“S. Em.za il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Inviato del Papa Francesco, è stato ricevuto, presso il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese, da S.E. il Sig. Li Hui, Rappresentante Speciale per gli Affari Euroasiatici. Il colloquio, svoltosi in un clima aperto e cordiale, è stato dedicato alla guerra in Ucraina e alle sue drammatiche conseguenze, sottolineando la necessità di unire gli sforzi per favorire il dialogo e trovare percorsi che portino alla pace. È stato inoltre affrontato il problema della sicurezza alimentare, con l’auspicio che si possa presto garantire l’esportazione dei cereali, soprattutto a favore dei Paesi più a rischio.” Il comunicato della Santa Sede riassume così l’incontro di ieri tra Li Hui e il cardinale Zuppi, arrivato in Cina per portare avanti la missione di pace affidatagli da Bergoglio. Cosa aspettarsi? Ne abbiamo parlato con Francesco Sisci, esperto di rapporti tra Cina e Vaticano.
Cina – Vaticano: Nuova tensione per la nomina del vescovo di Shanghai
L’insediamento del vescovo a Shanghai rischia di creare un nuovo strappo tra Cina e Santa Sede, che ha appreso solo dai media l’avvenuto insediamento del prelato. La nomina, precisa il Vaticano, è avvenuta “unilateralmente”, non avendo ottenuto l’approvazione papale.
La diplomazia sino-vaticana all’ombra del Congresso
La diplomazia sino-vaticana al lavoro nei giorni del Congresso. Casualità o una scelta dall’alto valore simbolico? un’intervista di Maria Novella Rossi a Gianni Valente, direttore agenzia vaticana Fides
Il triangolo complicato tra Washington, Pechino e il Vaticano
Seppur dietro le quinte, i riverberi della politica americana hanno sempre avuto ripercussioni sulle turbolente relazioni tra Pechino e Santa Sede. Così, quando lo scorso 18 settembre il segretario di stato americano Mike Pompeo si è scagliato contro il recente riavvicinamento della Santa Sede a Pechino, il pressing è parso rispondere innanzitutto a necessità elettorali, ma non solo
L’accordo Cina-Vaticano due anni dopo
Lo scorso 22 settembre sono scaduti i primi due anni dalla firma dell’accordo provvisorio sino-vaticano sulle nomine episcopali. Da allora il dialogo tra il governo cinese la Santa Sede ha portato al riconoscimento congiunto di nove vescovi. Ma non sono stati due anni facili. Ne abbiamo parlato con Francesco Sisci, editorialista e docente della Renmin University
Incontro “cordiale” ma il Vaticano rinnoverà l’accordo con Pechino
Parolin e l’inviato di Trump: terzo round fra Washington e Santa sede sui rapporti con Pechino
Hong Kong sparisce dall’Angelus di Papa Francesco
Nel discorso dopo l’Angelus del 5 luglio scorso, Papa Francesco ha omesso un paragrafo relativo ad Hong Kong. Un escamotage che spesso la diplomazia vaticana usa per rivolgere messaggi ai Paesi comunisti.
Pillole di Cina – Caro Papa ti scrivo. Firmato: il Khan Oceanico.
Che la religione sia l’oppio dei popoli l’hanno affermato molti teorici del comunismo; si sa anche che nei regimi totalitari la libertà religiosa e di pensiero è sempre vista come un pericolo di anarchia sociale, ed è dunque repressa in modo più o meno palese. Ma in realtà il difficile dialogo tra Santa Sede e Autorità cinesi non è iniziato il 1° Ottobre 1949 con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese e l’avvento al potere del Partito Comunista, bensì ha radici molto, molto lontane. Per l’esattezza, nel 1245.
La visita di papa Bergoglio a Pechino è sempre più vicina
Secondo il quotidiano cinese Global Times, Pechino e il Vaticano starebbero organizzando la visita del papa in Cina
I molti dubbi sull’accordo Cina-Vaticano
Secondo Vatican Insider, l’accordo – di cui non è stato pubblicato il testo – viene definito “provvisorio” “perché contempla un tempo di verifica – presumibilmente, almeno un paio d’anni – per sperimentarne sul campo il funzionamento e gli effetti, così da modificarne e migliorarne la codificazione testuale”. Ma rispetto alla versione trapelata nei mesi scorsi il ruolo de papa potrebbe essere ridimensionato