBTQ+ internazionale. L’undicesima edizione – la prima che si tiene in Asia – vedrà la partecipazione di oltre 2300 atleti provenienti da 45 paesi: si tratta del “più alto numero di partecipanti asiatici nei 41 anni di storia dei Gay Games”, secondo quanto dichiarato ieri in conferenza stampa dal co-presidente della Federazione Alan Lang. Grande assente Taiwan, che si è detta preoccupata delle conseguenze che la legge sulla sicurezza nazionale imposta nel 2020 potrebbe avere sui propri atleti (che parteciperanno, invece, a Guadalajara, in Messico, città co-ospitante dei Giochi).

Secondo la Federazione, per Hong Kong si tratta di un passo importante che rimarca le vittorie legali ottenute quest’anno: a febbraio l’attivista transgender Henry Tse ha vinto la battaglia per il riconoscimento del cambio di genere sul documento d’identità; lo scorso settembre, inoltre, la Corte Suprema ha fissato un termine di due anni per creare un quadro giuridico al fine di riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso. Ma non sono mancate le critiche. Sette deputati hongkongonesi hanno presentato una lettera al Consiglio legislativo chiedendo di vietare l’evento e opponendosi a quella che hanno definito una “ideologia occidentale” che mira a “sovvertire la sicurezza nazionale”. Altre personalità, tra cui l’ex direttore della Commissione per le Pari Opportunità Josiah Chok Kin-ming, hanno esortato le autorità a indagare sull’origine dei finanziamenti. Al lato opposto, cinque attivisti per i diritti umani hanno mostrato il loro dissenso nei confronti della veste “istituzionale” dell’evento, accusando gli organizzatori di essersi “allineati con figure filo-autoritarie responsabili delle persecuzioni”.

Funzionari thailandesi in colloquio con Hamas per il rilascio degli ostaggi

Il governo thailandese ha fatto sapere di aver tenuto colloqui con Hamas in Iran nel tentativo di ottenere il rilascio dei 22 thailandesi in ostaggio. L’incontro si è tenuto il 26 ottobre e ha avuto una durata di circa 2 ore. Secondo quanto dichiarato da Areepen Uttarasin, alla guida della delegazione di funzionari, i portavoce di Hamas non hanno dato indicazioni sulla data del rilascio ma hanno detto che le persone in ostaggio saranno rilasciate “al momento giusto”. La comunità thailandese, in gran parte impiegata nel settore agricolo israeliano, è stata la più colpita dagli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre, con 32 persone uccise e 19 feriti. Secondo il governo di Bangkok potrebbero esserci altri 54 cittadini in ostaggio.

Bangladesh: 250 fabbriche chiuse, i lavoratori del tessile chiedono di triplicare il salario

“Più di 250 fabbriche di abbigliamento sono state chiuse, circa 50 sono state saccheggiate e vandalizzate, di cui quattro o cinque sono state date alle fiamme”. Secondo il capo della polizia di Gazipur, Sarwar Alam, è questo il bilancio delle violente proteste che dallo scorso weekend interessano il settore tessile del Bangladesh. I lavoratori chiedono che il loro salario minimo mensile – che parte da 8.300 taka – sia triplicato. Il tessile è un’industria chiave per il Bangladesh, il secondo maggiore esportatore di abbigliamento nel mondo, dietro la Cina. Le sue 3.500 fabbriche, che riforniscono marchi occidentali come Gap, H&M e Levi Strauss, rappresentano l’85% dei 55 miliardi di dollari di esportazioni annuali del paese dell’Asia meridionale.

Il Xinjiang vuole diventare un’area di libero scambio

Il Consiglio di Stato cinese ha annunciato l’istituzione di un progetto pilota per rendere la regione autonoma dello Xinjiang un’area di libero scambio. Come riportato dal South China Morning Post, in questa prima fase il piano prevede che solo tre città della regione diventeranno dei centri per il libero commercio: la capitale Urumqi, Kashgar e Khorgos. Ognuna si aprirà a settori specifici (per esempio, a Kashgar si concentreranno le attività “ad alta intensità di manodopera” come la lavorazione dei prodotti agricoli o la fabbricazione di indumenti). Tra gli obiettivi del progetto c’è anche quello di aumentare il numero dei centri per la raccolta e il calcolo dei dati informatici presenti nella regione. Se il piano andrà a buon fine, tra cinque anni tutto lo Xinjiang potrebbe diventare una zona di libero scambio. Pechino sta cercando di riqualificare la regione, colpita recentemente dalle sanzioni occidentali legate alle accuse di lavoro forzato e detenzione di massa degli uiguri. Negli ultimi anni in Xinjiang – che confina con otto Stati, tra cui la Russia – si è registrato un aumento sia del livello di esportazioni che di importazioni, in particolare con i paesi dell’Asia centrale.

Myanmar, l’esercito perde il controllo di una città chiave al confine con la Cina

L’esercito del Myanmar, che governa il paese dal colpo di stato del febbraio 2021, ha perso il controllo di Chinshwehaw, una città nello Stato Shan che confina con la provincia cinese dello Yunnan. Lo ha annunciato Zaw Min Tun, viceministro dell’Informazione della giunta militare. Il 26 ottobre gli eserciti di tre gruppi etnici – il Ta’ang National Liberation Army (TNLA), l’Arakan Army (AA) e il Myanmar National Democratic Alliance Army (MNDAA) – hanno dato il via a un’offensiva nel nord dello Stato Shan, chiamata “Operazione 1027”. In una settimana l’attacco ha portato l’Alleanza delle Confraternite (così si definiscono i tre gruppi etnici) alla conquista di 92 avamposti militari e quattro città, ha detto un loro portavoce all’Irrawaddy. Come riportato da AFP, Chinshwehaw è una città chiave per il commercio con la Cina: da aprile a settembre di quest’anno, secondo i dati del ministero del Commercio birmano, da lì è passato più di un quarto del commercio transfrontaliero con la Repubblica popolare. La Cina ha chiesto un “cessate il fuoco immediato”, e martedì scorso il ministro della Pubblica Sicurezza cinese, Wang Xiaohong, ha incontrato il leader della giunta militare Min Aung Hlaing per parlare dell’andamento degli scontri. Secondo le Nazioni Unite ci sarebbero già circa 25mila sfollati.

Lo yuan supera l’euro come seconda valuta più utilizzata nei finanziamenti 

Lo yuan è diventato la seconda valuta più utilizzata nel mercato globale dei finanziamenti commerciale, dopo il dollaro. Secondo i dati diffusi dal sistema Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication), la valuta cinese ha superato l‘euro per la prima volta dal 2017, anno da quando i dati sono disponibili. Le transazioni transfrontaliere in euro sono diminuite dal 32.64% al 31.74%, con un calo di quasi lo 0.9%. A settembre del 2023 i pagamenti Swift denominati in yuan hanno registrato un aumento del 3,71% rispetto al mese precedente.

A cura di Vittoria Mazzieri e Francesco Mattogno e Alessandra Colarizi