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Covid e turismo in Cina: tra scetticismo sulle riaperture e una maggior attenzione alla natura

In Cina, Dialoghi: Confucio e China Files by Vittoria Mazzieri

All’indomani del rilassamento dei controlli previsti dalla Zero Covid i portali di viaggi hanno registrato un boom di prenotazioni. La ripresa del settore turistico si traduce in un interesse per il locale e per l’immersione nella natura, come dimostrano gli sviluppi del social media Xiaohongshu. Ma si registra anche uno scetticismo generale. “Dialoghi: Confucio e China Files” è una rubrica curata in collaborazione tra China Files e Istituto Confucio di Milano.

Nelle ultime settimane la Cina ha allentato le misure di contenimento previste dalla strategia nazionale. Le nuove direttive non prevedono più test di massa per la popolazione, e quindi escludono gli asintomatici dal conteggio nei bollettini quotidiani proprio per l’impossibilità di tracciarli. Ai pazienti positivi è permesso trascorrere la quarantena a casa ed è stato ridotto l’uso del sistema di codici sanitari e dei test per accedere ai luoghi pubblici e ai mezzi di trasporto. Una situazione che può figurarsi come una occasione di rilancio per il settore turistico, che negli ultimi due anni ha sofferto le conseguenze della crisi pandemica.

La festa di primavera del mese prossimo, il chunjie 春节, potrebbe registrare un movimento turistico senza precedenti dall’inizio della crisi pandemica. Dopo che il 5 dicembre scorso la provincia meridionale dello Hainan ha espresso la volontà di allentare le restrizioni sui visitatori, il sito web Go.com ha registrato un aumento del 115% delle ricerche di voli aerei per raggiungere le spiagge da sogno del capoluogo della provincia Sanya. Nelle ore successive alla conferenza stampa con cui il 7 dicembre la Commissione sanitaria nazionale ha annunciato l’allentamento delle misure, i dati di Meituan (leader nel settore del food delivery ma da qualche anno attiva anche tra i siti di viaggi) hanno riportato un aumento delle prenotazioni di alloggi del 606%. Più 797%, invece, per le ricerche per “capodanno”.

Settore turistico e Covid

Gli effetti della strategia nazionale Zero Covid sul settore turistico si sono registrati anche di recente. Durante la golden week in occasione dell’anniversario della Repubblica popolare cinese dello scorso ottobre, i dati del ministero della Cultura e del Turismo hanno riportato un totale di 422 milioni di viaggi effettuati: numeri che sembrano promettenti ma che hanno invece dimostrato un calo di circa un quinto rispetto all’anno scorso e di quasi il 40% rispetto al 2019. Quest’anno solo 9,7 milioni di cinesi si sono spostati con il treno, rispetto ai 15 milioni in tempi pre-pandemici. Le autorità delle municipalità più importanti e di varie province hanno esortato i cittadini a “trascorrere le vacanze sul posto”.

Eppure, i media nazionali hanno ripetutamente descritto il settore turistico come capace di “rapidi riprese”. La scorsa estate il China Daily ha affermato che il mercato dei viaggi ha beneficiato di politiche favorevoli e mirate a promuovere i consumi, riportando come già tra fine giugno e inizio luglio la piattaforma leader tra le OTA (Online Travel Agency), Ctrip, avesse registrato una crescita delle prenotazioni di oltre nove volte rispetto alle settimane precedenti.

Un settore ancora in fermento. Lo dimostra Xiaohongshu

A dimostrare come malgrado l’irrigidirsi delle misure di contenimento per far fronte alla variante Omicron il settore turistico abbia manifestato una certa “resilienza”, a luglio scorso Xiaohongshu 小红书 ha annunciato il lancio di un nuovo servizio proprio dedicato ai viaggi. Descritta nei servizi di distribuzione di app come una “piattaforma di life-style per giovani”, Xiaohongshu è molto spesso associata a Instagram, vista la diffusa tendenza di definire i social della Repubblica popolare con un parallelo con le app occidentali.

