Il post Tian’anmen della Cina è guidato da Jiang Zemin. L’autore della teoria delle tre rappresentatività ha un grande interesse per la tecnologia ed è convinto che il Dragone debba accelerare la ricerca e lo sviluppo su una serie di settori fondamentali anche oggi, dalla fisica quantistica alla nanotecnologia. Tornando all’ingegneria dei sistemi di Qian Xuesen, Jiang guida la Cina attraverso l’innovazione della Rete. E non nel modo in cui si illudeva l’Occidente.
Nella prima puntata di Tech Files abbiamo raccontato la vicenda di Trofim Denisovič Lysenko, l’agronomo sovietico finito in Cina per aiutare il processo di modernizzazione delle campagne. Nella seconda puntata abbiamo parlato di Qian Xuesen, padre del programma missilistico e del primo esperimento atomico della Repubblica Popolare Cinese, nonché punto di riferimento del Dragone tecnologico di Xi Jinping. Nella terza puntata è stata la volta di Song Jian e dei suoi modelli matematici che hanno di fatto dato vita alla politica del figlio unico. Nella quarta puntata si è parlato del programma 863 e della prima decentralizzazione della ricerca scientifica e liberalizzazione del settore tecnologico.
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La prossima puntata di Tech Files sarà pubblicata tra due settimane.
La scaletta degli episodi:
1 – Genetica sovietica
2 – Il deus ex machina, Qian Xuesen
3 – Missili e figli unici, Song Jian
4 – Programma 863, lo State high-tech program di Wang Daheng
5 – Jiang Zemin scrive su Science, il progetto 909
6 – Preparativi di Big Data, il Golden Shield Project
7 – Xi Jinping ha detto AI
8 – La scienza e la pandemia, Chen Wei
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Programma a cura di Simone Pieranni
Grafiche di Sabrina Moles
Montaggio e animazione a cura di Serena Console
Fondatore di China Files, dopo una decade passata in Cina ora lavora a Il Manifesto. Ha pubblicato “Il nuovo sogno cinese” (manifestolibri, 2013), “Cina globale” (manifestolibri 2017) e Red Mirror: Il nostro futuro si scrive in Cina (Laterza, 2020). Con Giada Messetti è co-autore di Risciò, un podcast sulla Cina contemporanea. Vive a Roma.