Ma la possibilità di acquisto in app la rendono più una specie di “Instagram, Etsy e Amazon, tutto in uno”, si legge in un articolo di Business Insider. L’app, che prende il nome dal celebre “Libretto rosso” di Mao, unisce le caratteristiche di un social media e di una piattaforma di e-commerce e conta oltre 200 milioni di utenti attivi mensili (dati di novembre 2021). Eppure, pare proprio che sia la impossibilità per la società di affidarsi alle sole vendite online a motivare un crescente interesse per il settore turistico. Come riportato da un articolo del sito di notizie economiche Finance Sina, il contributo dello shopping in app negli ultimi anni non ha superato il 20%. Le entrate pubblicitarie, invece, ammontano all’80%.

Già negli scorsi anni si era registrata una crescita esplosiva dei contenuti legati ai viaggi. Nel 2022 l’argomento “hotel” o “ostello” nelle “note” (la funzionalità di scrittura dell’app) è aumentato di oltre il 500% rispetto al 2021. A inizio anno la società ha avviato accordi di cooperazione con alcune città, fino all’annuncio di voler lanciare il primo campeggio con marchio Xiaohongshu nella contea di Anji, nella provincia dello Zhejiang.

Puzhen Xiangli e la corsa al camping

Quello del campeggio è un vero e proprio trend per i giovanissimi. Impossibilitati a viaggiare all’estero per le misure antipandemiche, milioni di cinesi stanno esprimendo un crescente attenzione per la natura e le realtà locali. Dal 2014 al 2021, secondo i dati della società di consulenza iResearch, il valore del mercato del campeggio nella Repubblica popolare è cresciuto da 7,71 miliardi a 29,9 miliardi di yuan. Su Xiaohongshu ad oggi ci sono oltre 4 milioni di note che parlano di camping.

La società è stata la prima tra le piattaforme che offrono servizi turistici a lanciare un portale appositamente regolato su questo tipo di turismo naturalistico. L’11 luglio scorso è stata fondata Puzhen Xiangli (璞真鄉里, che potrebbe essere tradotto come “campagna naturale e tutta da scoprire”), una nuova società di viaggi di cui Xiaohongshu è l’unica azionista, con un capitale registrato di quattro milioni di yuan. Il sito offre servizi di consulenza, gestione alberghiera e ristorazione, oltre a dare la possibilità di prenotare biglietti e, ovviamente, servizi di campeggio. Dopo qualche mese, non è ancora chiaro se i tentativi di Xiaohongshu nei servizi turistici si tradurranno in un successo duraturo. Quello che è certo è che Xiaohongshu può fare affidamento su un sistema di gestione algoritmica dei contenuti (in sostanza: vedi ciò che ti interessa) e una comunità online attiva e giovane.

Ma lo scorso agosto una tragedia ha colpito uno dei luoghi di vacanza più virali dalla piattaforma: una inondazione ha infatti interessato la località di Longcaogou, nel Sichuan, causando 7 morti e 8 feriti. Sul portale il sito era diventato meta delle celebrità per l’acqua cristallina e le foreste rigogliose. Il paradiso in terra, tuttavia, si è rivelato ospitare un canale di scarico per l’acqua piovana che in certi periodi dell’anno esonda in maniera incontrollata.

Uno scetticismo generale

La situazione pandemica, inoltre, è lontana dall’essere sotto controllo, e all’allentamento delle misure è seguito un vero e proprio boom di casi. Lunedì 19 dicembre le autorità nazionali hanno annunciato due nuovi decessi per Covid, i primi dal 4 dicembre. Il sentimento dei turisti cinesi è ben rappresentato dalla storia riportata di recente dal South China Morning Post: appena aver saputo del rilassamento dei controlli, Yu Yuan, residente a Shanghai, si è affrettato a prenotare un biglietto per trascorrere il capodanno cinese all’Universal Beijing Resort, una imponente struttura nella capitale che a ottobre era stata chiusa proprio per i focolai di contagi. Si tratterebbe del primo viaggio per il 28 enne Yu Yuan dopo più di un anno, ma ha raccontato di non sentirsi affatto sicuro. In generale, infatti, i cittadini cinesi sono preoccupati di mettersi in viaggio visto lo stato attuale della curva epidemica. Che voglia andare in campeggio o intraprendere una gira urbana, ad oggi il turista della Repubblica popolare è ancora scettico su una possibile marcia indietro della leadership in tema di lockdown e qr code.